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Contributi, approfondimenti, strumenti per la formazione delle funzioni obiettivo/strumentali e dei docenti

Sulla formazione on line

Antonio Gentile

I due lucidi interventi, segnalati recentemente sulle liste del Didaweb,:

1) Formazione on line: dispense o interazione? di Alessandro Rabbone
http://www.altrascuola.it/article.php?sid=621
e
2) Formazione in ingresso docenti neoassunti. La Caporetto della formazione a distanza? di Marco Parodi
http://www.docenti.org/args/caporetto.htm

letti congiuntamente, portano a domande decisive sul futuro della formazione on line.

I diversi ordini di problemi sono, tuttavia, a mio parere, enucleabili attorno al nodo della scelta culturale di fondo che inquadra la visione di FAD o FOL o E-learnig...

Una visione verticale di "pacchetti formativi", per quanto collaudata efficacemente per la formazione del personale in ambito aziendale, presenta problemi imprevisti nel trasferimento in altro contesto.

Questi imprevisti si presentano e vengono letti come fattori di disturbo o di ordine politico (per cui si dovrà chiedere maggiore trasparenza), o di ordine didattico (con relativa richiesta di maggiore flessibilità dei percorsi), o di ordine economico (maggiore ecologia negli ingorghi), o di ordine tecnico (strumenti, piattaforme più funzionali e aperti), o infine di ordine contingente (tempi, spazi, inconguenza, ecc.).

Sfasature rispetto all'organizzazione preventivata, inefficienze o vere e proprie caporetto come quelle documentate nell'articolo di M.Parodi, pongono problemi ma, paradossalmente, non indeboliscono e anzi rafforzano il modello presupposto che, in nome del controllo ed efficienza, è sospinto a programmare con maggior accanimento i pacchetti, le agenzie, i crediti, i percorsi, i controlli, le certificazioni.

Cio' che "l'accanimento terapeutico", segnalatoci da Parodi, finisce col nascondere è innanzituttto la volontà di salvare la stessa medicina, mettendo in ombra un'altra possibilità alternativa di fare formazione.

"Il nocciolo della questione sta infatti- dice giustamente A.Rabbone- nel considerare quanto e come le concrete iniziative di formazione, e le relative scelte tecnologiche adottate, permettano e favoriscano una reale interazione tra corsisti, tra corsisti e materiali, tra corsisti ed eventuali tutor e/o autori dei materiali. ...
E' più che evidente che la differenza qualitativa consiste nella possibilità da parte dei corsisti non solo di interagire in tempo reale con materiali, colleghi e tutor, ma di arricchire con il proprio contributo individuale la forma e la natura dei materiali stessi, partecipando così ad un processo sociale di costruzione (o ri-costruzione) della conoscenza."

Il modello formativo a cascata basato su pacchetti, percorsi predefiniti e risultati attesi si presenta (sulla carta) di maggiore garanzia rispetto ad un modello aperto di cooperazione formativa centrata su ricerca-azione in cui, più che la predeterminazione di risultati attesi e competenze certificabili, hai la costruzione di una rete collaborativa che ridetermina contesto e contenuti del proprio operare e del proprio for-marsi all'interno di un comune (condiviso in quanto costruito) progetto.

Le modalità tradizionali di formazione ed aggiornamento, com'è noto, devono gran parte del loro insuccesso proprio al fatto che tutta l'attenzione è in genere portata al principio di coerenza interna del modello proposto, ma poco o nulla si cura quella congruenza che sola evidenzia l'immediata applicabilità del modello per il fatto che non è solo trasmesso, ma effettivamente posto in essere nella modalità comunicativa realizzata.

Qui più che il che cosa, conta il come.

Più che conoscenze, porterò in classe quelle relazioni, processi, progetti, domande, strutture, comunicazioni che hanno circondato la mia formazione.

La formazione on line non ci aiuterà ad uscire da un insegnamento trasmissivo se, anche per l'insegnante in formazione collegato alla rete, resta prioritario il compito assegnato, la presenza in aula di esercitazione telematica, il credito di certificazione.

Ho saputo di insegnanti che, scoraggiati dalla mancanza di connessione, si sono fatti fare il compito on line dall'amico esperto.

Ecco un altro imprevisto sgradevole da controllare ! Non è così? Poi, magari lo stesso insegnante, dedica energie e tempo a criticare, a confrontarsi, a trovare strade che partono dal suo vissuto scolastico, in sottili legami formativi, sulle liste del Didaweb...
cari saluti
antonio gentile

P.S.
A proposito di piattaforme e accessibilità, trovo su
http://puntoedu.indire.it/progetto/INDEX_file/frame.htm

Caratteristiche software minime . . Sistema operativo . Windows 95 . Windows 98, Windows NT 4.0 Workstation . Windows 2000 Prof.
Browser. Microsoft Internet Explorer 5.5
Dunque solo rigorosamente Microsoft; poi leggo su Punto Informatico
http://www.punto-informatico.it/p.asp?i=39664 che "Microsoft regala software
ai docenti" e collabora con INDIRE 03/04/02 - News - Roma - Microsoft entra in "Intel Teach to the Future", una iniziativa Intel pensata per favorire la formazione informatica tra gli insegnanti. Un progetto che ora consentirà a Microsoft di distribuire alla classe docente italiana migliaia di copie del proprio software proprietario di punta.
....
"In questo modo - si legge nella nota di Microsoft Italia - gli insegnanti potranno disporre di prodotti all'avanguardia da utilizzare in ambito didattico e indispensabili per supportare al meglio la formazione di altri docenti".

Da segnalare anche che "Intel Teach to the Future" collaborerà al progetto di formazione tramite sistemi di apprendimento a distanza (e-learning) di circa "62.000 docenti neoassunti realizzato da INDIRE (Istituto Nazionale di Documentazione per l'Innovazione e la Ricerca Educativa di Firenze) garantendo la formazione di oltre 3.000 insegnanti (3.000 tutor on line e 130 supervisori) che riceveranno i prodotti originali Microsoft".
Anche questo fa nascere molte riflessioni sul quadro formativo...
ag

dw-multimedia@yahoogroups.com - didaweb@yahoogroups.com

Formazione

 

 

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