CONTRIBUTO PER UNA DEFINIZIONE DELLA PROPOSTA CIDI
IN MERITO ALLA FORMAZIONE INIZIALE DEGLI INSEGNANTI
a cura di Paolo Citran (segreteria nazionale Cidi)
Il seguente documento riproduce sostanzialmente la sintesi
del dibattito di un gruppo di lavoro svoltosi a Roma durante il Coordinamento
Nazionale del CIDI dello scorso maggio, poi presentato in seduta plenaria
dal curatore.
E' un documento che si propone alla discussione ed al dibattito, sulla
base della convinzione che rappresenti una messa a punto propositiva avanzata
e plausibile, ma peraltro perfettibile, circa il futuro della formazione
iniziale dei docenti in Italia.
Con l'avvio della Riforma universitaria si pone il problema
di che cosa sostituire ai corsi di laurea in Scienze della Formazione
Primaria ed alle SSIS nella formazione iniziale degli insegnanti.
Si può partire con la considerazione che, pur con modalità
diverse nella variegata realtà italiana, attualmente sia nella
Laurea che nella Specializzazione si sia stabilita una collaborazione
tra Scuola ed Università del tutto squilibrata a favore di quest'ultima,
sia per il ruolo fortemente subordinato dei supervisori rispetto all'Università
ed ai Docenti universitari, sia per la subordinazione alla stessa Università
delle scuole accoglienti convenzionate e dei tutors (docenti accoglienti
e/o referenti)delle scuole stesse, in assenza tra l'altro di qualsiasi
forma di ricoscimento economico.
Il modello che ci sembra di poter proporre per una Riforma
della formazione iniziale dei docenti andrebbe nella direzione di un rapporto
paritario Università\Scuola.
Potremmo riassumere tale modello nella formula
3+2+2 (+1)
e cioè:
3 anni di laurea triennale
2 anni di laurea specialistica indirizzata all'insegnamento
2 anni di tirocinio con contratto di formazione / lavoro
1 anno (eventuale) per acquisire una laurea specialistica disciplinare
aggiuntiva
La laurea specialistica per l'insegnamento servirà
innanzitutto per colmare le lacune relative alle discrepanze tra classi
di abilitazionee e preparazione acquisita com la laurea triennale, nella
quale potrà facimente mancare qualche disciplina presente nella
classe di concorso in cui ci si specializza (per es. un futuro insegnante
di scienze laureato in biologia può non aver superato nessun esame
di geologia)
Oltre a ciò il curricolo di questa laurea dovrebbe
comprendere:
a) insegnamenti di epistemologia e didattica disciplinare, da non confondersi
con un replay contenutistico degli altri corsi di laurea, come spesso
oggi avviene in SSIS o a Scienze della Formazione primaria
b) Insegnamenti di Scienze dell'educazione
c) Laboratori. Punto nodale della formazione iniziale, legati sia all'area
di Scienze dell'educazione
che alle didattiche disciplinari, affidati di norma
ai supervisori o ad insegnanti provenienti dalla Scuola . In questa sede
potranno essere effettuate anche attività di simulazione, particolarmente
di microteaching, che potranno essere riprese e quindi rivisitate criticamente
per migliorare le modalità comunicative (validità sul piano
comunicativo-relazionale. chiarezza espositiva, gestualità, voce,
dizione, ecc.).
d) Tirocinio, affidato ai supervisori e strettamente legato ad a,b, c,
con un supporto teorico forte e non dogmatico e con un protagonismo (incentivato)
delle Scuole accoglienti.
La valutazione concorsuale ed abilitante dovrebbe vedere
pariteticamente impegnate l'Università e la Scuola - dopo due anni
di esercizio guidato della professione da parte del docente in prova.
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