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Andando per masserie...

Feudo

In Francia, fin dal tempo della dinastia dei Merovingi (V sec.), i sovrani erano soliti assegnare, secondo un costume in uso tra le popolazioni germaniche, una parte delle terre conquistate ai "compagni d’arme", i Conti (da Comes = compagno) a compenso dell’aiuto prestato nelle lotte contro i nemici o i barbari razziatori.

Questa consuetudine si consolidò con Carlo Martello, vincitore degli arabi a Poitiers, nel 732.

Carlo Magno ( VII-IX sec.) "legalizzò" questa procedura, concedendo ai Conti, in cambio dell’aiuto militare, una terra in "beneficio", cioè col diritto di sfruttarne, vita natural durante, le risorse ( prodotti, animali e servi).

A loro volta i Conti, ottenuta questa terra, in seguito chiamata "feudo", giuravano fedeltà al sovrano, diventando suoi vassalli ( servitori).

Con la concessione dei feudi, i sovrani raggiungevano una doppia finalità: quella di poter disporre di un valido esercito e quella di creare un indiscusso vincolo di sudditanza da parte del vassallo, che gli doveva fedeltà e obbedienza.