DIREZIONE DIDATTICA SALO’
PLESSO DI SALO’
CLASSI 2° \ 5°
ANNO SCOLASTICO 2001 \ 2002
F.O.
AREA 3
SOSTEGNO ALLA FUNZIONE DOCENTE PER LA PROGETTAZIONE E LA PREVENZIONE DEL DISAGIO SCOLASTICO
LE RAGIONI DI QUESTA RICERCA
Nel monitorare i dati relativi al disagio scolastico nel nostro
Circolo abbiamo osservato un significativo aumento dei disturbi dell’attenzione
e della concentrazione dei nostri alunni nel corso degli a ultimi anni .
Tale difficoltà spesso
provoca problemi sia di rendimento scolastico che di comportamento in quanto è spesso associata a ipercinesi ,
iperattività e problemi nell’adattamento sociale.
Inoltre sappiamo da numerose ricerche ( es De La Garanderie,
Wallon , Gardner , Meirieu , Cornoldi , Canevaro , Vianello che vi sono alcuni
processi che sono fondamentali nello sviluppo di :
·
stili di lavoro
·
stili di studio
·
stili di apprendimento
·
abitudini evocative
Tali processi , sinteticamente e molto schematicamente , possiamo
così raggrupparli :
·
Attenzione
·
Concentrazione
·
Memorizzazione \ Evocazione
·
Percezione
·
Motivazione
ALCUNE
RIFLESSIONI TEORICHE E PROPOSTE ORGANIZZATIVE
Attorno a questi concetti , in questi anni , abbiamo riflettuto
sul piano teorico , pratico ed organizzativo ed elaborato strumenti di ricerca e autoriflessione per gli alunni .
Nella elaborazione di questi materiali ci sono stati di supporto da un lato le riunioni e gli stages
svolti assieme agli amici del gruppo P.I.A. ( potenziali individuali di apprendimento
) di Villamarina e Bologna e territoriale
per la Lombardia ed il Veneto , dall’altro con il lavoro svolto nel nostro
Circolo di Salò con il lavoro di formazione e ricerca coordinato dal Dr. Roberto
Medeghini .
Nel corso degli anni questi bambini che presentavano problemi
di attenzione ed iperattività sono stati considerati :
·
affetti da disturbi cerebrali
·
sindromi da lesioni cerebrali
·
sindromi da iperattività infantile
·
disturbi psicologici
·
disturbi del comportamento sociale
·
piu’ recentemente si parla di veri e propri disturbi dell’attenzione
in particolare di ADHD ( Attentino –deficit Hiperactivity Disorder ).
Non e’ nostro compito (e
non ne abbiamo la competenza ) entrare nel merito di queste ricerche e delle
causa specifiche di questi disturbi anche perché , in realtà , spesso le cause
di essi sono ancora poco conosciute e spesso interagenti .
Il nostro intento è quello di offrire alle colleghe\i degli
spunti di lavoro e di riflessione per una organizzazione educativa che aiuti
ad affrontare queste problematiche. Abbiamo provato ad affrontare il problema
mediante l’allegato strumento di autoriflessione ed osservazione che consente la rielaborazione dei dati al fine
di rendere più efficace l’organizzazione educativa .
Nell’affrontare questo compito siamo partiti dal presupposto
che occorre restituire ai bambini la responsabilità dell’ apprendimento attraverso
un processo di riflessione sulle loro modalità di affrontare il lavoro a scuola
. Tale processo di autoriflessione presuppone l’adozione di alcuni principi
metodologici ed organizzativi da parte dei
tems docenti :
·
ascolto attivo
·
dialogo pedagogico
·
riconoscimento delle identità competenti
·
accompagnamento
·
ricerca di mediatori didattici
·
capacità organizzative in termini di gestione flessibile di
spazi e tempi
·
collegialità
Da parte degli alunni occorre che , gradualmente , come suggeriscono Cornoldi ed il suo gruppo
di ricerca della Erickson nel loro programma per lo sviluppo delle strategie
di attenzione, essi sappiano :
·
Cosa mi aiuta ad essere attento? Cosa devo fare?
·
Quali possibilità ho
per farlo?Chi puo’ aiutarmi ?
·
Cosa mi aiuta a fissare l’attenzione?Quali procedure devo mettere
in atto?
