Il processo linguistico: un semplice modello |
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Il processo linguistico: un semplice modello
Trenta bianchi destrier J.R.R. Tolkien, Lo
Hobbit L'approccio di una corrente rilevante della psicologia cognitiva a proposito del problema della comprensione del linguaggio individua l'area principale di ricerca nei meccanismi che portano a cogliere il "succo" di un testo [Sanford & Garrod 1981]. Per distaccarsi da approcci che privilegiano il testo in sé come oggetto di analisi, Sandford e Garrod utilizzano spesso il termine discorso, maggiormente evocativo di un processo di comunicazione. Un forte accento viene posto quindi sulla natura contrattuale del discorso: tra chi scrive e chi legge si instaura un tacito accordo, basato sulle preconoscenze che il primo ipotizza nel secondo, e sugli scopi che il lettore attribuisce allo scrittore. Al tempo stesso, parlare di comunicazione sposta il fuoco dell'indagine dall'analisi dagli aspetti strutturali del testo verso la conoscenza convogliata dal testo e mediata dalla capacità di integrazione da parte del fruitore. Gli indovinelli - vedi quello all'inizio del paragrafo - sono basati sulla violazione di questo contratto: per definizione chi legge non conosce a priori l'oggetto della comunicazione, e non dispone di indizi al di fuori del testo. Prendiamo ad esempio il brano seguente e cerchiamo di capire a che cosa si riferisce; meglio ancora, cerchiamo di trovargli un titolo [Sanford & Garrod 1981]: Finanziato
da gemme date in pegno, il nostro eroe sfidò coraggiosamente il riso sprezzante
che tentava di impedire il suo disegno. "I vostri occhi sbagliano",
aveva detto. "E' un uovo,
non un tavolo a rappresentare correttamente questo pianeta inesplorato".
E ora tre sorelle ostinate ne cercavano la prova.
Facendosi strada a volte nell'immensità tranquilla, ma più spesso tra
vette e valli in tempesta, i giorni diventavano settimane mentre molti dubbiosi
spargevano voci terrificanti sull'estremo limite.
Infine, dal nulla, creature alate apparvero benvenute a significare l'immenso
successo[9]. Non è facile capire al volo di cosa si tratta, e comunque il testo si presenta notevolmente oscuro. Quando diciamo che il titolo è "La scoperta dell'America", ogni frase diventa comprensibile, perché possiamo leggere il testo alla luce dei frames di cui disponiamo sul viaggio di Cristoforo Colombo. Sanford e Garrod sostengono sulla base di esempi di questo genere che una teoria della comprensione deve mettere in relazione le convenzioni del linguaggio con i vincoli psicologici (frames, sceneggiature) del lettore [Sanford & Garrod 1981]. Esistono diversi raffinati modelli che esemplificano i processi di comprensione e di produzione del linguaggio, o di rappresentazione del testo nella memoria. In questo intervento vorremmo piuttosto mettere a fuoco ‑ proponendo come ipotesi di lavoro un modello molto semplificato ‑ quali sono le conoscenze che entrano in gioco nella performance linguistica. Immaginiamo che le nostre conoscenze, per quanto riguarda la comprensione o la produzione di discorso, siano organizzabili in - conoscenza delle convenzioni linguistiche (il come); - conoscenza dell'argomento: disponibilità di frames (il cosa); - conoscenza della situazione: chi parla, a chi parla, con quale scopo (il perché'). l'interazione e l'utilizzo di queste conoscenze è gestita da uno stratega (fig.4), in grado di manipolare informazioni talvolta ambigue, incomplete o contraddittorie. Possiamo vedere lo stratega come un agente in grado di prendere decisioni sulle modalità di fruizione dei tre tipi di conoscenza[10].
