IRRSAE Lombardia

Progetto V@LFO

VALUTARE LE FUNZIONI OBIETTIVO: UN PROGETTO DI RICERCA AZIONE IN RETE

- fase elaborativa: materiale di lavoro n. 1 -

 

CHI VALUTARE? UN PROFILO FUNZIONALE DELLE F.O.

Nella diversità degli specifici incarichi assegnati alle F.O., riconducibili (?) alle quattro aree previste sul piano normativo, si possono individuare alcune categorie utili a definire il ruolo organizzativo svolto dai docenti incaricati di funzioni obiettivo.

In quanto funzioni strumentali al Piano dell’offerta formativa il ruolo organizzativo si qualifica in termini di supporto alla realizzazione del POF o di parti di esso. In termini più precisi possiamo articolare il ruolo di supporto in rapporto a due parametri:

+       l’ambito d’azione:

·        esteso, ovvero riferito all’attività scolastica nel suo complesso;

·        focalizzato, ovvero riferito a specifici progetti o azioni mirate;

+       il raggio d’azione:

·        macro, ovvero riferito ai processi organizzativi e gestionali dell’Istituto (livello scuola);

·        micro, ovvero riferito ai processi educativi e didattici (livello aula).

Ne deriva un’articolazione in quattro tipologie così riassumibili:

 

MACRO

MICRO

ESTESO

Supporto attività ordinaria                  a livello di scuola

Supporto attività ordinaria a livello di aula

FOCALIZZATO

Supporto progetti mirati                a livello di scuola               

Supporto progetti mirati                 a livello di aula

In rapporto al raggio d’azione, macro o micro, è possibile articolare meglio la funzione di supporto assumendo come ipotesi di lavoro la proposta di Huberman.

A livello macro, Huberman individua quattro macro-funzioni di supporto ai processi innovativi di una organizzazione scolastica:

a)     Catalizzatore. L'emergere di un problema e la sua risoluzione si scontrano con l’inerzia propria di qualsiasi organizzazione nel modificare e mettere in discussione pratiche consolidate. Un primo ruolo del supporto esterno consiste nel favorire una rivisitazione critica della propria azione professionale e nel  valorizzare e mobilitare le risorse esterne potenzialmente disponibili al cambiamento.

b)    Facilitatore. L’avvio di un processo di cambiamento comporta inevitabilmente un insieme di resistenze, di problemi in corso d’opera, di momenti di stasi e di rigetto. Un secondo ruolo di supporto consiste nel facilitare il superamento di questi blocchi e la definizione del progetto migliorativo. Si tratta, essenzialmente, di una funzione di guida e sostegno metodologico volta a favorire e promuovere l’autodeterminazione e l’elaborazione collegiale nei gruppi professionali.

c)     Consigliere tecnico. La definizione di un percorso innovativo comporta la ricerca di soluzioni, la scelta di quelle ritenute più funzionali, la definizione di azioni concrete. Un terzo ruolo di supporto consiste nel mettere a disposizione una competenza esperta in rapporto agli specifici temi che caratterizzano il progetto di cambiamento, nell’alimentare la riflessione e la progettazione delle scuole con approcci teorici, proposte operative, altre esperienze, suggerimenti di merito.

d)    Collegamento con l’esterno e reperimento di risorse. Un rischio di qualsiasi innovazione è quello di ripiegarsi su se stessa, di non riuscire ad evolvere in itinere e di sgonfiarsi nel tempo. Un quarto ruolo di supporto si caratterizza nella capacità di alimentare costantemente il processo migliorativo, sia operando dall’interno, sia mettendolo in collegamento con esperienze e soggetti esterni.

A livello micro, Huberman propone sei funzioni di supporto all’attività educativa e didattica di classe:

a)       Trasformazione delle risorse e creazione di supporti didattici. Media fra teorie pedagogiche generali e prassi quotidiana dei docenti attraverso un’azione di sintesi, riduzione, semplificazione, traduzione operativa, adattamento basata sulle specifiche condizioni locali (bisogni, limitazioni, risorse);

b)       Sostegno nella messa in opera. Segue con continuità l’introduzione di proposte innovative (materiali, tecniche, sussidi, soluzioni organizzative, …) in modo da supportare e consolidare la padronanza tecnico-professionale dei colleghi;

c)        Divulgazione di risorse. Riconosce, valorizza, documenta, divulga pratiche  educativo-didattiche significative presenti tra i colleghi;

d)       Consigliere tecnico. Svolge un’azione di consulenza nei confronti dei colleghi in merito a problematiche di ordine didattico;

e)       Formazione diretta. Svolge un’azione formativa diretta e di tutoraggio nei confronti dei colleghi (in particolare ad inizio carriera);

f)          Consultazione rogersiana. Svolge un’azione di ascolto e consulenza nei confronti dei colleghi in merito a problematiche di ordine educativo o connesse all’esperienza scolastica nel suo complesso.

Evidentemente le diverse funzioni indicate non sono esclusive, bensì possono intrecciarsi tra loro.

Nella messa a fuoco dello specifico incarico assegnato alla singola funzione obiettivo, le categorie proposte possono risultare utili sia a riconoscere la tipologia di ruolo organizzativo entro cui inquadrarla (vd. prospetto ambito d’azione/raggio d’azione), sia a individuare le funzioni prevalenti caratterizzanti il ruolo stesso.