CIDI BRINDISI 2° CONVEGNO PROVINCIALE Legambiente: intervento di Elio Galiano responsabile regionale Stati Generali ( precedono la rivoluzione francese che sancì il diritto allo strudio):quaderni di doglianze (disagiate condizioni economiche). In quella orchestrazione di sceneggiata della Morati chi c'era? Gli insegnanti? Gli alunni zittiti. Solo numeri: occorre leggere dietro i numeri, come si legge dietro la merce la sofferenza, l'alienazione del lavoratore. I disagi. Il disagio dei bambini: robottizzati dalla pubblicità televisiva, espropriati della loro immaginazione, delle loro creatività e del loro bisogno di movimento. Il disagio dei fanciulli e dei ragazzi: intronati dalla società dei consumi, massificati, depersonalizzati. Il disagio degli adolescenti: il futuro incerto, lo spettro della disoccupazione, l'incapacità di lettura delle storture della società odierna, infarciti di luoghi comuni che fanno la fortuna dei populisti e dei demagoghi, della mancanza di spazi per comunicare con gli altri, della comunicazione depersonalizzata ed esteriorizzata che non fa emergere l'essenza della propria soggettività, del proprio sentire, invasati dall'omologazione invasiva e destrutturante. Il disagio degli insegnanti, che oltre ad essere malpagati sono disarmati dinanzi all'appariscenza ed alla superficialità dei nuovi maestri: la TV, il computer. Gli insegnanti sono impediti a riprospettare una nuova autorevolezza dinanzi ai bisogni indotti ed alienanti dei discenti (il peso delle famiglie, ma quale?); non riescono a far fronte alle mode, ai comportamenti e alle volgarità e alle banalità diffuse dai nuovi mezzi di comunicazione, che si sforzano di imprimere nelle menti e negli animi degli alunni i valori sottostanti le proposte culturali e forse senza risultati soddisfacenti; a fatica creano, anche se momentaneamente, un clima di scuola come comunità; sono costretti a farsi attori di formazione entro gli schemi burocratici che non facilitano l'autentica comunicazione, condizione indispensabile per una progettazione educativa finalizzata alla crescita degli educandi. E' morto il clima degli anni che hanno visto per la prima volta l'avvio dei decreti delegati, il cui asse principale era quello di creare una comunità che faciliasse la crescita, l'accoglienza, la temperanza, la democrazia, la capacità di una lettura selettiva e critica della società. I nuovi estensori della riforma ignorano Dewey, il cui sogno era quello di rinnovare la società attraverso la scuola; ignorano Rousseau che sollecitava gli adulti a saper ascoltare i bisogni naturali dei fanciulli; ignorano Don Milani che considerava la scuola come emancipazione degli umili, degli ultimi, degli emarginati. Io ringrazio Dio che, essendo in pensione, sono fuori dalla scuola e non sono costretto a lavorare in una scuola-azienda, in una scuola di apprendistato, la cui finalità è quella di formare non uomini, come suggeriva Pestalozzi, ma individui isolati, adatti solo , forse, a mansioni richieste dalla produttività ossessiva odierna, incapaci di cogliere le contraddizioni della società per la loro emancipazione, per una vita autentica che garantisca un imperativo esistenziale: io sono. |