Sono importanti due considerazioni, tra loro strettamente correlate: - il discorso, scritto o parlato, è una via primaria di acquisizione di conoscenze - per questa ragione né le conoscenze, né lo stratega sono da vedere come entità statiche, ma vengono entrambi sottoposti a un costante processo di aggiornamento e revisione Proviamo ora a esaminare le conoscenze linguistica, dell'argomento e della situazione. Ogni esempio è finalizzato ad evidenziarne una in particolare, con riferimento alle strategie di volta in volta applicate: ci siamo serviti di casi limite per rendere più evidente la differenziazione[11]. Conoscenza linguistica (il COME)Presentiamo ora una sequenza di frasi disordinate. Riordinandole otterremo un testo sintatticamente plausibile, anche se privo di ogni senso: lo abbiamo ottenuto da un normalissimo testo lasciando inalterata la struttura sintattica e sostituendo sostantivi, aggettivi e verbi. Fantozzi
sfida il tavolo inconsulto che, scaglia
il martello fra i lupi. nell'uno, Nel
pellegrino sono anestetizzati due distinti frigoriferi: nell'altro, il
bastone nomina il pitosforo della biografia matura, entrato
dal lampadario, Nonostante la completa insensatezza del risultato, esiste una sola possibile sequenza ricostruibile in base alla struttura sintattica delle frasi e alla punteggiatura[12]. In questo caso limite vediamo come è possibile "comprendere" un testo ‑ il riordino presuppone una forma di "comprensione" ‑ esclusivamente in base a conoscenze linguistiche: non sappiamo nulla sul cosa o sul perché di questo testo. L'esempio è irreale ma non troppo: per comprendere o produrre qualunque testo abbiamo anche bisogno di competenze linguistiche che hanno un notevole grado di indipendenza dal contenuto e dalla situazione. Conoscenza dell'argomento (il COSA)Ripetiamo l'esercizio precedente riordinando una ricetta di cucina: Far
indorare bene, girando con cautela, aggiungere una salsa di pomodoro piuttosto
diluita e
quindi sistemarli in una larga teglia dove già si era messo a riscaldare del
buon olio di oliva extravergine. Tagliare
il baccalà bene ammollato in pezzi di circa 5/6 cm di lato Cospargere
il tutto di origano e servire ben caldo a mozzarella filante, e
far consumare a fuoco dolce posando intanto sopra ogni pezzo fettine sottili
di mozzarella, qualche filetto di pomodoro, pezzetti di acciuga, capperi e olivette
nere. dopo
averlo tenuto a bagno per almeno 24 ore in acqua fredda rinnovata frequentemente. mantenendo
il più possibile la composizione o aggiustandola nei piatti con un'ultima presina
di origano. Ripulire
e asciugare i pezzi di baccalà, passarli nella farina Sotto molti aspetti questa volta il compito è più facile. Abbiamo alcuni indizi linguistici (punteggiatura, congiunzioni, pronomi), ma se il testo non parlasse di una sequenza di azioni familiari avremmo difficoltà a orientarci. Se non sapessimo che il baccalà va asciugato dopo l'ammollo e non dopo la cottura, o se non conoscessimo l'uso di cucinare i cibi, non potremmo sequenzializzare correttamente le varie operazioni. Se un testo di questo tipo descrivesse l'intallazione di un acceleratore di particelle non sapremmo da che parte cominciare. Anche se ovvio, non ci sembra inutile ribadire che per capire è necessario fare appello a preconoscenze. Conoscenza della situazione (il PERCHE')Come terzo esempio proponiamo il riordino di un raccontino. Due
topi, uno bianco e uno nero, cominciarono a rosicchiare pian piano la vite. Afferrandosi
alla vite con una mano sola, con l'altra spiccò la fragola. La
tigre lo fiutava dall'alto. Un
uomo che camminava per un campo si imbattè in una tigre. Giunto
ad un precipizio, si afferrò alla radice di una vite selvatica e si lasciò penzolare
oltre l'orlo: soltanto la vite lo reggeva. Com'era
dolce! Tremando,
l'uomo guardò giù, dove, in fondo all'abisso, un'altra tigre lo aspettava per
divorarlo. L'uomo
scorse accanto a sé una bellissima fragola. Si
mise a correre, tallonato dalla tigre. Dal punto di vista linguistico, soltanto i pronomi ci aiutano, perché l'unità minima è la frase conclusa da un punto. Quanto all'argomento, è necessario sapere che le tigri sono pericolose e le fragole commestibili. In base a queste informazioni sono possibil due finali: (versione
pessimista) (versione
ottimista) Ambedue le soluzioni sono lecite. Nel momento in cui sappiamo che il testo è un raccontino Zen, possiamo ipotizzare che la versione originale sia la seconda. Per ques'ultimo esempio di riordino la "comprensione" implica attività che riguardano anche le componenti emotive della sfera intellettuale. Anche leggendo il racconto nella sua forma corretta, il lettore ha un certo grado di libertà sul messaggio da recepire attraverso il testo: l'approccio può cambiare in base allo stato d'animo, alle ragioni della lettura, al maggiore o minore interesse per l'argomento. Avere o sviluppare una ragione valida per quello che si sta facendo dovrebbe avere una valenza educativa non certo trascurabile. [9] L'originale
inglese [Sanford & Garrod 1981, p.9]: [10] In un contesto di intelligenza artificiale la conoscenza che manipola altra conoscenza (come quella posseduta dallo stratega) viene identificata come metaconoscenza. [11] Gli esempi sono stati sviluppati nell'ambito del progetto di cui in [Astolfoni et al. 1987]. [12] La
ricostruzione:
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