·
Devo scegliere una risposta possibile di fronte al problema
da affrontare
·
Devo sapere che la mia risposta va controllata e verificata
anche per capire dove sta l’errore e quali vie ho seguito per arrivare
a quella risposta ( come affermava Wittgenstein “ non è sufficiente constatare
e far constatare l’errore occorre cercare le vie che hanno portato ad esso
per uscire dalla possibilità di sbagliare”
Tutto ciò presuppone l’assunzione di responsabilità ben precise
da parte di adulti educatori ed alunni che sono gli attori del processo educativo.
Dal punto di vista dell’adulto educatore mi sembra utile , per
aiutare gli alunni riflettere su alcuni equivoci che spesso si verificano
nella pratica educativa . Tali equivoci possono provocare fratture tra insegnamento ed apprendimento che derivano
dalla diversità e pluralità di modi apprendere
e di insegnare .Ricordiamo che la questione “stili” di apprendimento
e di insegnamento rimanda alla necessità di riconoscere le identità al plurale
a livello :
·
corporeo
·
di genere
·
di appartenenza
·
competenze individuali
L’uso di tecnologie , mediatori , codici comunicativi , non
appropriati può , quindi , causare un blocco nei processi di apprendimento
o atteggiamenti di rifiuto e scarsa concentrazione oppure generare processi
di conformismo acritico che trasformano la scuola in un apparato che genera
consenso e\ o esclusione .
Occorre , quindi , collegialmente , intendersi sulla realtà
che abbiamo di fronte e su alcuni preconcetti che non ci consentono di vedere
tale realtà:
PRECONCETTO |
REALTA’ |
COME AIUTARE GLI ALUNNI |
I BAMBINI IMPARANO ASCOLTANDO E RIPETENDO |
I bambini imparano ascoltando , guardando , facendo, parlando
, giocando insegnando. Non è sufficiente ripetere ma occorre imparare
a gestire le informazioni, abituandosi a riflettere sulle proprie
abitudini evocative , di attenzione , concentrazione , e sapendo
bene a cosa serve ciò che imparo |
·
Lavoro sull ’ autoriflessione sulle procedure di lavoro , sugli stili
e sulle abitudini evocative ( es questionario Dunn e lavoro sull’attenzione) ·
Cosa , chi e come mi aiuta ad imparare
( lavoro sul dialogo pedagogico) |
UNA CLASSE DI 25 ALUNNI PUO’ IMPARARE QUALCOSA NEL MEDESIMO PERIODO
DI TEMPO |
I bambini apprendono una quantità di informazioni con modalità
, tempi e ritmi diversi evocandole
secondo diverse procedure |
Osservare quando e come il bambino e più attento e concentrato
, quali mediatori lo aiutano meglio ad apprendere , qauli laboratori
e luoghi lo aiutano a star meglio |
I BAMBINI MEMORIZZANO DIVERSI CONTENUTI CON I MEDESIMI LIVELLI DI APPROFONDIMENTO
|
Ciascun bambino ricorda , a modo proprio , dettagli e sfumature
di significato ,con diversi livelli di attenzione e concentrazione ,
relativamente a concetti e contenuti da apprendere e può evocarli utilizzando
: ·
parole ·
immagini ·
sensazioni cinestesiche |
·
Utilizzare per ciascuna unità di apprendimento diversi stimoli e mediatori
didattici utilizzando i laboratori come luoghi per la ri- costruzione
degli apprendimenti e di contesti significativi.) . ·
Importanza del lavoro sulla multimedialità
|
TUTTI I BAMBINI POSSONO IMPARARE PURCHE’ SIANO ATTENTI , CONCENTRATI
ED ASCOLTINO |
Ogni bambino ha un suo modo preferito di apprendere ed evocare
( STILE ) che lo porta a gestire le informazioni in maniera personale
. Tale modalità può essere più o meno simile \dissimile da quella degli
altri |
·
lavoro sull’autoriflessione in merito alle
proprie procedure di attenzione ( v. scheda seguente ) ·
stesura di veri e èpropri “ CONTRATTI “
di lavoro individuali e con la classe ·
lavoro di aiuto reciproco che valorizzi
le competenze individuali ( so fare , non so fare , vorrei fare , so
