PER UNA DIDATTICA MODULARE

Gabriella Santoro

Il processo riformatore complessivo del nostro sistema di istruzione è iniziato fin dagli anni Settanta, ma è negli ultimi tempi, da quando il nostro Paese ha conosciuto tutte quelle trasformazioni tipiche della società ad alto sviluppo, che il problema dell’educazione ha acquistato un’importanza culturale, politica e sociale assolutamente necessaria allo stesso sviluppo socioeconomico.

Di qui l’impegno assunto dai decisori politici di introdurre nelle scuole elementi di novità:

·        L’obbligo di formazione a tutti i cittadini fino a 18 anni

·        L’istituzione dell’autonomia delle istituzioni scolastiche, grazie alla quale le scuole, pur nel rispetto degli obiettivi dati dal sistema nazionale di istruzione, potranno darsi una organizzazione didattica che sia più vicina a quelle che sono le vocazioni socioeconomiche e culturali del territorio, della sua popolazione e i bisogni e le potenzialità degli alunni

·        L’innovazione relativa alla conclusione degli studi, con verifiche non solo sulle conoscenze disciplinari, ma anche su obiettivi formativi descritti in termini di competenze e capacità

·        Il superamento dell’organizzazione ciclica e ripetitiva dei nostri studi

·        L’imput dato alla ricerca educativa e alla organizzazione della didattica

·        L’adozione di una didattica che punti all’insegnamento-apprendimento di quelli che costituiscono i “nuclei fondanti” dei saperi

·        L’adozione della programmazione modulare che introduce nelle attività formative un insegnamento costruito - e costituito - per moduli sia sotto il profilo organizzativo ( le unità di insegnamento, le aree disciplinari, il lavoro comune dei docenti ) che sotto quello contenutistico ( la pluridisciplinarità come ipotesi concettuale, gli obiettivi scanditi per saperi e competenze pluridisciplinari )

·        L’apporto che i nuovi linguaggi e le tecnologie conferiscono ai processi di apprendimento

·        Il superamento della scuola come edificio chiuso e separato dagli altri segmenti del sociale e l’avvio verso il sistema delle reti di scuole

·        La scelta di avviare anche nel nostro paese un organismo deputato alla valutazione delle attività formative svolte dalle singole scuole.

Quindi l’innovazione, che investe il nostro ordinamento scolastico, ha un fine molto preciso, quello di consentire a tutti i giovani fino a 18 anni, il diritto ad un apprendimento efficace perché sia loro garantito quel “successo formativo”( come si esprime il Regolamento dell’autonomia nell’art.1) di cui essi e la società intera hanno estrema necessità.

E non è un caso che la ricerca educativa si sia avviata nel corso degli ultimi anni nella ricerca di strategie di formazione e di insegnamento assolutamente nuove rispetto al passato, proprio per dare delle risposte a quei processi di apprendimento individuale che si presentano così vari e diversificati.

I docenti sanno per esperienza che ciascuna persona è un mondo a sé per quanto riguarda gli stili di apprendimento, che sono anche condizionati dal prevalere di certi canali sensoriali sugli altri e che in una persona le conoscenze, prima di concretizzarsi in astrazioni concettuali stabili, si sviluppano per vie diverse e parallele, quei “moduli separati” che oltre a differenziare una persona dall’altra, possono anche differenziarsi nello stesso soggetto a seconda della situazione in cui si trova, delle motivazioni che lo sollecitano, delle attese che nutre.

Ciò porta alla produzione di percorsi formativi che sono sempre più di competenza dei docenti, percorsi richiesti esplicitamente dalla recente normativa sull’autonomia dove è largamente presente la necessità di integrare i curricoli nazionali con curricoli locali e di attivare percorsi che abbiano il carattere della modularità, percorsi, cioè, costruiti e ritagliati per una particolare situazione.

Si tratta di affidare ai docenti compiti assolutamente nuovi e responsabilità di ideazione, progettazione, valutazione; i docenti dovranno predisporre nella reale situazione formativa, nella diretta interazione con quegli alunni e non altri, percorsi e materiali che sollecitino modalità operative che la ricerca neurologica, psicopedagogia e didattica oggi suggeriscono.

A mio parere saranno proprio i percorsi di tipo modulare, sostenuti da materiali cartacei e non, oggetti, strumenti, attività, tecnologie, software, che stimoleranno ampie capacità operative e coinvolgeranno gli alunni in tutte le aree della comunicazione umana.

Ogni modulo assume l’aspetto di un oggetto concreto di ricerca e di studio, un contenuto, una tematica di riferimento, un problema da risolvere, non di un segmento disciplinare. Con l’organizzazione modulare si compie, infatti, un rovesciamento: centro dell’attenzione non è la disciplina, ma la “questione” che viene proposta, per la “soluzione” della quale sono necessarie queste o quelle discipline.

