Il tempo
Molti dei nostri allievi tendono a studiare in modo sbrigativo, e il più delle volte non resta traccia nella loro memoria esplicita (la memoria cioè che è in grado di richiamare all'occorrenza una certa nozione). Bisogna allora che l'insegnante individui un modo di assegnare i compiti (le procedure dello svolgimento) che faccia emergere con chiarezza che il tempo è un necessario vincolo. Vanno spiegati passaggi e richiesti esercizi applicativi dei quali resti una traccia scritta, che possa poi essere verificata, corretta, ecc.(per le materie orali, far titolare, per esempio i paragrafi di un capitolo di storia, di chimica ecc.)
Lo studio è nato come attività di pochi, di un'aristocrazia che poteva "perdere tempo".
Per indurre l'idea -e quindi un coerente comportamento- che nello studio la variabile "tempo" non è secondaria, si può suggerire ai ragazzi di non collocare gli impegni extrascolastici (lo sport ecc.) dopo lo studio pomeridiano, ma prima: il pensiero di dover chiudere in fretta per uscire di casa disturba l'attenzione. Si studia bene solo quando si può disporre di molto tempo, indipendentemente dal fatto che poi lo si utilizzerà tutto (questo un insegnante lo sa bene).