DIREZIONE DIDATTICA SALO’

 

PLESSO DI SALO’

 

CLASSI 2° \ 5°

 

ANNO SCOLASTICO 2001 \ 2002

 

RICERCA SULL' ATTENZIONE
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

INS SALVATORE FILOTICO

                                           F.O. AREA 3

 

SOSTEGNO ALLA FUNZIONE DOCENTE PER LA PROGETTAZIONE E LA PREVENZIONE DEL DISAGIO SCOLASTICO

 

LE RAGIONI DI QUESTA RICERCA

 

Nel monitorare i dati relativi al disagio scolastico nel nostro Circolo abbiamo osservato un significativo aumento dei disturbi dell’attenzione e della concentrazione dei nostri alunni nel corso degli a ultimi anni .

 Tale difficoltà spesso provoca problemi sia di rendimento scolastico che di comportamento  in quanto è spesso associata a ipercinesi , iperattività e problemi nell’adattamento sociale.

Inoltre sappiamo da numerose ricerche ( es De La Garanderie, Wallon , Gardner , Meirieu , Cornoldi , Canevaro , Vianello che vi sono alcuni  processi che sono fondamentali nello sviluppo di :

·        stili di lavoro

·        stili di studio

·        stili di apprendimento

·        abitudini evocative

Tali processi , sinteticamente e molto schematicamente , possiamo così raggrupparli :

·        Attenzione

·        Concentrazione

·        Memorizzazione \ Evocazione

·        Percezione

·        Motivazione

 

ALCUNE RIFLESSIONI TEORICHE E PROPOSTE  ORGANIZZATIVE

 

Attorno a questi concetti , in questi anni , abbiamo riflettuto sul piano teorico , pratico ed organizzativo  ed elaborato strumenti di ricerca e  autoriflessione per gli alunni .

Nella elaborazione di questi materiali ci sono stati  di supporto da un lato le riunioni e gli stages svolti assieme agli amici del gruppo P.I.A. ( potenziali individuali di apprendimento ) di  Villamarina e Bologna e territoriale per la Lombardia ed il Veneto , dall’altro con il lavoro svolto nel nostro Circolo di Salò con il lavoro di formazione e ricerca coordinato dal Dr. Roberto Medeghini .

Nel corso degli anni questi bambini che presentavano problemi di attenzione ed iperattività sono stati considerati :

·        affetti da disturbi cerebrali

·        sindromi da lesioni cerebrali

·        sindromi da iperattività infantile

·        disturbi psicologici

·        disturbi del comportamento sociale

·        piu’ recentemente si parla di veri e propri disturbi dell’attenzione in particolare di ADHD ( Attentino –deficit Hiperactivity Disorder ).

Non e’ nostro compito   (e non ne abbiamo la competenza ) entrare nel merito di queste ricerche e delle causa specifiche di questi disturbi anche perché , in realtà , spesso le cause di essi sono ancora poco conosciute e spesso interagenti .

Il nostro intento è quello di offrire alle colleghe\i degli spunti di lavoro e di riflessione per una organizzazione educativa che aiuti ad affrontare queste problematiche. Abbiamo provato ad affrontare il problema mediante l’allegato strumento di autoriflessione ed osservazione  che consente la rielaborazione dei dati al fine di rendere più efficace l’organizzazione educativa .

 

 

 

Nell’affrontare questo compito siamo partiti dal presupposto che occorre restituire ai bambini la responsabilità dell’ apprendimento attraverso un processo di riflessione sulle loro modalità di affrontare il lavoro a scuola . Tale processo di autoriflessione presuppone l’adozione di alcuni principi  metodologici ed organizzativi da parte dei  tems docenti  :

 

·        ascolto attivo

·        dialogo pedagogico

·        riconoscimento delle identità competenti

·        accompagnamento

·        ricerca di mediatori didattici

·        capacità organizzative in termini di gestione flessibile di spazi e tempi

·        collegialità

Da parte degli alunni occorre che , gradualmente ,  come suggeriscono Cornoldi ed il suo gruppo di ricerca della Erickson nel loro programma per lo sviluppo delle strategie di attenzione, essi sappiano :

·        Cosa mi aiuta ad essere attento? Cosa devo fare?

·         Quali possibilità ho per farlo?Chi puo’ aiutarmi ?