fare se , so fare quando , chi mi aiuta e come ecc ) |
UNA SCUOLA TRANQUILLA E’ UNA BUONA SCUOLA NELLA QUALE I BAMBINI SONO
PIU’ ATTENTI E CONCENTRATI |
In realtà questo non è sempre vero perché a volte la tranquillità
Può essere sintomo di conformismo dovuto a repressione |
Attivare un contesto che
preveda più mediatori didattici; strategie di problem solving;
stimolare la curiosità e la creatività attraverso il gioco ed
attività ludiche |
LA SCUOLA DOVREBBE ESSERE OBBLIGATORIA ED ANTICIPATA A 5 ANNI |
In realtà i bambini dovrebbero frequentare la scuola quando
sono pronti ad pprendere ed a sviluppare corrette e positive relazioni
sociali con il gruppo |
Lavorare sulla osservazione sulla continuità verticale ed
orizzontale |
LA CLASSE SUDDIVISA PER ETA’ CRONOLOGICA E’ IL LUOGO MIGLIORE PER CREARE
ATTENZIONE , APPARTENENZA ED APPRENDIMENTO |
Occorre sapere cosa è più utile ai bambini di una classe
per sviluppare e potenziare l’apprendimento e sapere come organizzare
unj contesto educativo . Spesso è utile anche il confronto tra dispari
piuttosto che fra pari |
·
Conoscere i diversi mediatori didattici
da utilizzare a livello di funzione , , modalità e regole d’uso e farli
conoscere agli alunni ·
Creare una organizzazione educativa per
laboratori ·
Lavorare utilizzando le possibili compresenze
per gruppi di lavoro di diversa composizione anche tra alunni di diversa
età e classi diverse ·
Valorizzare il tutoring e l’apprendimento
cooperativo |
VI SONO METODI SPECIALI CHE FACILITANO
L’ATTENZIONE E L’APPRENDIMENTO IN ALCUNE DISCIPLINE |
Non esiste la panacea per l’apprendimento . . Occorre una
attenta osservazione che ci aiuti a “ diagnosticare” : ·
come apprendono i nostri alunni e cosa
gli aiuti ad essere più attenti ·
quali mediatori didattici facilitino l’apprendimento
e l’attenzione ·
quale contesto
organizzativo faciliti l’attenzione , la percezione ,la motivazione
, la memoria ·
quali sono le regole d’uso vigenti nel
contesto |
·
Gestire con “Intenzionalità“ e “Collegialità
“ l’organizzazione
di spazi tempi , materiali ·
Addestramento e formazione alla osservazione ·
Il gruppo docente come risorsa che - osserva -
Diagnostica -
decide -
organizza -
valuta -
progetta ·
Discutere con gli alunni sulle procedure
di apprendimento pere rendere gli alunni “Corresponsabili“dell’organizzazione
e dell’apprendimento al fine di trovare insieme le strategie più appropriate
per ciascuno per stare più attento e ricordare meglio , per creare
un archivio della memoria ed una sorta di “ portfolio “ personale delle
competenze ( es lavoro sulle competenze ed i bisogni individuali ) |
GLI ADULTI EDUCATORI SONO I RESPONSABILI
DELL’APPRENDIMENTO DEL BAMBINO |
Il vero responsabile dell’apprendimento è il bambino al
quale va restituita questa “ corresponsabilità “. Gli adulti educatori hanno il ruolo e la responsabilità
della mediazione educativa ,
della regia educativa dell’organizzazione del rapporto tra insegnamento
ed apprendimento |
·
lavoro sull’autoriflessione ·
stesura di contratti formativi individuali
e collettivi nello studio ·
stesura di progetti individualizzati per
la classe ·
gli esperti come consulenti che possono offrire consigli che accolgano , facilitino , accompagnino ·
lavorare sul processo di responsabilizzazione
nei confronti alunni ed adulti
in un’ottica di “ coevoluzione” ·
essere consapevoli , con scientificità
del fatto che l’apprendimento è in realtà sempre un ri - apprendimento |
UNA BRAVA MAESTRA \ O DEVE ESSERE UN ECCELLENTE ATTRICE \ORE |
Un adulto educatore diventa bravo quando riesce . anche
mediante la drammatizzazione , a stabilire un rapporto educativo , una
organizzazione , un clima didattico
che creino gioia di riuscire , il piacere della curiosità . voglia
