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ANALISI DEL TESTO
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Attenta lettura per
individuare
Per individuare titolo
Il significato globale
Autore,titolo,
Genere letterario
Raccolta
Discriminare le sequenze
Fabula(storia) Intreccio (narrazione)
Personaggi
Dimensione
Spazio-temporale
Narratore e punti di vista
Tecniche narrative
Contestualizzazione
Livello stilistico-espressivo
Figure retoriche
Sintassi
Paratattica
Ipotattica
Lessico
Registro Lessicale
Registro Linguistico
POSSIAMO RICOSTRUIRE NELLA
CONCATENAZIONE LOGICA DEI
NESSI TEMPORALI
E CAUSALI.
INTRECCIO MATERIA DEL RACCONTO
COM’E’ ORGANIZZATA DAL
NARRATORE.
FINE FINE
NARRATORE E PUNTO
DI VISTA.
OMODIEGETICO
NARRATORE
ETERODIEGETICO PALESE
OCCULTO
FOCALIZZAZIONE ZERO (NARRATORE ONNISCIENTE)
PUNTO DI VISTA FOCALIZZAZIONE ESTERNA( NARRATORE COME
SPETTATORE ESTRANEO
AI FATTI.)
FOCALIZZAZIONE INTERNA(NARRATORE IN UNO
O PIU’PERSONAGGI)
PERSONAGGI.
FUNZIONE - DESCRITTIVO-SIMBOLICA E/O ORNAMENTALE.
-
ATTIVA PROTAGONISTA
ANTAGONISTA
OPPOSITORE
DA PARTE DI UN
PERSONAGGIO
DAL NARRATORE
ESTERNO…)
COME ( ATTRAVERSO UNA PAUSA
DESCRITTIVA- ATTRAVERSO
L’AZIONE…)
PSICOLOGICA
CULTURALE
IDEOLOGICA
SPAZIO
FUNZIONE NEUTRA( SEMPLICE SCENARIO)
FUNZIONE
SIMBOLICA(SIMBOLO DI UN CONCETTO
O UN VALORE)
FUNZIONE NARRATIVA( PROIEZIONE DI
UNO STATO
D’ANIMO)
TEMPO
COLLOCAZIONE TEMPORALE ( IN QUALE PERIODO STORICO SI
COLLOCA LA VICENDA)
ORDINE CRONOLOGICO
DELLA NARRAZIONE (SUCCESSIONE,NEL TEMPO
DEI FATTI NARRATI)
PROLESSI
ANALESSI O
FLASH BACK
DURATA NARRATIVA O TEMPO DEL RACCONTO (RAPPORTO TRA TEMPO
DELLA REALTA’ E
TEMPO DEL
RACCONTO,PER
CONVENZIONE
MISURABILE IN
TEMPO DI LETTURA)
DISTANZA NARRATIVA ( DISTANZA
TEMPORALE TRA LA COLLOCAZIONE
TEMPORALE DEGLI AVVENIMENTI
E IL TEMPO
IN CUI VENGONO NARRATI)
TECNICHE NARRATVE
DIALOGO
INTERIORE SOLILOQUIO
MONOLOGO
FLUSSO DI
COSCIENZA
CONTESTUALIZZAZIONE DEL TESTO IN RAPPORTO
ALL’AUTORE
ALLA REALTA’
STORICA
AL PANORAMA
ALLA SITUAZIONE
CULTURALE
SOCIO-POLITICO-ECONOMICA
ESERCITAZIONE OPERATIVA
“LA FANTASIA”
DI LUIGI COMPAGNONE
“Scrivete”, dice Angelo Fiocco ai ragazzi: “ Tema: descrivere una bella passeggiata in campagna. Svolgimento”.
E dopo averci a lungo pensato, Felicino Canciello scrive: “Io non sono mai stato in campagna. Abito in un caseggiato popolare di nove piani e di fronte e d’intorno ce ne sono tanti altri uguali al mio. I muri sono stinti dal sole e dalla pioggia. Le finestre della mia casa danno su un cortile interno, che sembra un imbuto e la sera fa paura a guardarci. Dalla strada,che non si vede,sale un continuo rumore di macchine, anche la notte. Di giorno, il sole arriva soltanto di striscio. D’inverno non lo vediamo mai. Certi giorni accendiamo la luce alle quattro. Io non sono mai stato in campagna.”
Angelo Fiocco legge il componimento; dice: “Sei uscito fuori tema. Non hai parlato d’una bella passeggiata in campagna”.
“L’ho scritto: non ci sono mai stato”, fa vergognoso Felicino Canciello.
“ Allora devi lavorare di fantasia . Invece hai dimostrato di non averne. Potevi parlare del sole. Il sole illumina l’erba. L’erba fiorisce in primavera, invecchia in autunno. Potevi parlare degli alberi, dei baobab, dei nagatampo, senza dimenticare le pomponasse e i paletuvieri . Gli alberi hanno i rami carichi di foglie e di gemme. Le foglie risuonano come corde di arpe armoniose al venticel di maggio. Maggio è il mese ideale per andare in campagna. Beato chi vive in campagna. O beatos agricolas. L’ agricola , il contadino è longevo e, come canta il Poeta , di caprine pelli ha l’anche ravvolte come i fauni antichi. Il dio dei fauni è Pan che nei piani solingo va . Bello andare solinghi pei pian . I quali ispirano nobili pensieri . I Dori . Questi profumati zecchini che Natura sporge di sua mano sui prati. Il mugghio del bove nella diva armonia. Il belar dei greggi, messaggio di campestre innocenza . Il canto virile del trattore. Il trattore ha meccanicizzato il lavoro dei campi.
