L'EDUCAZIONE LINGUISTICA NELLA SCUOLA DELL'AUTONOMIA

Antonio Poci

La scuola dell'autonomia nasce dall'esigenza di rispondere in modo adeguato alle trasformazioni profonde che hanno investito la nostra società negli aspetti che riguardano i saperi, i linguaggi e la comunicazione.

Essa, pertanto, si configura come scuola che, superando il concetto di cultura come pura trasmissione del sapere codificato, garantisce una cultura che, essendo al servizio del cittadino, assume valenza comunicativa, risposta ai reali bisogni della comunità e si esprime nella forma della progettazione curricolare.

In tale contesto, l'insegnamento, nel porsi il traguardo dell'efficacia degli esiti, si colloca in un sistema di innovazioni culturali complessive in cui il diritto alla istruzione dell'alunno viene maggiormente tutelato proprio in rapporto al potenziamento della libertà di costruzione dei curricoli formativi.

La progettazione, espressione dell'autonomia, coniugandosi con la libertà d'insegnamento diventa, pertanto, elemento costitutivo del processo di rinnovamento della scuola.

La progettazione curricolare  fa riferimento ad alcuni principi che sono alla base dell'autonomia e che costituiscono sia il corredo culturale dell'insegnante che le sue competenze professionali.

Essa assume la prospettiva pedagogica riferita sia all'analisi sociologica del territorio in cui le singole scuole operano sia all'interpretazione dei bisogni della comunità ed alla loro traduzione in termini di finalità sia, infine, alla conoscenza delle dinamiche psicologiche e cognitive  relative al processo di apprendimento degli alunni in età evolutiva.

Di fondamentale importanza sono, inoltre, la competenza epistemologica in ordine alla  struttura delle discipline  ed al rapporto tra i nodi del sapere, le competenze relazionali e di ricerca e la modularità intesa come capacità organizzativa dei presupposti psico--socio-pedagogici dei procedimenti metodologici e didattici in risposta ai bisogni formativi degli allievi.

Sulla base di tali considerazioni la scuola dell'autonomia si  configura come sistema  formativo integrato in cui tutti gli aspetti considerati si compongono dinamicamente ed unitariamente nel soggetto che apprende.

Il progetto di educazione linguistica  deve recepire i principi pedagogici e metodologico-didattici che ispirano il sistema formativo integrato ed al tempo stesso deve far riferimento all'epistemologia della disciplina di riferimento: la lingua.

L'analisi  e la considerazione degli aspetti costitutivi della lingua nel rapporto di interazione con i processi di sviluppo ed apprendimento dell'alunno costituiscono condizione necessaria alla progettazione di un modello di educazione linguistica.

Partendo dalla necessità di definire  la natura e la funzione della lingua e considerando la sua funzione eminentemente comunicativa, questa è un sistema simbolico culturale che si struttura come strumento del pensiero, mezzo di comunicazione verbale, veicolo per esprimere l'esperienza razionale ed affettiva del soggetto e, infine, oggetto culturale (storico, geografico, sociale).

Attraverso di essa il soggetto ha la possibilità di soddisfare molteplici bisogni e quindi di compiere una serie di azioni che fanno riferimento  al parlare, al pensare, al ragionare, al comunicare, all'espremimersi, al riflettere, ecc.

L'educazione linguistica deve favorire non solo lo sviluppo di competenze specifiche attinenti alle funzioni del linguaggio ma anche la formazione integrale della personalità del soggetto con il conseguente coinvolgimento delle diverse dimensioni  della personalità medesima (senso-percettiva, emotiva-affettiva, cognitiva, fantastico-creativa, ecc.); essa deve altresì orientare, attraverso la proposta di finalità ed obiettivi educativi,  il comportamento del discente  verso determinati valori  e deve strutturarsi in percorsi metodologico-didattici rispondenti ai fondamenti della psicologia dell'età evolutiva  e della psicologia cognitiva.

Le competenze devono consentire all'alunno di codificare e decodificare  i prodotti linguistici verbali e non verbali (discorsi, testi, messaggi espressi con altri codici) e devono impegnare, da un lato, le abilità di base, dall'altro le funzioni che fanno riferimento alla lingua ed alle dimensioni dello sviluppo.

L'educazione linguistica non può prescindere dalla considerazione dei fattori della comunicazione e dalla situazione comunicativa. Ciò presuppone che la lingua sia assimilata ad un codice che consente di stabilire una serie di corrispondenze  tra un insieme di significati ed un insieme di significanti.

La conoscenza del codice da parte dell'emittente e del ricevente consente lo scambio informativo.

La comunicazione si realizza in riferimento al testo, che è un qualunque discorso parlato o scritto,  che costituisce un tutto organico realizzato in base a regole che sono morfosintattiche e linguistiche; quest'ultime si definiscono in rapporto alla varietà della lingua, al codice, al sottocodice, al registro ed allo scopo.

Il testo inoltre deve avere coesione e coerenza: entrambe assicurate rispettivamente da elementi grammaticali e lessicali e da un argomento che si articola in sequenze collegate fra loro.

Esistono vari tipi di testo ed attraverso di essi l'alunno deve esercitare e potenziare le abilità di base che fanno riferimento al leggere, comprendere e scrivere.

 

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