|
Contributi, approfondimenti, strumenti per la formazione delle funzioni obiettivo/strumentali e dei docenti |
Antonio Gentile I due lucidi interventi, segnalati recentemente sulle liste del Didaweb,: 1) Formazione
on line: dispense o interazione? di Alessandro Rabbone letti congiuntamente, portano a domande decisive sul futuro della formazione on line. I diversi ordini di problemi sono, tuttavia, a mio parere, enucleabili attorno al nodo della scelta culturale di fondo che inquadra la visione di FAD o FOL o E-learnig... Una visione verticale di "pacchetti formativi", per quanto collaudata efficacemente per la formazione del personale in ambito aziendale, presenta problemi imprevisti nel trasferimento in altro contesto. Questi imprevisti si presentano e vengono
letti come fattori di disturbo o di ordine politico (per cui si dovrà
chiedere maggiore trasparenza), o di ordine didattico (con relativa richiesta
di maggiore flessibilità dei percorsi), o
di ordine economico (maggiore ecologia negli ingorghi), o di ordine tecnico
(strumenti, piattaforme più funzionali e aperti), o infine di ordine
contingente (tempi, spazi, inconguenza, ecc.). Sfasature rispetto all'organizzazione preventivata, inefficienze o vere e proprie caporetto come quelle documentate nell'articolo di M.Parodi, pongono problemi ma, paradossalmente, non indeboliscono e anzi rafforzano il modello presupposto che, in nome del controllo ed efficienza, è sospinto a programmare con maggior accanimento i pacchetti, le agenzie, i crediti, i percorsi, i controlli, le certificazioni. Cio' che "l'accanimento terapeutico", segnalatoci da Parodi, finisce col nascondere è innanzituttto la volontà di salvare la stessa medicina, mettendo in ombra un'altra possibilità alternativa di fare formazione. "Il
nocciolo della questione sta infatti- dice giustamente A.Rabbone- nel
considerare quanto e come le concrete iniziative di formazione, e le relative
scelte tecnologiche adottate, permettano e favoriscano una reale interazione
tra corsisti, tra corsisti e materiali, tra corsisti ed eventuali tutor
e/o autori dei materiali. ... Il modello formativo a cascata basato su pacchetti, percorsi predefiniti e risultati attesi si presenta (sulla carta) di maggiore garanzia rispetto ad un modello aperto di cooperazione formativa centrata su ricerca-azione in cui, più che la predeterminazione di risultati attesi e competenze certificabili, hai la costruzione di una rete collaborativa che ridetermina contesto e contenuti del proprio operare e del proprio for-marsi all'interno di un comune (condiviso in quanto costruito) progetto. Le modalità tradizionali di formazione ed aggiornamento, com'è noto, devono gran parte del loro insuccesso proprio al fatto che tutta l'attenzione è in genere portata al principio di coerenza interna del modello proposto, ma poco o nulla si cura quella congruenza che sola evidenzia l'immediata applicabilità del modello per il fatto che non è solo trasmesso, ma effettivamente posto in essere nella modalità comunicativa realizzata. Qui più che il che cosa,
conta il come. La formazione on line non ci aiuterà ad uscire da un insegnamento trasmissivo se, anche per l'insegnante in formazione collegato alla rete, resta prioritario il compito assegnato, la presenza in aula di esercitazione telematica, il credito di certificazione. Ho saputo di insegnanti che, scoraggiati dalla mancanza di connessione, si sono fatti fare il compito on line dall'amico esperto. Ecco un altro imprevisto sgradevole da
controllare ! Non è così? Poi, magari lo stesso insegnante,
dedica energie e tempo a criticare, a confrontarsi, a trovare strade che
partono dal suo vissuto scolastico, in sottili legami formativi, sulle
liste del Didaweb... P.S. Caratteristiche software minime
. . Sistema operativo . Windows 95 . Windows 98, Windows NT 4.0 Workstation
. Windows 2000 Prof. dw-multimedia@yahoogroups.com - didaweb@yahoogroups.com |
Cookie per gli annunci di Google e norme sulla privacy |
---|