Inflazione
…..
una curiosità storica su una forma poco conosciuta d’inflazione
che ha segnato l’economia del passato, realizzata non maggiorando
i cartellini dei prezzi, ma con l’ausilio di banali forbicine.
Come corrodere
invisibilmente il potere d’acquisto della moneta.
Oggi si parla molto d’inflazione, quel fenomeno che corrode il potere
d’acquisto della moneta, mentre l’Istat e l’Eurispes
litigano su come calcolarla. Benché ci siano stati in passato periodi
d’inflazione assimilabili a quello contemporaneo, l’antichità
aveva un'altra forma di ‘’inflazione’’ che oggi
c’è risparmiata, e che magari non si è mai immaginato:
le forbicine. Nel nostro immaginario le monete sono oggetti rotondi d’accurata
fabbricazione industriale. Quando, come nel medioevo, il denaro era costruito
artigianalmente le monete rotonde erano rare: di solito erano non centrate,
con slabbrature e bordi irregolari. Chi maneggiava grosse quantità
di denaro fatto con metallo prezioso, aveva a volte un brutto vizio.
Lo storico del VI secolo Procopio racconta di un ministro del Tesoro di
Costantinopoli soprannominato dal popolo ‘’forbicine’’
per il suo vizio di ritagliare, nel segreto del suo studio, pezzettini
di metallo dal bordo delle monete, che poi raccolti e fusi davano vita
a nuovi lingotti d’oro.
Alla fine qualche moneta era così ritagliata che il cambiavalute
la rifiutava, o l’accettava solo per una frazione del suo valore
nominale. Nel 1700 si trovò la soluzione, che subito sovrani come
Pietro il Grande resero obbligatoria nei loro Stati: la zigrinatura. È
quel bordo fatto di piccole linee verticali che circonda tutta la moneta.
Da quello zar in poi, chi in Russia sforbiciava monete veniva subito scoperto.
Quel sovrano era noto in Occidente come un essere crudele, che amava assistere
personalmente alla tortura di chi attentava alla prosperità del
suo regno. Chissà come Pietro il Grande avrebbe trattato i direttori
di Istat e Eurispes.
Franco
Cascioli
Torna
alla I
|