di imparare |
·
cercare di creare una organizzazione educativa
per laboratori ( ad es. sarebbe utile riprendere la proposta di Lapierre
ed Aucoutourier sui luoghi educativi
che facilitino l’apprendimento ) compatibilmente con le risorse
disponibili in termini di spazi , tempi, risorse umane economiche e materiali ·
valorizzare il gesto , la corporeità ,
il gioco nelle sue diverse forme ·
canalizzare il movimento e l’aggressività
,l’impulsività per trasformarle in energie positive e risorse per ilo
gruppo e per i singoli |
PER I BAMBINI PIU’ PICCOLI LA
CLASSE CHIUSA ED IL MAESTRO UNICO SONO I MIGLIORI MODELLI DI RIFERIMENTO
POICHE’ CREANO SICUREZZA |
Le identità sono sempre al plurale e necessitano di modelli
e contesti diversi di riferimento
che richiedono una organizzazione
ricca di spunti
. La sicurezza nasce dal rapporto tra fiducia data e fiducia
ricevuta e dalla valorizzazione della competenze di ciascuno |
·
rendere adulti ed alunni COR – RES- PONS-
ABILI della organizzazione educativa di spazi , tempi , risorse ·
valorizzare le IDENTITA’ COMPETENTI di
alunni ed adulti educatori ·
fissare regole chiare nel’’uso di spazi
, tempi risorse e comportamenti ·
lavorare sulla TRAS- GRESSIONE |
CIASCUN INSEGNANTE SA COSA E’ IL MEGLIO PER LA PROPRIA CLASSE |
Ciascun docente ha il suo “ stile educativo”. Occorre , collegialmente
, abituarsi a valorizzare
le competenze ossevative , organizzative, progettuali Metodologiche Relazionali Di ciascuno |
·
stesura di protocolli che fissino regole
di funzionamento di un team , di un gruppo , di un plesso , di un circolo ·
passare da un gruppo che lavora , da un
gruppo sta bene ad un gruppo che produce e progetta ( v proposta di
P. Meirieu ) ·
addestramento a “parlarsi” con scientificità
e responsabilità sapendo che “ sortire insieme e la politica , sortirne
da soli l’egoismo” (Don Milani ) |
I BAMBINI IMPARANO MEGLIO E SONO PIU’ ATTENTI MEDIANTE UNA ORGANIZZAZIONE
DEI TEMPI SCANDITA NELLA GIORNATA , NELLA SETTIMANA , NELL’ANNO
IN MOMENTI STRUTTURATI DALL’ADULTO E PER ARGOMENTI |
L’organizzazione e gli approcci in realtà vanno progettati
con intenzionalità e scientificità ; occorre , collegialmente tener
presenti aspetti previsti ed imprevisti del processo di insegnamento
\ apprendimento e organizzare flessibilmente ed autonomamente momenti
strutturati e non strutturati |
·
la valutazione come momento formativo dell’azione
didattica che consente l’organizzazione ·
dotarsi di strumenti di osservazione ,
monitoraggio e verifica \valutazione ·
abituarsi a documentare per non perdere
la memoria , per non ripartire sempre da zero,per organizzare e creare
identità ( creare un archivio della memoria individuale , di classe
, di plesso , di circolo ) ·
mettere sempre il settino in una discussione
di team \ gruppo |
IL PROCESSO EDUCATIVO HA LUOGO SOLO A SCUOLA |
Occorre conoscere cosa imparano i bambini , come imparano , in quali luoghi nelle loro esperienze sia scolastiche che
exstrascolastiche |
·
Costruire un curricolo implicito degli
alunni ·
Attraverso il dialogo con la famiglia e
con il territorio (continuità orizzontale) ·
Conoscere e valorizzare le risorse del
territorio attraverso progetti mirati |
·
rielaborazione da Dunn R e Dunn K programmazione individualizzata
ed Armando effettuata da Salvatore Filotico
DIREZIONE
DIDATTICA SALO’
ANNO
SCOLASTICO 2001 \ 2002
QUESTIONARIO
SULL’ATTENZIONE
ELABORAZIONE
INS SALVATORE FILOTICO
F.O. AREA 3
MONITORAGGIO
E PREVENZIONE DEL DISAGIO SCOLASTICO
COGNOME :
NOME :
CLASSE
:
PLESSO :
1)
PER
STARE ATTENTO\A : ( scrivi in tabella cosa devi \ non devi fare)
DEVO |
NON DEVO |
|
|
2)
STO
ATTENTO\A MEGLIO SE : ( metti una crocetta
sulla risposta che scegli , una crocetta per ciascuno dei tre gruppi di domande
