CIDI BRINDISI

2° CONVEGNO PROVINCIALE
9-10/12/2002


A.E.D.E. - Intervento della Prof. Delia Cristofaro su delega del segretario provinciale Silvano Marseglia

Anzitutto anche a nome del preside Marseglia, che con gran rammarico non ha potuto partecipare a questi lavori, ringrazio il preside Cocciolo e gli organizzatori per aver invitato ad intervenire i responsabili locali dell'A.E.D.E., associazione europea degli insegnanti, associazione professionale che da sempre si impegna nella promozione del rinnovamento e del miglioramento dell'offerta culturale della scuola attraverso corsi di aggiornamento e corsi di formazione per i docenti.

Che la scuola italiana viva un momento di crisi è indiscutibile. Si cercano nuovi metodi, nuovi strumenti per adeguare le strutture scolastiche alle nuove richieste della società che si evolve con una rapidità estrema, tanto che il più delle volte le proposte di riforma della scuola, per lo più condizionate dall'appartenenza poluitica dei proponenti, appaiono già superate già prima ancora che esse vengano approvate ed introdotte.

L'innovazione e la riqualificazione dell'offerta formativa quindi oggi vengono affidate all'iniziativa dei docenti, che invece di essere sotenuti nella loro azione di educatori e di formatori, vengono oberati da una congerie di carte da scrivere, di relazioni da preparare, di giudizi da esprimere, che quanto meno tolgono loro la possibilità di ripensare criticamente il loro sapere per offrirlo alla riflessione ed all'acquisizione da parte dei discenti. Sono dunque di importanza fondamentale queste proposte di aggiornamento, che vedono coinvolte più associazioni, che lavorano tutte per il raggiungimento dell'unico fine della migliore qualità della scuola; e questo al di là e al di sopra delle ideologie diverse che possono stare alla base di esse associazioni.

L'AEDE in tutti questi anni ah prodotto vari documenti sulla scuola e sulla dimensione europea dell'insegnamento: tanto per citare i più importanti, la Carta europea dell'insegnamento del 1968 (carta che attualmente si intende rivedere e aggiornare a livello europeo); "Essere un insegnante europeo" del 1989; il "Libro bianco sull'educazione e la formazione" (libro bianco Cresson) del 1996. Non è certo il caso di soffermarsi ad analizzare tali documenti; va però evidenziato che l'AERDE ha sempre sostenuto la necessità da parte dei docenti di operare, nel loro lavoro di formazione, in due direzioni: da una parte favorire grandi valori umani e sociali, quali la scelta della pacifica convivenza tra tutte le comunità europee e mondiali, la tolleranza, il rispetto per la dignità e per i diritti fondamentali degli individui, il senso vivo della solidarietà; dall'altra parte fornire gli strumenti necessari per un rapporto autentico nell'ambito della vita comunitaria, come, ad esempio, l'approfondimento delle radici comuni, la riscoperta del passato come senso della continuità in vista del futuro, la conoscenze delle principali lingue comunitarie, che è la strada più sicura perché ci si accosti alla cultura e alla civiltà di quei cittadini europei con i quali veniamo inevitabilmente a contatto, l'attitudine a mettersi sempre in discussione per trovare una propria collocaziione in una società in continuo movimento. Quest'ultimo elemento è particolarmente importante, se si tiene conto del fatto che ormai le persone possono e debbono muoversi, e non solo per turismo, da uno stato all'altro anche a livello mondiale.

Ora è chiaro che il docente, grazie alla sua preparazione e al carisma che possiede nei confronti del discente, si trova in una posizione privilegiata per raggiungere tali obiettivi. Al docente va riconosciuta indubbiamente, nell'approccio con i giovani, una continua creatività che gli permette di essere sicuramente, attraverso l'insegnamento deei contenuti disciplionari, un educatore più che un artigiano della parola, come potrebbe far pensare quel "mestiere di insegnare" di cui si parla nel tirolo del corso. E' quindi discutibile che qualsiasi riforma si intenda apportare alla struttura della scuyola debba poggiare su una giusta valorizzazione dell'opera dei docenti. A questa danno un sostegno ed un contributo non di poco conto le attività di aggiornamento organizzate dalle varie associazioni, e in particolare da quelle che non hanno mai smesso di lavorare per migliorare iol livello della scuola pubblica nella quale riponiamo somma fiducia.