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PREMESSA

IMMAGINARIO MEDIOEVALE E STEREOTIPI DI GENERE

 

Quando nel 1996 portai a termine il progetto biennale sull' "Immagine della donna nel Giorgi", insieme ad una collega, mi sentivo veramente uno dei rari  nantes in gurgite vasto. Quel progetto si proponeva di studiare, sul campo, la condizione delle pochissime studentesse (50 circa) in un istituto a prevalente frequenza maschile: 1700 ragazzi!

Per un anno "si preparò il terreno" attraverso:

  1. incontri con le donne che "contavano" a Brindisi;

  2. incontri con le donne che "non contavano" a Brindisi;

  3. riflessione sui vissuti delle alunne e delle donne della loro famiglia;

  4. analisi dei documenti ministeriali;

  5. analisi dei documenti storico-letterari;

  6. analisi della situazione socio-logistica dell'Istituto sede della scuola.

Durante il secondo anno si somministrò il questionario e sui suoi risultati  si lavorò a lungo.

Per chi questa premessa? Quel "Nonsolottomarzo" traduceva, con una piccola licenza linguistica, lo scontento che serpeggiava riguardo a quell'8 marzo.
I disagi rilevati furono affrontati e in parte risolti.

Si è voluto fare riferimento alla ricerca-azione del '95/'96 per evidenziare come quello delle Pari Opportunità sia un discorso aperto da tanto, da prima del '95, nell'ITIS "G. Giorgi" e naturalmente nella scrivente.
Tutte le docenti, tutte le donne, che sanno leggere al di là degli atteggiamenti e comportamenti apparentemente normali, in ambiti con massiccia presenza del genere maschile, avvertono assai bene la dissonanza tra l'essere ed il dover essere. Qual è il microclima che si forma in un laboratorio di Informatica, davanti ad un computer dove opera, per due o tre ore, un gruppo composta da una ragazza e da tre o quattro ragazzi? Qual è il percorso attraverso il quale io penso donna può e deve fare rispettare i suoi ritmi di apprendimento, di risposta, di relazionalità? E se compare, come l'esperienza insegna, lo spirito del mandrillo? A chi rivolgersi, quali parole usare, quali conseguenze attendersi?

Chi vive, da decenni, in questo contesto scolastico è "naturalmente" condotto ad occuparsi delle uguali opportunità: D'altronde la mia militanza in ambito istituzionale nella commissione per le P.O. dell'Amministrazione Provinciale di Brindisi ha arricchito la forma mentis, ha facilitato percorsi didattici, prassi educative in genere e sostanziato il coinvolgimento degli operatori scolastici.

L'opportunità offertami dall'IRRSAE Puglia, ed i tre giorni di seminario dedicato alle "Immagini e identità femminili. Educazione alle pari opportunità nell'Europa del 2000", e le proposte emerse dai successivi laboratori mi hanno motivata nella realizzazione di questa seconda esperienza di ricerca-azione. Seconda esperienza che, comunque, sorge su un humus più ricco, più carico di motivazioni perché preparato, suggerito e sostenuto dai docenti dell'IRRSAE.

 



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