·        Cosa mi aiuta a fissare l’attenzione?Quali procedure devo mettere in atto?

·        Devo scegliere una risposta possibile di fronte al problema  da affrontare

·        Devo sapere che la mia risposta va controllata  e verificata  anche per capire dove sta l’errore e quali vie ho seguito per arrivare a quella risposta ( come affermava Wittgenstein “ non è sufficiente constatare e far constatare l’errore occorre cercare le vie che hanno portato ad esso per uscire dalla possibilità di sbagliare”

Tutto ciò presuppone l’assunzione di responsabilità ben precise da parte di adulti educatori ed alunni che sono gli attori del processo educativo.

Dal punto di vista dell’adulto educatore mi sembra utile , per aiutare gli alunni riflettere su alcuni equivoci che spesso si verificano nella pratica educativa . Tali equivoci possono provocare fratture  tra insegnamento ed apprendimento che derivano dalla diversità e pluralità di modi apprendere  e di insegnare .Ricordiamo che la questione “stili” di apprendimento e di insegnamento rimanda alla necessità di riconoscere le identità al plurale a livello :

·        corporeo

·         di genere

·         di appartenenza

·         competenze individuali

L’uso di tecnologie , mediatori , codici comunicativi , non appropriati può , quindi , causare un blocco nei processi di apprendimento o atteggiamenti di rifiuto e scarsa concentrazione oppure generare processi di conformismo acritico che trasformano la scuola in un apparato che genera consenso e\ o esclusione .

Occorre , quindi , collegialmente , intendersi sulla realtà che abbiamo di fronte e su alcuni preconcetti che non ci consentono di vedere tale realtà:

 

 

 

 

 

 

 

 

PRECONCETTO

REALTA’

COME AIUTARE GLI ALUNNI

I BAMBINI IMPARANO ASCOLTANDO E RIPETENDO

I bambini imparano ascoltando , guardando , facendo, parlando , giocando insegnando. Non è sufficiente ripetere ma occorre imparare a gestire le informazioni, abituandosi a riflettere sulle proprie  abitudini evocative , di attenzione , concentrazione , e sapendo bene a cosa serve ciò che imparo

·        Lavoro sull ’ autoriflessione  sulle procedure di lavoro , sugli stili  e sulle abitudini evocative  ( es questionario Dunn e lavoro sull’attenzione)

·        Cosa , chi e come mi aiuta ad imparare ( lavoro sul dialogo pedagogico)

UNA CLASSE DI 25 ALUNNI PUO’ IMPARARE QUALCOSA NEL MEDESIMO PERIODO DI TEMPO

I bambini apprendono una quantità di informazioni con modalità , tempi e ritmi diversi  evocandole secondo diverse procedure

Osservare quando e come il bambino e più attento e concentrato , quali mediatori lo aiutano meglio ad apprendere , qauli laboratori e luoghi lo aiutano a star meglio

I BAMBINI MEMORIZZANO DIVERSI CONTENUTI CON I MEDESIMI LIVELLI DI APPROFONDIMENTO

Ciascun bambino ricorda , a modo proprio , dettagli e sfumature di significato ,con diversi livelli di attenzione e concentrazione , relativamente a concetti e contenuti da apprendere e può evocarli utilizzando :

·        parole

·        immagini

·        sensazioni cinestesiche

·        Utilizzare per ciascuna  unità di apprendimento diversi stimoli e mediatori didattici utilizzando i laboratori come luoghi per la ri- costruzione degli apprendimenti e di contesti significativi.) .

·         Importanza del lavoro sulla multimedialità

TUTTI I BAMBINI POSSONO IMPARARE PURCHE’ SIANO ATTENTI , CONCENTRATI ED ASCOLTINO

Ogni bambino ha un suo modo preferito di apprendere ed evocare ( STILE ) che lo porta a gestire le informazioni in maniera personale . Tale modalità può essere più o meno simile \dissimile da quella degli altri 

 

·        lavoro sull’autoriflessione in merito alle proprie procedure di attenzione ( v. scheda seguente )

·        stesura di veri e èpropri “ CONTRATTI “ di lavoro individuali e con la classe

·        lavoro di aiuto reciproco che valorizzi le competenze individuali ( so fare , non so fare , vorrei fare , so fare se , so fare quando , chi mi aiuta e come ecc )