Dai campi s’innalza un inno al Creatore . Il Creatore sorride. Lontan dalla città si gode l’aria pura, la vita è meno dura nella semplicità”.
Angelo Fiocco rifiata; dice: “ Vedi dunque quanti concetti elevati potevi sviluppare. Ma tu non hai fantasia. E io, mi dispiace, ti passo in un’altra aula.Fra i ritardati. Mi spiace sì”.
Luigi Compagnone,
in Città di mare con abitanti, Milano, Rizzoli, 1973.
ANALISI TESTUALE.
“La Fantasia” di Luigi Compagnone, è tratto dall’opera “ Città di mare con abitanti” , pubblicato nel 1973; si tratta di un breve racconto il cui tema è la denuncia dell’insegnamento retorico e dei criteri di selezione alquanto soggettivi ed arbitrari della scuola italiana nei primi anni Settanta .
La narrazione, estremamente essenziale, conferisce al racconto un effetto drammatico; infatti, la struttura narrativa, priva di esordio, indirizza l’attenzione del lettore direttamente sullo svolgimento degli episodi centrali ( spannung ) inerenti il disastroso rapporto didattico-educativo oggetto del racconto. Essenziale anche il sistema dei personaggi : troviamo, da un lato, il protagonista, Felicino Canciello, tipizzato in modo indiretto, in quanto spetta al lettore il compito di ricostruirne la figura, osservandone i comportamenti, i pensieri, i giudizi e l’azione.Emergono dunque in Felicino, i tratti dell’alunno proveniente da un contesto socio-economico svantaggiato.
Dall’altro, Angelo Fiocco, anch’egli tipizzato in modo indiretto, con le caratteristiche del maestro autoritario sorretto da una cultura formalista e discriminatoria, assolutamente inadatta al momento di profondo cambiamento che sta investendo la società del tempo. Lo scontro tra lo sfortunato protagonista e l’antagonista si evolve in modo veloce e diretto con la sconfitta del primo a causa di un sistema scolastico formalista e discriminatorio. Nel testo non compaiono elementi diretti per una esatta collocazione temporale, ma il degrado dovuto ad una urbanizzazione selvaggia e l’esigenza di classi differenziali nell’ordinamento scolastico, consentono di datare la vicenda agli inizi degli anni Settanta. Il momento narrativo coincide con quello in cui si svolgono gli avvenimenti, mentre la durata narrativa è data dalle scene dialogate (unico caso in cui tempo reale e durata della narrazione coincidono).L’autore non sottolinea né commenta l’inadeguatezza del sistema scolastico e la sua ingiustizia . Al contrario, egli realizza un tipo di narrazione quanto più oggettiva e distaccata possibile. Compagnone si limita a registrare i fatti, lasciando che lo sdegno e la condanna del lettore scaturiscano spontaneamente. Scelta che si evidenzia non solo attraverso l’analisi dell’intreccio, coincidente con la fabula, ma anche attraverso la coerente armonizzazione di altri elementi strutturali.Pensiamo all’impianto impersonale ed oggettivo della narrazione, evidenziato anche dalla scelta del narratore eterodiegetico,dall’ assunzione di un punto di vista a focalizzazione esterna, dall’assoluto predominio del discorso diretto. A livello stilistico-espressivo, possiamo notare come il contrasto tra i due tipi di registro, quello lessicale quotidiano e quello letterale-ricercato, smascheri il carattere retorico e formalistico della cultura del maestro, chiaramente superata, e l’arbitrarietà dei suoi criteri selettivi. Ma i limiti culturali e umani del maestro sono,ancora più corposamente sottolineati dall’uso della figura retorica che domina il suo discorso, l’anadiplosi, ossia la ripetizione della medesima parola alla fine di una frase e all’inizio della successiva.Essa pone in evidenza il modo con cui l’insegnante fa scaturire le idee per il tema assegnato, null’altro che un processo meccanico di associazione d’idee, tipico della cultura scolastica e libresca, dove proprio la fantasia ha ben poco spazio.
Luigi Compagnone, giornalista e scrittore napoletano, nella sua parabola di produzione letteraria,iniziata nel 1946, sviluppa temi che, in “Città di mare con abitanti” trovano piena esplicazione. Qui l’autore allestisce un folto gruppo di figure, disegnate e fatte conoscere nel volgere di racconti lampo, capaci, tuttavia di riproporre il clima e gli ambienti delle precedenti creazioni. Egli, con la sua prosa asciutta e la fervida fantasia,osserva la società e giudica il prodursi e il divenire delle cose; fruga la città in ogni sua parte, che sia Napoli o qualunque altra città del meridione non importa . Importa, invece,la dimensione di una società penetrata con spirito critico e corrosivo, attento a denudare i risvolti più intimi dell’animo umano.
Luigi Compagnone con le sue opere storicizza un periodo storico e dà dimensioni ad una realtà sociale e umana, nelle sue contraddizioni, lacerazioni, dinamismo e crisi . E’una storicizzazione carica di destino, un destino da farsi con le proprie idee e le proprie ragioni: un destino, cioè, da interpretare come valida alternativa alla realtà attuale.
AA.
VV. 13 PROGETTI MODULARI, VOL.2 SAN PROSPERO (MO) C.P.E.2000
RAFFAELE
MESSINA, L’ANALISI DEL TESTO, NAPOLI, ESSELIBRI SIMONE, 2000.
AA.
VV. ,COME SI LEGGE UN TESTO, MILANO, GRUPPO U. MURSIA EDITORE, 1989.
MARIA
MARRESE, ANALISI E PRODUZIONE,SAN PROSPERO (MO) C.P.E.1999.
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