Conoscenza esplicita e conoscenza inferita


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     l'uomo ha 32 denti

     Moshe Dayan aveva un occhio solo

     Lima è in Perù

 

 

     la scimmia ha un apparato digerente

     Winston Churchill aveva due occhi

     Genova è in Europa

Queste sei affermazioni hanno strutture sintattiche molto simili tra loro; anche i contenuti presentano forti analogie.  Eppure ci sono buone ragioni per suddividerle in due gruppi distinti.

Il primo gruppo esprime conoscenza esplicita, vale a dire informazioni memorizzate esplicitamente nella nostra mente.  Le affermazioni del secondo gruppo, almeno per un lettore italiano adulto di media cultura, sono altrettanto indubitabli delle precedenti; è verosimile però che nessuno di noi abbia memorizzato esplicitamente che Andreotti, Willy Brandt o la Thatcher hanno due occhi, oppure che il lupo marsicano ha un apparato digerente.  Se, di ogni persona che conosciamo, dovessimo "imparare a memoria" di quanti organi dispone, ci sarebbe un grande spreco di risorse mentali; nell'affollamento di informazioni sarebbe facile disperdere quelle significative; in effetti, se a qualcuno viene l'idea di chiederci quanti cuori aveva Bismark, non abbiamo difficoltà a rispondere che probabilmente ne aveva uno: che Bismark avesse un cuore solo è una conoscenza inferita.

La capacità di ottenere conoscenza per inferenza è fondamentale per ogni essere intelligente, perché consente di reagire a situazioni mai incontrate e di compiere azioni mai fatte prima.  Sul terreno del linguaggio è la capacità che ci consente di capire e produrre frasi mai sentite prima.

Il meccanismo per cui sappiamo le cose è ispirato a concetti di economia: ogni volta che possiamo memorizzare una regola generale, questo ci consente di non dover ricordare una gran quantità di nozioni specifiche.  Tuttavia alcuni dati - le eccezioni - non sono contemplati da sistemi di regole generali e devono essere memorizzati esplicitamente.

Val la pena notare che la regola generale minimizza l'utilizzo della memoria a spese di un certo sforzo deduttivo; nel caso dell'eccezione non è richiesta alcuna elaborazione mentale, ma è necessario sfruttare maggiormente la memoria.

Talvolta nozioni che inizialmente vengono derivate tramite regole, se utilizzate di frequente vengono automaticamente imparate a memoria e passano quindi nell'altra classe.  Un esempio è costituito dall'uso di un particolare costrutto di una seconda lingua: il principiante deve richiamare e applicare la regola ogni volta, mentre l'esperto ha sviluppato automatismi che gli consentono risposte immediate.  Un altro esempio prospetta la situazione opposta del bambino che, sulla base di molti esempi, induce regole linguistiche la cui successiva applicazione può generare ipercorrettismi.

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