)
- CERCO DI CAPIRE
- MI SFORZO DI RICORDARE LE PAROLE
-
MI SFORZO DI RICORDARE
LE IMMAGINI
-
·
FACCIO LE COSE LENTAMENTE
·
FACCIO SUBITO CIO’ CHE
SPIEGANO
·
FACCIO LE COSE UN PO’ ALLA
VOLTA
·
° METTO LE ORECCHIE PER
ASCOLTARE
° GUARDO I GESTI DELLA MAESTRA
3)
STO PIU’ ATTENTO\A (metti
una crocetta sulla risposta scelta )
·
QUANDO LA MAESTRA PARLA
·
QUANDO LA MAESTRA DISEGNA
·
QUANDO LA PAESTRA PARLA
E DISEGNA
·
QUANDO LA MAESTRA SPIEGA
CON DISEGNI E SCHEMI
·
ALTRO : ………………………………………………………………………………………………
MATERIE IN CUI STO PIU’ ATTENTO \ A ( max tre scelte da segnare
con una crocetta )
Matematica |
Storia |
Lingua
italiana |
Geografia |
Religione |
Lingua
straniera |
motoria |
scienze |
musica |
RIESCO A STARE ATTENTO \ A
: ( barrare con una crocetta la risposta scelta )
·
SENZA INTERRUZIONI , CON CONTINUITA’
·
AD INTERVALLI
·
SE MI DISTRAGGO NON STO PIU’ ATTENTO \ A
·
DIPENDE DALL’ATTIVITA’
·
ALTRO ……………………………………………………………………
RACCONTA COSA ACCADE NELLA TUA MENTE QUANDO TI DISTRAI :
………………………………………
data
ELEMENTI CHE CI POSSONO AIUTARE AD ORGANIZZARE CONTESTI EDUCATIVI SIGNIFICATIVI CHE STIMOLINO NEGLI ALUNNI ATTENZIONE , MOTIVAZIONE , ATTIVAZIONE DI PROCESSI PERCETTIVI CHE STIMOLINO CORRETTE ABITUDINIEVOCATIVE
TEMPO |
In
quale momento della giornata , della settimana , periodo dell’anno il
bambino e più attento e studia meglio? |
MODULAZIONE
ATTENZIONE |
Per
quale tempo l’alunno riesce a stare attento? Ha un periodo di attenzione
continuo, saltuario ,irregolare? |
SFONDO
SONORO |
Quale
soglia di rumorosità tollera l’alunno?Quale tipo di sfondo sonoro produce
motivazione positiva a fare ed attenzione? |
LUOGO
DI LAVORO PREFERITO |
Il
quale luogo il bambino sta più attento? Esistono laboratori preferiti? |
STRUTTURA
ORGANIZZATIVA |
Quale
organizzazione educativa e del contesto favorisce l’attenzione? ( flessibile
, modulare, occasionale , fissa , rigida periodica? ) |
TIPOLOGIA
GRUPPO DI LAVORO |
Quale
composizione dei gruppi lavoro favoriscono l’attenzione , la concentrazione
, la motivazione , la socializzazione ,la comunicazione nel’alunno? |
PRESSIONE
DA PARTE DELL’ADULTO |
Quale
tipo di pressione da parte dell’adulto educatore l’alunno preferisce
per essere più attento e lavorare meglio? |
MOTIVAZIONE |
Quali
condizioni favoriscono nell’alunno la motivazione positiva a fare? (Attese , scadenze ,premi ,interesse , comprensione , responsabilizzazione
, spiegazioni , ….) |
CONDIZIONI
DI LAVORO |
(
postura , clima , temperatura, illuminazione, vicinanza all’adulto o
alla lavagna, ….) |
TIPO
DI COMPITO |
Quale
di tipo di compito \ lavoro favorise
l’atternzione , la concentrazione , la motivazione nell’alunno\
a? ( diretto dall’adulto , autodiretti , progetti , contratti ,,….) |
STILE
PERCETTIVO |
Quali
materiali e mediatori didattici facilitano l’attenzione , la concentrazione
m, la percezione , la motivazione e lo sviluppo di corrette abitudini
evocative? ) |
ABITUDINI
EVOCATIVE |
Quali
condizioni favoriscono lo sviluppo di abitudini evocative che diverranno
attitudini)? Come gli alunni gestiscono ciò che imparano? |
TIPO
DI VALUTAZIONE |
Occasionale
, continua , a breve scadenza, autovalutazione , interrogazione , test
giudizio, voto? |
CONOSCERE
PUNTI DI FORZA E DEBOLEZZA |
So
fare \ non so fare So
fare se So
fare quando Chi
mi insegna Mi
piace\ non mi piace Vorrei
fare Vorrei
fare …ma Guardo\
ascolto l’altro\ a come fa *
Attivare il dialogo pedagogico e la narrazione per conoscere e valorizzare
le competenze ed i potenziali individuali di ciascuno (LAVORO SULLE
IDENTITA’ COMPETENTI ) ed
attivare percorsi di AIUTO RECIPROCO ED APPRENDIMENTO COOPERATIVO |
Quali strategie attivare per osservare e ri-. conoscere questi dati nelle alunne \ i?
