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dopo aver detto che l'autonomia delle scuole si inserisce anche nel quadro generale di Riforma della Pubblica Amministrazione (vedi alle voci Imparzialità e Trasparenza), segnaliamo i principali cambiamenti in atto nella Amministrazione Scolastica:

  1. i Presidi e i Direttori Didattici diventano Dirigenti Scolastici: ciò significa che per legge "sono responsabili del raggiungimento degli obiettivi della scuola che dirigono", quindi sono soggetti a periodiche valutazioni di merito al riguardo della qualità (efficacia ed efficienza) del loro lavoro;

  2. le scuole autonome possono essere costituite da più plessi anche di ordini e gradi diversi (materna, elementare, media e superiore) purchè abbiano almeno 500 alunni. La responsabilità della pianificazione delle scuole sul territorio è degli Enti Locali;

  3. l'esame di maturità è diventato "esame di stato" e si conclude con tre prove scritte ed un orale su tutto il programma del corso di studi. Alla votazione finale concorrono anche le valutazioni ed i crediti scolastici acquisiti nel corso dei trienni conclusivi del ciclo di studi secondario;

  4. il Ministero della Pubblica Istruzione incorpora anche quello dell'Università e della Ricerca, assicurando continuità anche nel passaggio dalla scuola secondaria all'Università la quale comprende, a sua volta tre livelli di Laurea (le "lauree brevi"; le lauree vere e proprie; le specializzazioni post laurea). Lo stesso Ministero avrà soltanto due Direzioni Generali e cinque Servizi: tutte le altre funzioni saranno svolte dalle Direzioni Generali regionali. I Provveditorati agli Studi saranno sostituiti da Servizi Amministrativi Territoriali che potranno essere sub-provinciali, provinciali o interprovinciali a seconda della consistenza dei territori;

  5. i comuni (anche in collaborazione tra di loro e con le province), d'intesa con le scuole autonome, esercitano iniziative relative a:

  • educazione degli adulti

  • interventi di orientamento scolastico e professionale

  • pari opportunità di istruzione

  • supporti alla continuità orizzontale( tra scuole e territorio) e verticale (tra scuole di ordine e grado diverso)

  • prevenzione della dispersione scolastica ed educazione alla salute

  • interventi perequativi per assicurare a tutti il diritto alla formazione

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