UNA SCUOLA TRANQUILLA E’ UNA BUONA SCUOLA NELLA QUALE I BAMBINI SONO PIU’ ATTENTI E CONCENTRATI

In realtà questo non è sempre vero perché a volte la tranquillità Può essere sintomo di conformismo dovuto a repressione

Attivare un contesto  che preveda più mediatori didattici; strategie di problem solving;  stimolare la curiosità e la creatività attraverso il gioco ed attività ludiche

LA SCUOLA DOVREBBE ESSERE OBBLIGATORIA ED ANTICIPATA A 5 ANNI

 

In realtà i bambini dovrebbero frequentare la scuola quando sono pronti ad pprendere ed a sviluppare corrette e positive relazioni sociali con il gruppo

Lavorare sulla osservazione sulla continuità verticale ed orizzontale

LA CLASSE SUDDIVISA PER ETA’ CRONOLOGICA E’ IL LUOGO MIGLIORE PER CREARE ATTENZIONE , APPARTENENZA ED APPRENDIMENTO

Occorre sapere cosa è più utile ai bambini di una classe per sviluppare e potenziare l’apprendimento e sapere come organizzare unj contesto educativo . Spesso è utile anche il confronto tra dispari piuttosto che fra pari

·        Conoscere i diversi mediatori didattici da utilizzare a livello di funzione , , modalità e regole d’uso e farli conoscere agli alunni

·        Creare una organizzazione educativa per laboratori

·        Lavorare utilizzando le possibili compresenze per gruppi di lavoro di diversa composizione anche tra alunni di diversa età e classi diverse

·        Valorizzare il tutoring e l’apprendimento cooperativo

VI SONO METODI SPECIALI  CHE FACILITANO L’ATTENZIONE E L’APPRENDIMENTO IN ALCUNE DISCIPLINE

Non esiste la panacea per l’apprendimento . . Occorre una attenta osservazione che ci aiuti a “ diagnosticare”  :

·        come apprendono i nostri alunni e cosa gli aiuti ad essere più attenti

·        quali mediatori didattici facilitino l’apprendimento e l’attenzione 

·        quale  contesto organizzativo faciliti l’attenzione , la percezione ,la motivazione , la memoria

·        quali sono le regole d’uso vigenti nel contesto

·        Gestire con “Intenzionalità“ e “Collegialità   l’organizzazione  di spazi tempi , materiali

·        Addestramento e formazione alla osservazione

·        Il gruppo docente come risorsa  che

            - osserva

-         Diagnostica

-         decide

-         organizza

-         valuta

-         progetta

·        Discutere con gli alunni sulle procedure di apprendimento pere rendere gli alunni “Corresponsabili“dell’organizzazione e dell’apprendimento al fine di trovare insieme le strategie più appropriate   per ciascuno per stare più attento e ricordare meglio , per creare un archivio della memoria ed una sorta di “ portfolio “ personale delle competenze

    ( es lavoro sulle competenze ed    i bisogni individuali )

 

GLI  ADULTI EDUCATORI SONO I RESPONSABILI DELL’APPRENDIMENTO DEL BAMBINO 

Il vero responsabile dell’apprendimento è il bambino al quale va restituita questa “ corresponsabilità “.

Gli adulti educatori hanno il ruolo e la responsabilità della mediazione  educativa , della regia educativa dell’organizzazione del rapporto tra insegnamento ed apprendimento

·        lavoro sull’autoriflessione

·        stesura di contratti formativi individuali e collettivi nello studio

·        stesura di progetti individualizzati per la classe

·        gli esperti come consulenti  che possono offrire consigli  che accolgano , facilitino , accompagnino

·        lavorare sul processo di responsabilizzazione  nei confronti alunni ed adulti  in un’ottica di “ coevoluzione”

·        essere consapevoli , con scientificità del fatto che l’apprendimento è in realtà sempre un ri - apprendimento

UNA BRAVA MAESTRA \ O DEVE ESSERE UN ECCELLENTE ATTRICE \ORE

Un adulto educatore diventa bravo quando riesce . anche mediante la drammatizzazione , a stabilire un rapporto educativo , una organizzazione , un clima didattico  che creino gioia di riuscire , il piacere della curiosità . voglia di imparare