·
NARRAZIONE
·
STESURA DI PROTOCOLLI AUTODICHIARAZIONI
·
ASCOLTO ATTIVO
·
DRAMMATIZZAZIONE
·
VALORIZZAZIONE DEL GESTO
·
DOCUMENTAZIONE PER CREARE UNA VALIGIA \ PRTFOLIO , BANCA DATI INDIVIDUALE E DI CLASSE DELLE COMPETENZE
DI CIASCUNO
·
Stendere veri e propri CONTRATTI PEDAGOGICI con le alunne \ i e con la
classe per creare regole d’uso di spazi , tempi , materiali che aiutino gli
aluni ad avere dei punti di riferimento ,degli ancoraggi nello svolgimento
di un compito
ELEMENTI CARATTERIZZANTI I DISTURBI DELL’ATTENZIONE
In genere psichiatri e psicologi diagnosticano un disturbo
dell’attenzione associato a iperattività se il soggetto dimostra sei più dei
seguenti sintomi di disattenzione o impulsività \ iperattività .
Tali manifestazioni devono essere presenti e frequenti
per almeno sei mesi .
Alcuni di questi sintomi
devono anche essere stati presenti prima dei sette anni e pregiudizievoli
e devono esserlo almeno in due situazioni attuali .
Inoltre devono essere causa di un cattivo inserimento
sociale e di uno scarso rendimento scolastico.
Nessuno di essi dovrebbe essere riferibile ad altro disturbo
DISATTENZIONE |
IPERATTIVITA’
\ IMPULSIVITA’ |
|
|
ALCUNI ESEMPI DI MODELLI PSICOLOGICI
DI DISTURBI DELL’ATTENZIONE
ESEMPIO |
POSSIBILE FUNZIONE DANNEGGIATA |
CONSEGUENZA |
POSSIBILE INTERVENTO |
Un bambino di 2° elementare
dimentica consegne semplici come, portare una relazione , riconsegnare
i libri della biblioteca di classe , consegnare avvisi a casa |
Memoria di lavoro a livello non verbale |
|
|
Un bambino di 2° elementare che parla in continuazione ad alta voce , interrompe e risponde a casaccio anche senza aspettare la formulazione della domanda |
Regolazione ed interiorizzazione del discorso autodiretto |
|
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Un bambino ed una bambina di 5° elementare hanno difficoltà nel leggere e non riescono a reggere e gestire l’ansia e la frustrazione rispetto al lavoro scolastico |
Incapacità a gestire l’umore , a trovare la motivazione adeguata a trovare le strategie d’attenzione |
|
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Un bambino di 5° elementare che di fronte ad un problema o un compito assegnatogli ne svolge una parte e poi si arresta , evitando di provare a trovare soluzioni per affrontarlo |
Problemi nella Ricostituzione ( intesa come capacità di ricostruire tutti gli elementi ed i comportamenti osservabili che si combinano tra loro per consentire all’alunno \ a di raggiungere un obiettivo di lavoro ) |
|
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LIBRI A STAMPA :
RIVISTE :