Le discipline, quindi, svolgeranno la duplice funzione di costituire nel contempo strumenti di indagine, scoperta, soluzione di problemi, e momenti di riflessione e sistematizzazione teorica. Gli alunni toccano con mano l’utilità immediata di una disciplina e nel contempo la sua valenza teorica.

La struttura modulare, inoltre, permette agli alunni di perseguire vere e proprie competenze, nella misura in cui queste portano ad applicazioni, ad operazioni esecutive che danno chiara testimonianza delle conoscenze raggiunte e garantisce la promozione di ulteriori conoscenze e competenze talmente significative da modificare la mappa cognitiva e la rete dei saperi precedentemente posseduti.

Un apprendimento tanto più è efficace e permane quanto più stimola, interessa e coinvolge il soggetto nella globalità della sua persona. Se mancano la motivazione e il coinvolgimento della persona in tutte le sue possibilità apprenditive, assolutamente non si apprende.

La flessibilità offerta da una articolazione modulare in una nuova organizzazione della didattica facilita la ricerca di una modalità diversa di insegnare e di apprendere.

E’ necessario, quindi, mettere in discussione le metodologie dell’insegnamento a cui siamo abituati introducendo anche l’uso di nuovi mezzi e strumenti.

Consideriamo, ad esempio, le tecnologie dell’informazione e della comunicazione che, se intese in senso stretto, afferiscono all’area tecnico-operativa, che a sua volta implica un forte impegno della intelligenza cognitiva, mentre, se intese in senso lato coinvolgono anche l’area emotivo-affettiva, della motivazione e della gratificazione, quella cioè dell’intelligenza emotiva.

L’importanza e la pervasività che le tecnologie assumono sempre più nella vita lavorativa e quotidiana ci inducono a riflettere sulla necessità che queste assumano anche una valenza significativa nei processi di insegnamento/apprendimento.

Un programma di videoscrittura, ad esempio, contribuisce fortemente nella sollecitazione della competenza linguistica: vengono incentivate tutta una serie di possibilità (impaginare, paragrafare, scegliere caratteri, formati, corpi, stili, utilizzare tutti i segni di interpunzione, integrare il testo con tabelle, grafici, illustrazioni, ecc.) che in genere non sono stimolate dalla carta/penna dei tradizionali temi in classe.

Nella progettazione modulare i mezzi tecnologici ed elettronici possono svolgere un ruolo di primo piano perché costituiscono un valido sostegno sia per l’insegnamento che per l’apprendimento. Gli insegnanti progettisti si devono misurare con la redazione di testi, tabelle, grafici, percorsi di lavoro, schede esemplificative, tutti oggetti che vanno oltre la lezione parlata e che provocano impatti più forti in chi apprende. Gli alunni, a loro volta, dovranno produrre anch’essi oggetti altrettanto significativi.

E non è forse questo quel “successo formativo” auspicato dal Regolamento dell’autonomia?


IPOTESI DI PROGRAMMAZIONE MODULARE SULLA COMUNICAZIONE PER IL BIENNIO DI UNA SCUOLA SECONDARIA SUPERIORE

Comunicare e agire nel rapporto individuo/ambiente

Motivazione

Se è vero che viviamo nella società delle informazioni, è anche vero che non tutti sono capaci di fruirne nel modo migliore. Il fatto è che la comunicazione, proprio in seguito all’intensificarsi dei rapporti interpersonali e all’evoluzione delle tecnologie, è sempre più diventata oggetto di attenzione e di ricerca, perché gli ambiti si sono sempre più dilatati. I limiti di spazio, di tempo, di mezzi fisici (trasporti) e simbolici (parola) che una volta circoscrivevano le possibilità comunicative delle persone non esistono più. L’esposizione illimitata, a volte indiscriminata, a messaggi di ogni genere, impone problemi nuovi anche per quanto riguarda corretti processi educativi e la responsabilità della scuola.

Finalità

Ci si propone di sensibilizzare e preparare gli alunni del biennio della scuola secondaria superiore a conoscere e comprendere i problemi che l’intensificarsi dei rapporti interpersonali da un lato e la diffusione massiccia delle informazioni dall’altro pone al loro sviluppo/crescita e alle loro strategie di comportamento e di apprendimento. La programmazione si propone altresì di far utilizzare il computer fin dalle prime lezioni in modo da avviare immediatamente una azione di alfabetizzazione informatica.

