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Indagine campionaria sulla dispersione scolastica nelle scuole statali elementari, medie e secondarie superiori

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La dispersione scolastica, fenomeno che nell'ultimo decennio ha subito un forte ridimensionamento, si è attestata oramai nelle scuole elementari su livelli "fisiologici", mentre è ancora significativa, anche se in modo molto contenuto, nelle scuole medie. Nelle scuole secondarie superiori, i cui valori aumentano di poco rispetto allo scorso anno scolastico, gli istituti professionali e d'arte si confermano come quelli aventi i valori più elevati.
Questo il quadro complessivo che emerge dall'Indagine campionaria sulla dispersione scolastica realizzata dall'Ufficio di Statistica del Ministero dell'Istruzione relativamente all'anno scolastico 2001-02. La rilevazione riguarda gli studenti delle scuole statali elementari, medie e secondarie superiori che si sono ritirati con atto formale entro i termini di legge (esclusi comunque quelli che si sono trasferiti ad altra scuola), gli alunni non valutati agli scrutini finali a seguito di un troppo elevato numero di assenze, e i ragazzi che sono usciti dal circuito dell'istruzione dopo l'assolvimento dell'obbligo scolastico senza aver però conseguito il titolo di licenza media.
L'indagine non è esaustiva dei fenomeni di abbandono ed evasione, ma analizza alcuni rilevanti aspetti strettamente collegati a situazioni di dispersione scolastica e i cui descrittori possono fornire attendibili indicazioni al riguardo. Per quanto concerne le scuole elementari, il dato risultante dagli indicatori di abbandono in senso stretto (iscritti mai frequentanti e interruzioni di frequenza non formalizzate) complessivamente nei cinque anni di corso è dello 0,08%, di poco superiore a quello dello scorso anno. C'è da tenere presente comunque che, in un quadro di scolarità quasi piena, poche unità coinvolte in fenomeni di dispersione possono determinare variazioni di un certo rilievo quando si è nell'ambito dei centesimi di unità percentuale. Inoltre, la quasi totalità dei casi è costituita da alunni nomadi le cui famiglie decidono di trasferirsi altrove senza darne avviso o di non mandare più i figli a scuola: è questo il caso, per esempio, della ripartizione del Centro in cui si è riscontrato un aumento dello 0,05% rispetto all'anno passato.

Dal sito www.istruzione.it

Leggi il rapporto (.pdf)

 

 

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