La legge delega approvata al Senato

(Comunicato stampa del 13 marzo 2003)

La legge delega di riforma della scuola approvata ieri in via definitiva dal Senato scardina il quadro di riferimento costituzionale entro cui, fino a oggi, si è collocato il nostro sistema educativo: prefigura una scuola non per costruire appartenenza, uguaglianza e progresso ma per selezionare i talenti e le personali “vocazioni”…. L’istruzione in funzione di chi se la può pagare!

La legge è stata approvata ignorando il dibattito svoltosi in Parlamento e quanto è stato espresso, in questi mesi, dalla scuola e dalla società. Una legge, oltretutto, priva di copertura finanziaria!

La legge si caratterizza per alcuni aspetti particolarmente negativi:

  • viene di fatto riportato a otto anni l’obbligo di istruzione, ricollocando l’Italia in coda ai Paesi europei;
  • viene annullato il principio di una scuola laica e pluralista a vantaggio di una scuola che deve promuovere la formazione spirituale e morale;
  • viene introdotto un anticipo delle iscrizioni, nelle scuole dell’infanzia ed elementare, che non tiene conto della storia e dell’esperienza di queste realtà scolastiche, compromettendone l’unitarietà e la valenza formativa;
  • vengono delineati percorsi “a più velocità” già nella scuola di base, che segneranno la scuola per i bravi e la scuola per chi non ce la fa;
  • viene ristrutturato un pezzo consistente di istruzione secondaria superiore per costruire precocemente, in alternativa alla scuola, un canale di formazione professionale marginale per gli studenti più deboli;
  • viene messo sotto tutela dell’Università il “mestiere” degli insegnanti sia per quanto riguarda il tirocinio sia per la formazione in servizio, disconoscendo l’autonomia culturale, progettuale e di ricerca dei docenti della scuola.

La necessità di riformare i sistemi dell’istruzione e della formazione del nostro Paese si sta oggi trasformando nella negazione del diritto all’istruzione come diritto primario di cittadinanza, respingendo con ciò stesso un fondamentale principio di civiltà e di produttività: dare più sapere, più conoscenze, più scuola di qualità a tutti.

                                                                                                                      Il Cidi