·        cercare di creare una organizzazione educativa per laboratori ( ad es. sarebbe utile riprendere la proposta di Lapierre ed Aucoutourier sui luoghi educativi  che facilitino l’apprendimento ) compatibilmente con le risorse disponibili in termini di spazi , tempi, risorse umane  economiche e materiali

·        valorizzare il gesto , la corporeità , il gioco nelle sue diverse forme

·        canalizzare il movimento e l’aggressività ,l’impulsività per trasformarle in energie positive e risorse per ilo gruppo e per i singoli

PER I BAMBINI PIU’ PICCOLI  LA CLASSE CHIUSA ED IL MAESTRO UNICO SONO I MIGLIORI MODELLI DI RIFERIMENTO POICHE’ CREANO SICUREZZA

Le identità sono sempre al plurale e necessitano di modelli  e contesti diversi di riferimento  che richiedono  una  organizzazione

 ricca di spunti  .

La sicurezza nasce dal rapporto tra fiducia data e fiducia ricevuta e dalla valorizzazione della competenze di ciascuno

 

·        rendere adulti ed alunni COR – RES- PONS- ABILI della organizzazione educativa di spazi , tempi , risorse

·        valorizzare le IDENTITA’ COMPETENTI di alunni ed adulti educatori

·        fissare regole chiare nel’’uso di spazi , tempi risorse e comportamenti

·        lavorare sulla TRAS- GRESSIONE

CIASCUN INSEGNANTE SA COSA E’ IL MEGLIO PER LA PROPRIA CLASSE

Ciascun docente ha il suo “ stile educativo”.

Occorre , collegialmente  , abituarsi a  valorizzare le competenze ossevative , organizzative, progettuali

Metodologiche

Relazionali

Di ciascuno

·        stesura di protocolli che fissino regole di funzionamento di un team , di un gruppo , di un plesso , di un circolo

·        passare da un gruppo che lavora , da un gruppo sta bene ad un gruppo che produce e progetta ( v proposta di P. Meirieu )

·        addestramento a “parlarsi” con scientificità e responsabilità sapendo che “ sortire insieme e la politica , sortirne da soli l’egoismo” (Don Milani )

I BAMBINI IMPARANO MEGLIO E SONO PIU’ ATTENTI MEDIANTE UNA ORGANIZZAZIONE DEI TEMPI SCANDITA NELLA GIORNATA , NELLA SETTIMANA , NELL’ANNO  IN MOMENTI STRUTTURATI DALL’ADULTO E PER ARGOMENTI

L’organizzazione e gli approcci in realtà vanno progettati con intenzionalità e scientificità ; occorre , collegialmente tener presenti aspetti previsti ed imprevisti del processo di insegnamento \ apprendimento e organizzare flessibilmente ed autonomamente momenti strutturati e non strutturati

·        la valutazione come momento formativo dell’azione didattica che consente l’organizzazione

·        dotarsi di strumenti di osservazione , monitoraggio e verifica \valutazione

·        abituarsi a documentare per non perdere la memoria , per non ripartire sempre da zero,per organizzare e creare identità ( creare un archivio della memoria individuale , di classe , di plesso , di circolo )

·        mettere sempre il settino in una discussione di team \ gruppo

IL PROCESSO EDUCATIVO HA LUOGO SOLO A SCUOLA

Occorre conoscere cosa imparano i bambini , come  imparano , in quali luoghi  nelle loro esperienze sia scolastiche che exstrascolastiche

·        Costruire un curricolo implicito degli alunni

·        Attraverso il dialogo con la famiglia e con il territorio (continuità orizzontale)

·        Conoscere e valorizzare le risorse del territorio attraverso progetti mirati

·        rielaborazione da Dunn R e Dunn K programmazione individualizzata ed Armando effettuata da Salvatore Filotico

 


DIREZIONE DIDATTICA SALO’

 

ANNO SCOLASTICO 2001 \ 2002

 

QUESTIONARIO SULL’ATTENZIONE

 

ELABORAZIONE INS SALVATORE FILOTICO

 

F.O. AREA 3

MONITORAGGIO E PREVENZIONE DEL DISAGIO SCOLASTICO

 

COGNOME  :                                                                       NOME :

CLASSE :                                                                              PLESSO :

 

1)      PER STARE ATTENTO\A : ( scrivi in tabella cosa devi \ non devi fare)

