Quando nel 1996 portai a termine il progetto
biennale sull' "Immagine della donna nel Giorgi", insieme ad
una collega, mi sentivo veramente uno dei rari nantes in gurgite vasto.
Quel progetto si proponeva di studiare, sul campo, la condizione delle
pochissime studentesse (50 circa) in un istituto a prevalente frequenza
maschile: 1700 ragazzi!
Per un anno "si preparò il terreno"
attraverso:
-
incontri con le donne che
"contavano" a Brindisi;
-
incontri con le donne che "non
contavano" a Brindisi;
-
riflessione sui vissuti delle alunne e delle
donne della loro famiglia;
-
analisi dei documenti ministeriali;
-
analisi dei documenti storico-letterari;
-
analisi della situazione socio-logistica
dell'Istituto sede della scuola.
Durante il secondo anno si somministrò il
questionario e sui suoi risultati si lavorò a lungo.
Per chi questa premessa? Quel "Nonsolottomarzo"
traduceva, con una piccola licenza linguistica, lo scontento che serpeggiava
riguardo a quell'8 marzo.
I disagi rilevati furono affrontati e in parte risolti.
Si è voluto fare riferimento alla ricerca-azione
del '95/'96 per evidenziare come quello delle Pari Opportunità sia un discorso
aperto da tanto, da prima del '95, nell'ITIS "G. Giorgi" e
naturalmente nella scrivente.
Tutte le docenti, tutte le donne, che sanno leggere al di là degli
atteggiamenti e comportamenti apparentemente normali, in ambiti con massiccia
presenza del genere maschile, avvertono assai bene la dissonanza tra l'essere ed
il dover essere. Qual è il microclima che si forma in un laboratorio di
Informatica, davanti ad un computer dove opera, per due o tre ore, un gruppo
composta da una ragazza e da tre o quattro ragazzi? Qual è il percorso
attraverso il quale io penso donna può e deve fare rispettare i suoi
ritmi di apprendimento, di risposta, di relazionalità? E se compare, come
l'esperienza insegna, lo spirito del mandrillo? A chi rivolgersi, quali
parole usare, quali conseguenze attendersi?
Chi vive, da decenni, in questo contesto
scolastico è "naturalmente" condotto ad occuparsi delle uguali
opportunità: D'altronde la mia militanza in ambito istituzionale nella
commissione per le P.O. dell'Amministrazione Provinciale di Brindisi ha
arricchito la forma mentis, ha facilitato percorsi didattici, prassi educative
in genere e sostanziato il coinvolgimento degli operatori scolastici.
L'opportunità offertami dall'IRRSAE Puglia, ed i
tre giorni di seminario dedicato alle "Immagini e identità femminili.
Educazione alle pari opportunità nell'Europa del 2000", e le proposte
emerse dai successivi laboratori mi hanno motivata nella realizzazione di questa
seconda esperienza di ricerca-azione. Seconda esperienza che, comunque, sorge su
un humus più ricco, più carico di motivazioni perché preparato, suggerito e
sostenuto dai docenti dell'IRRSAE.
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