Didattica
laboriatoriale
...il
laboratorio è soprattutto una scelta metodologica,
che coinvolge attivamente insegnanti e studenti in percorsi di ricerca,
attraverso l’uso critico delle fonti.
La
didattica laboratoriale si basa sullo scambio intersoggettivo tra studenti
e docenti in una modalità paritaria di lavoro e di cooperazione,
coniugando le competenze dei docenti con quelli in formazione degli
studenti. E la ricerca condotta con questo metodo è un percorso
didattico, che non soltanto trasmette conoscenza, ma, molto spesso,
apre nuove piste di conoscenza e produce nuove fonti documentarie.
Il
percorso laboratoriale non ha come fine quello di produrre una ricerca
con esiti scientifici inoppugnabili, ma quello di far acquisire agli
studenti conoscenze, metodologie, competenze ed abilità didatticamente
misurabili. E’ praticabile solo nella scuola, ma fa uscire dalla
ristrettezza e della ripetitività dell’insegnamento e dell’apprendimento
tradizionali.
In
tale contesto la figura dell’insegnante assume una notevole valorizzazione:
dal docente trasmettitore di conoscenze consolidate all’insegnante
ricercatore, che progetta l’attività di ricerca in funzione
del processo educativo e formativo dei suoi allievi. Questa figura di
insegnante ricercatore, delineata dall’impegno e dalla creatività
di molti docenti che praticano la sperimentazione, non è assimilabile
a quella di insegnanti che fanno ricerca disciplinare in collaborazione
con l’università o altri enti.
Questi
insegnanti innovatori ritengono indispensabile perseguire la propria
preparazione professionale e disciplinare alimentando la curiosità
intellettuale e l’accrescimento delle proprie competenze, attraverso
progetti di ricerca che abbiano una ricaduta nell’ambito del lavoro
scolastico. Scoprono, cioè, una nuova dimensione del proprio
lavoro e sarebbe auspicabile a questo punto che il nuovo profilo dell’insegnante
ricercatore ottenesse un riconoscimento ufficiale nell’ambito
dell’istituzione scolastica.
Il
laboratorio può dunque essere definito anche come luogo
mentale, cioè una pratica del “fare storia”,
che valorizza la centralità dell’apprendimento e mette
in stretta relazione l’attività sperimentale degli allievi
con le competenze storiche degli insegnanti.
........
(da
- La
didattica laboratoriale (per un laboratorio di Storia) - )
Caratteristiche
didattiche del laboratorio
•
Ambiente in cui si realizza un rovesciamento della prospettiva didattica:
l’obiettivo non è quanto deve conoscere il docente in ordine
alle discipline teoriche, ma in che modo le discipline possono
costruire la competenza nell’allievo, in che modo esse
possono cercare di riempire lo spazio tra il mondo dei problemi vissuti
e quello della riflessione.
•
Soprattutto luogo di costruzione della conoscenza.
Affinché i contenuti e le procedure proposti non si sovrappongono
semplicemente alle conoscenze già possedute, ma interagiscono
con queste permettendo una loro ristrutturazione attraverso nuovi e
più ricchi modi di connessione ed organizzazione, è necessario
trovare efficaci collegamenti tra contenuti dell’insegnamento
e le esperienze diversificate dei corsisti.
•
Avventura conoscitiva: nell’insegnamento-apprendimento
l’insegnante e l’allievo si costituiscono entrambi come
quel viaggiatore, il cui viaggio e la cui scommessa è il percorso
formativo (metafora dell’esplorazione di Bateson). Il laboratorio
didattico è il luogo più indicato per intraprendere un’avventura
conoscitiva.
•
Luogo dove si realizza la metacognizione: perché
il laboratorio didattico mira ad un processo di apprendimento che non
incida solamente sulle abilità di base o acquisite, ma anche
sulle modalità della loro comprensione ed utilizzazione. Infatti,
l’approccio metacognitivo è una modalità di intervento
polivalente e trasversale all’interno del processo di apprendimento.
•
Luogo di approccio cooperativo: il laboratorio è
l’ambiente in cui si concretizza un nuovo modello di insegnamento/apprendimento
fondato sulle interazioni fra gli attori del processo didattico.
In laboratorio l’enfasi va posta sul rapporto tra esperienza individuale
e ricostruzione culturale affinché le teorie servano per rispondere
ai perché diventando significative e motivanti. I processi didattici
di laboratorio devono mirare sempre, sia all’acquisizione delle
competenze, sia al loro consolidamento,
attraverso apposite attività.
Alle attività di apprendimento e di consolidamento si aggiungono
anche attività di sviluppo (approfondimento,
ampliamento e arricchimento) che non siano meramente applicative.
Prima
di essere “ambiente”, il laboratorio
è uno “spazio mentale attrezzato”,
una forma mentis, un modo di interagire con
la realtà per comprenderla e/o per cambiarla. Il termine
laboratorio va inteso in senso estensivo, come qualsiasi
spazio, fisico, operativo e concettuale, opportunamente adattato ed
equipaggiato per lo svolgimento di una specifica attività formativa.
Dal
punto di vista logistico il laboratorio della scuola secondaria dovrebbe
essere un locale a sé stante, appositamente costruito e corredato
per produrre apprendimenti specialistici. Dal punto di vista formativo,
il laboratorio si caratterizza per l’oggetto della sua azione,
vale a dire per l'attività che vi si svolge, che investe il soggetto
operante.
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(da - Il
laboratorio come costruzione della conoscenza (Principi e tecniche di
didattica laboriatoriale) - )
La
didattica laboratoriale
Nello
spazio del laboratorio si può ambientare e realizzare la mediazione
didattica più efficace alla personalizzazione dei percorsi di
studio per ciascun alunno, finalizzati all’apprendimento di competenze
pesanti.
La didattica laboratoriale rappresenta la soluzione ottimale in cui
coniugare sapere e saper fare, per concretizzare la dimensione formativa
ed educativa dell’apprendimento: cosciente delle sue competenze,
il ragazzo prende atto delle sue capacità e sviluppa progetti
di vita individuale e collettiva adeguati al suo essere e alle sue attitudini.
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(da
- La
didattica laboratoriale (inserto di Scuola e Didattica) - )
Laboratorio
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