DEVO

NON DEVO

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

2)      STO ATTENTO\A MEGLIO SE :  ( metti una crocetta sulla risposta che scegli , una crocetta per ciascuno dei tre gruppi di domande )

            -     CERCO DI CAPIRE

-     MI SFORZO DI RICORDARE LE PAROLE

-          MI SFORZO DI RICORDARE LE IMMAGINI   

-           

·         FACCIO LE COSE LENTAMENTE

·         FACCIO SUBITO CIO’ CHE SPIEGANO

·         FACCIO LE COSE UN PO’ ALLA VOLTA

·          

                      ° METTO LE ORECCHIE PER ASCOLTARE

                      ° GUARDO I GESTI DELLA MAESTRA

 

3)      STO PIU’ ATTENTO\A (metti una crocetta sulla risposta scelta )

·         QUANDO LA MAESTRA PARLA

·         QUANDO LA MAESTRA DISEGNA

·         QUANDO LA PAESTRA PARLA E DISEGNA

·         QUANDO LA MAESTRA SPIEGA CON DISEGNI E SCHEMI

·        ALTRO : ………………………………………………………………………………………………

 

 

 

MATERIE IN CUI STO PIU’ ATTENTO \ A ( max tre scelte da segnare con una crocetta )

 

Matematica

Storia

Lingua italiana

Geografia

Religione

Lingua straniera

motoria

scienze

musica

 

RIESCO A STARE ATTENTO \ A  : ( barrare con una crocetta la risposta scelta )

 

·        SENZA INTERRUZIONI , CON CONTINUITA’

·        AD INTERVALLI

·        SE MI DISTRAGGO NON STO PIU’ ATTENTO \ A

·        DIPENDE DALL’ATTIVITA’

·        ALTRO ……………………………………………………………………

 

RACCONTA COSA ACCADE NELLA TUA MENTE QUANDO TI DISTRAI :

 

………………………………………

 

 

data

                        

 


ELEMENTI CHE CI POSSONO AIUTARE AD ORGANIZZARE CONTESTI EDUCATIVI SIGNIFICATIVI CHE STIMOLINO NEGLI ALUNNI ATTENZIONE , MOTIVAZIONE , ATTIVAZIONE DI PROCESSI PERCETTIVI CHE STIMOLINO CORRETTE ABITUDINIEVOCATIVE

 

 

TEMPO

In quale momento della giornata , della settimana , periodo dell’anno il bambino e più attento e studia meglio?

MODULAZIONE ATTENZIONE

Per quale tempo l’alunno riesce a stare attento? Ha un periodo di attenzione continuo, saltuario ,irregolare?

SFONDO SONORO

Quale soglia di rumorosità tollera l’alunno?Quale tipo di sfondo sonoro produce motivazione positiva a fare ed attenzione?

LUOGO DI LAVORO PREFERITO

Il quale luogo il bambino sta più attento? Esistono laboratori preferiti?

STRUTTURA ORGANIZZATIVA

Quale organizzazione educativa e del contesto favorisce l’attenzione? ( flessibile , modulare, occasionale , fissa , rigida periodica? )

TIPOLOGIA GRUPPO DI LAVORO

Quale composizione dei gruppi lavoro favoriscono l’attenzione , la concentrazione , la motivazione , la socializzazione ,la comunicazione nel’alunno?

PRESSIONE DA PARTE DELL’ADULTO

Quale tipo di pressione da parte dell’adulto educatore l’alunno preferisce per essere più attento e lavorare meglio?

MOTIVAZIONE

Quali condizioni favoriscono nell’alunno la motivazione positiva a fare?  (Attese , scadenze ,premi  ,interesse , comprensione , responsabilizzazione , spiegazioni , ….)

CONDIZIONI DI LAVORO

( postura , clima , temperatura, illuminazione, vicinanza all’adulto o alla lavagna, ….)

TIPO DI COMPITO

Quale di tipo di compito \ lavoro favorise  l’atternzione , la concentrazione , la motivazione nell’alunno\ a? ( diretto dall’adulto , autodiretti , progetti , contratti ,,….)

STILE PERCETTIVO

Quali materiali e mediatori didattici facilitano l’attenzione , la concentrazione m, la percezione , la motivazione e lo sviluppo di corrette abitudini evocative? )

ABITUDINI EVOCATIVE

Quali condizioni favoriscono lo sviluppo di abitudini evocative che diverranno attitudini)? Come gli alunni gestiscono ciò che imparano?

