|
Contributi, approfondimenti, strumenti per la formazione delle funzioni obiettivo/strumentali e dei docenti |
Dallesperienza che abbiamo vissuto in questo anno scolastico è possibile ricavare un sistema di regole politically correct delle funzioni obiettivo? Sembrerebbe di no se pensiamo a regole generali, valide ovunque, nella scuola dell'autonomia. Le funzioni obiettivo costituiscono una risposta organizzativa al lavoro di progettazione e di realizzazione dellofferta formativa. Se poi pensiamo che è nel concetto stesso di autonomia che ogni scuola si organizzi in modo diverso, così come la qualità di ogni progetto sta nella sua continua evoluzione, la domanda sembrerebbe inutile. Eppure, alla luce della pluralità di esperienze che in questo primo anno di vita dellistituto contrattuale abbiamo conosciuto, si possono rintracciare alcune condizioni comuni che hanno consentito il successo del lavoro dei docenti che hanno svolto una funzione obiettivo. Due sono i presupposti alla base delle azioni positive che conosciamo. Il primo è un collegio dei docenti che funziona, che condivide il piano dellofferta formativa di scuola perché è stato protagonista della sua elaborazione. Questo ha permesso al collegio di stabilire gli obiettivi da raggiungere, le cadenze per la valutazione dei risultati attesi e la durata di ciascun incarico. Sulla base degli obiettivi che si sono individuati con il piano, il collegio dei docenti ha scelto, votando, le persone che ha ritenuto più competenti per raggiungere lobiettivo posto. La prima condizione di agio, quindi, per lo svolgimento di una funzione obiettivo è stata una procedura elettorale corretta, come primo indicatore di agibilità di spazi di lavoro. Il secondo presupposto è stato invece determinato dal dirigente scolastico che non solo ha rispettato e stimolato il ruolo progettuale del collegio, ma ne ha anche supportato le scelte. Il Piano dellofferta formativa, infatti, è fatto sia dalla definizione di obiettivi, contenuti, metodi, verifiche sia dalla capacità di organizzare intorno al progetto risorse umane ed economiche. Da questi due presupposti è derivata la possibilità di azione delle singole persone. E ovvio che sono entrate in gioco anche le diverse capacità individuali, ma queste due condizioni hanno consentito l'articolazione del collegio docenti in commissioni, gruppi di lavoro e di ricerca, attivando e valorizzando tutte le risorse professionali presenti. La competenza più elevata della funzione obiettivo è proprio questa capacità di lavorare valorizzando gli altri, elevando la progettualità complessiva della scuola. Se poi a questo lavoro ha corrisposto un dirigente che ha retribuito i docenti che hanno collaborato con la funzione obiettivo, che ha lasciato spazi di autonomia articolando gli orari di lavoro, che ha magari destinato anche piccole risorse per le ricerche, i risultati sono stati migliori. Non vogliamo nasconderci le difficoltà e le contraddizioni né sottovalutare le tante esperienze eccellenti che ci sono state, ma se guardiamo allanno scolastico che sta iniziando - quello dellavvio pieno dellautonomia scolastica - pensiamo che ogni scuola debba avere al nastro di partenza un buon collegio e un buon dirigente. Da qui si definirà quella linea intermedia di incarichi e funzioni a sostegno del progetto e della sua realizzazione che determinerà il successo delle scelte da compiere in ogni scuola autonoma. |
Cookie per gli annunci di Google e norme sulla privacy |
---|