Obiettivi di apprendimento

  • Conoscere, comprendere e descrivere i concetti fondamentali della teoria della comunicazione, quali il dato, l’informazione, il messaggio, il contesto, il codice, il canale, l’emittente, il ricevente e le loro funzioni nei diversi campi della comunicazione, verbale, non verbale, multimediale
  • Conoscere e comprendere ruoli e funzioni dei diversi linguaggi di comunicazione, informativi ed espressivi, naturali e simbolici
  • Conoscere, comprendere, controllare e gestire modalità ed effetti della comunicazione verbale e non verbale nelle relazioni interpersonali
  • Comprendere la necessità di migliorare costantemente le proprie capacità di comunicazione nei rapporti interpersonali, nei gruppi dei pari, di studio, di ricerca e di lavoro
  • Utilizzare alcuni programmi informatici per l’elaborazione, la presentazione, la trasmissione di dati, informazioni, messaggi
  • Utilizzare ambienti operativi semplici per gestire l’organizzazione di prodotti e documenti propri ed altrui

Contenuti

  • La comunicazione e le sue aree
  • Gli elementi della comunicazione: emittente, ricevente, canale, messaggio, codice, referente, feedback
  • Codifica e decodifica del messaggio
  • il ruolo della dimensione emotiva-affettiva nella comunicazione
  • tipologie di linguaggi
  • I linguaggi nelle relazioni interpersonali
  • Tipologia dei testi scritti
  •   Trattamento testi
  • Gli strumenti del comunicare: dall’espressione al gesto, dalla carta/penna al computer, alla multimedialità
  • Il computer, struttura e funzionamento
  • Primo approccio all’uso produttivo del computer
  • Il testo e l’ipertesto

Metodo e mezzi

  • Per una programmazione sulla comunicazione occorrerà privilegiare metodi fortemente interattivi e motivanti. Pertanto si terranno “lezioni-stimolo”, accompagnate e sostenute da sollecitazioni tese alla fruizione e produzione di messaggi mirati. Saranno attivati gruppi di lavoro e sarà sollecitato l’apprendimento individuale. Sarà anche opportuno ricorrere a simulazioni con e senza il computer, giochi di ruolo, animazioni, drammatizzazioni, brain storming.
  • Si utilizzerà il laboratorio informatico.
  • Si prevedono interazioni tra docenti di materie letterarie, matematica, seconda lingua a seconda dei singoli moduli, da concretizzarsi anche in forma di codocenza.

Spazi e tempi

  • L’aula della classe, il laboratorio informatico.
  • La programmazione sarà sviluppata nel corso del biennio in ore di presenza e codocenza da definire.

Valutazione

  • Si predisporranno attività e materiali per la rilevazione dei prerequisiti e per l’eventuale recupero veloce.
  • Si prevedono valutazioni intermedie che terranno conto delle prove finali dei singoli moduli.
  • Si predisporrà una o più prove di verifica finale alla fine del biennio
  • La programmazione si svilupperà attraverso una serie di moduli che potranno essere disciplinari e pluridisciplinari.

IPOTESI DI MODULO

Dal testo all’ipertesto

 
Finalità

Condurre gli studenti ad un utilizzo consapevole e finalizzato dei mezzi e dei modi del comunicare e dell’operare attraverso le nuove tecnologie.

Obiettivi

Guidare l’alunno verso l’uso consapevole e la produzione di un ipertesto

Contenuti
  • Capacità comunicativa del testo
  • Costruzione di un testo
  • Costruzione di una pagina multimediale
  • Costruzione di una presentazione slide show
  • Costruzione di un ipertesto
Metodologia

L’attività didattica sarà organizzata anche e soprattutto suddividendo la classe in gruppi, ai quali saranno affidati compiti pratici, da svolgersi in situazioni di laboratorio, nello spirito dell’imparare facendo, in modo tale che gli alunni possano sentirsi protagonisti del loro apprendimento

Tempo

12 ore

Valutazione

La valutazione verterà su tutte le tematiche trattate e terrà conto di tutti gli obiettivi evidenziati nel modulo. Le verifiche consisteranno in colloqui, prove scritte e pratiche e saranno rivolte a valutare abilità, conoscenze, comprensione, capacità di applicazione.

Il modulo sarà svolto attraverso  cinque unità didattiche che tratteranno le tematiche dei contenuti


 

IPOTESI DI UNITA’ DIDATTICA

Costruire un ipertesto
Obiettivi
  • Collegare tra loro le informazioni secondo la giusta gerarchia
  • Saper schematizzare e produrre mappe concettuali
  • Costruire la struttura di un semplice ipertesto
Contenuti
  • Collegamenti ipertestuali
  • Acquisizione di immagini da scanner, clipart, file, internet
  • Acquisizione di suoni
  • Storyboard
Metodi
  • Lezione frontale
  • Lavoro di gruppo
  • Attività di laboratorio multimediale per piccoli gruppi
  • Analisi di ipertesti
Strumenti e risorse
  • Laboratorio multimediale
  • C.D.
Tempo

4 ore

Valutazione

Prove pratiche per verificare: competenze e padronanza applicativa e produttiva.

                                              

GABRIELLA  SANTORO

 

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