TIPO DI VALUTAZIONE

Occasionale , continua , a breve scadenza, autovalutazione , interrogazione , test giudizio, voto?

 

CONOSCERE PUNTI DI FORZA E DEBOLEZZA

So fare \ non so fare

So fare se

So fare quando

Chi mi insegna

Mi piace\ non mi piace

Vorrei fare

Vorrei fare …ma

Guardo\ ascolto  l’altro\ a come fa

* Attivare il dialogo pedagogico e la narrazione per conoscere e valorizzare le competenze ed i potenziali individuali di ciascuno (LAVORO SULLE IDENTITA’ COMPETENTI )  ed attivare percorsi di AIUTO RECIPROCO ED APPRENDIMENTO COOPERATIVO

 

Quali strategie attivare per osservare e ri-. conoscere questi dati nelle alunne \ i?

·        NARRAZIONE

·        STESURA DI PROTOCOLLI AUTODICHIARAZIONI

·        ASCOLTO ATTIVO

·        DRAMMATIZZAZIONE

·        VALORIZZAZIONE DEL GESTO

·        DOCUMENTAZIONE PER CREARE UNA VALIGIA \ PRTFOLIO  , BANCA DATI INDIVIDUALE E DI CLASSE DELLE COMPETENZE DI CIASCUNO

·        Stendere veri e propri CONTRATTI PEDAGOGICI con le alunne \ i e con la classe per creare regole d’uso di spazi , tempi , materiali che aiutino gli aluni ad avere dei punti di riferimento ,degli ancoraggi nello svolgimento di un compito


ELEMENTI CARATTERIZZANTI I DISTURBI DELL’ATTENZIONE

 

In genere psichiatri e psicologi diagnosticano un disturbo dell’attenzione associato a iperattività se il soggetto dimostra sei più dei seguenti sintomi di disattenzione o impulsività \ iperattività .

Tali manifestazioni devono essere presenti e frequenti per almeno sei mesi .

Alcuni di questi sintomi  devono anche essere stati presenti prima dei sette anni e pregiudizievoli e devono esserlo almeno in due situazioni attuali .

Inoltre devono essere causa di un cattivo inserimento sociale e di uno scarso rendimento scolastico.

Nessuno di essi dovrebbe essere riferibile ad altro disturbo

 

 

DISATTENZIONE

IPERATTIVITA’ \ IMPULSIVITA’

  • Non presta attenzione ai dettagli ed è impreciso nei compiti, nel lavoro ed altre attività
  • Ha difficoltà a mantenere l’attenzione durante i compiti ed il gioco
  • Sembra che non ascolti quando gli si parla
  • Non segue fino in fondo le istruzioni e non riesce a completare i compiti a scuola o un lavoro assegnatoli
  • Ha difficoltà ad organizzare compiti eda attività
  • Evita o affronta malvolentieri i compiti e le attività chr richiedono sforzo mentale e concentrazione 8 es una ricerca)
  • Non porta o perde spesso i materiali e gli strumenti occorrenti per svolgere un compito
  • Si lascia facilmente distrarre da stimoli esterni
  • Non ricorda le attività quotidiane e le routines
  • Agita nervosamente mani e piedi e \ o si dimena sulla sedia
  • Lascia il proprio posto sul banco , in aula o altre situazioni in cui deve star seduto o mantenere una certa posizione
  • Corre e\o si agita eccessivamente in situazioni in cui questo comportamento è inopportuno
  • Ha difficoltà ad impegnarsi tranquillamente in ativiità di svago
  • Eì sempre in movimento
  • Parla eccessivamente
  • Risponde a casaccio prima che gli sia stata formulata una domanda
  • Ha difficoltà a rispettare il proprio turno
  • Interrompe gli altri o interferisce

 


 


ALCUNI ESEMPI DI MODELLI PSICOLOGICI DI DISTURBI DELL’ATTENZIONE

 

ESEMPIO

POSSIBILE FUNZIONE DANNEGGIATA

CONSEGUENZA

POSSIBILE INTERVENTO

Un bambino di 2° elementare dimentica consegne semplici come, portare una relazione , riconsegnare i libri della biblioteca di classe , consegnare avvisi a casa

