Bullismo
Analisi del problema e
metodologie pratiche di intervento per docenti ed operatori extrascolastici
di Igor
Olla
Il termine "bullying",
di cui l'italiano "bullismo" è la traduzione letterale,
è quello comunemente usato nella letteratura internazionale.
Il bullismo è definibile come una forma di oppressione, in cui
la giovane vittima sperimenta, per opera di un coetaneo prevaricatore,
una condizione di profonda sofferenza, di grave svalutazione della propria
identità, di crudele emarginazione dal gruppo.
Dan Olweus definisce così il bullismo: "uno studente è
oggetto di azioni di bullismo, ovvero è prevaricato o vittimizzato,
quando viene esposto, ripetutamente nel corso del tempo, alle azioni offensive
messe in atto da parte di uno o di più compagni." (Olweus,
1986 1991).
Un comportamento da "bullo" è un tipo di azione, sia
individuale che collettiva, che ha il preciso fine di ferire sia fisicamente
che psicologicamente.
Il bullismo è un atteggiamento continuo e snervante per chi lo
subisce che si protrae nel tempo durando mesi e persino anni ed è
molto difficile per chi ne è vittima difendersi.
Il bullismo si manifesta sotto diverse forme la maggior parte delle quali
estremamente sottovalutate da insegnanti e tutor delle scuole:
- fisiche: colpire con pugni o calci, appropriarsi di, o rovinare, gli
effetti personali di qualcuno;
- verbali: deridere, insultare, prendere in giro ripetutamente, fare affermazioni
razziste;
- indirette: diffondere pettegolezzi fastidiosi, escludere qualcuno da
gruppi di aggregazione.
Le vittime, tendono a sentirsi offese, non vogliono più andare
a scuola. Col protrarsi nel tempo di tali prevaricazioni andranno a perdere
sicurezza e autostima.
Alcuni ragazzi possono presentare sintomi da stress, mal di stomaco e
mal di testa, incubi o attacchi d'ansia.
Altri si sottrarranno al ruolo di vittima designata dei bulli marinando
la scuola. Altri ancora potranno persino sviluppare il timore di lasciare
la sicurezza della propria casa. Le conseguenze di tale situazione sono
spesso gravi e possono provocare pesanti strascichi psicologici anche
in età adulta.
Il fenomeno del bullismo, quindi, può essere definito "un'azione
che mira deliberatamente a fare del male o a danneggiare; spesso è
persistente ed è difficile difendersi per coloro che ne sono vittima"
(Sharp e Smith, 1995).
Dal sito guspini.net
Per approfondire e contattare
l'autore visitate il sito http://www.consulentefamiliare.it/
Il bullismo: nuovi suggerimenti psicologici per educatori e docenti (Iasevoli)
"Stop
al bullismo" di N. Iannaccone
Bullismo e dintorni sul sito http://www.psicologiaedintorni.com
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