Memoria di lavoro a livello non verbale

  • alterata percezione del senso del tempo
  • difficoltà o incapacità di tenere a mente eventi
  • difficoltà nella capacità di retrospezione ed evocazione
  • difficoltà nell ‘ effettuare previsioni ed anticipazioni
  • Osservare ,. Attraverso il dialogo pedagogico e la narrazione , quali sono gli elementi che aiutano a fissare l’attenzione e creare abitudini evocative corrette ( v. proposte di Antoine De La Garanderie a proposito della Gestione Mentale)
  • Creare , attraverso una azione di negoziazione \ contrattazione , dei punti fissi , degli ancoraggi che aiutino il bambino a sapere come comportrsi in queste situazioni
  • Lavoro sul ritmo e la percezione del tempo a partire dai ritmi del corpo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Un bambino di 2° elementare che parla in continuazione ad alta voce , interrompe e risponde a casaccio anche senza aspettare la formulazione della domanda

Regolazione ed interiorizzazione del discorso autodiretto

 

  • difficoltà nel comportamento regolato
  • difficoltà nel porre \ porsi domande

 

  • difficoltà nella percezione e strutturazione delle regole
  • lavorare a partire dal corpo , sull’essere al centro \ essere in periferia
  • lavoro sulla nozione di confine dal vissuto ,al rappresentato , al simbolizzato al confine metaforico per arrivare alle regole d’ uso di spazi , tempi , materiali
  • lavoro sulla respirazione
  • lavorare sulla motivazione per arrivare alla aspirazione
  • lavoro sulle abitudini evocative attraverso il dialogo pedagogico ( v proposte De La Garanderie e J. P. Chic)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Un bambino ed una bambina  di 5° elementare hanno difficoltà nel leggere e non riescono a reggere e gestire l’ansia e la frustrazione rispetto al lavoro scolastico

Incapacità a gestire l’umore , a trovare la motivazione adeguata  a trovare le strategie d’attenzione

  • non riesce a contenere le emozioni e le ostenta anche mediante atteggiamenti da istrione
  • difficoltà nel gestire impulsi ed ansie
  • difficoltà nel trovare motivazione
  • lavorare sul riconoscimento dell’identità competente e sulla gestione delle emozioni attraverso la narrazione e la drammatizzazione
  • canalizzare l’ansia trans-formandola in energia positiva ( es il viaggio dell ’ eroe proposto da Stefania Guerra- Lisi )
  • lavorare sul riconoscimento delle proprie abitudini evocative e sulla percezione  per avere dei sicuri punti di riferimento nella gestione mentale delle proprie procedure di apprendimento
  • lavoro individualizzato e di recupero individuale sulle strategie di lettura  / v proposte Cornoldi , lavoro gruppo MT, lavoro sulla metacognizione)

 

 

 

 

 

 

 

 

Un bambino di 5° elementare che di fronte ad un problema o un compito assegnatogli ne svolge una parte e poi si arresta , evitando di  provare a  trovare soluzioni per affrontarlo

Problemi nella Ricostituzione ( intesa come capacità di ricostruire tutti gli elementi ed i comportamenti osservabili che si combinano tra loro per consentire all’alunno \ a di raggiungere un obiettivo di lavoro )

  • difficoltà di analisi degli elementi costitutivi di un dato
  • difficoltà a gestire l’ansia di fronte al nuovo ed ad elaborare nuove strategie di comportamento
  • blocco e\o difficoltà di fronte alla soluzione di problemi
  • v. proposte precedenti rispetto al controllo della respirazione e dell’ansia
  • lavorare sulla percezione di dati considerati una volta  e sulla scelta di risposte ( v proposte Cornoldi)
  • osservare se l’alunno procede per discriminazione o per comparazione di dati o per scelta multipla facendolo riflettere su questa sua modalità di procedere
  • far riflettere l’alunno sulle proprie strategie di procedura mentale e su tempi e ritmi di apprendimento creandogli dei punti fissi ,delle regole a cui attenersi  di fronte alla gestione di un problema
  • lavorare sull’aiuto reciproco tra compagni ( a chi posso rivolgermi di fronte a quel problema?)

 

 


 

BIBLIOGRAFIA

 

LIBRI A STAMPA  :

 

 

RIVISTE :

 

 

MATERIALI  GRIGI  ( dispense a stampa curate dall’autore )