TRASVERSALITÀ |
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TRASVERSALITÀ A cura di FORUM delle Associazioni professionali disciplinari della scuola (1999) Il processo di riforma dei curricoli, che ha preso il via con il documento dei 44 saggi sui Saperi essenziali, sta per entrare nel vivo. Un gruppo di lavoro nazionale ha ormai definito un documento di chiarimento sul significato del termine "competenze", mentre è prossimo l’avvio di gruppi di studio per l’approfondimento dei contenuti delle diverse aree curricolari. C’è un forte dibattito tra sostenitori delle competenze "disciplinari" (più attenti al valore dei contenuti, delle conoscenze) e i sostenitori delle competenze "trasversali" (più attenti ai processi, alla qualità degli apprendimenti, ecc.). Sarà necessario integrare i due punti di vista. Intanto ci provano i rappresentanti di numerose associazioni "disciplinari" degli insegnanti, riunitesi in un forum di discussione. Ulteriori materiali sono contenuti nel n. 3-4 del 1999 degli Annali della Pubblica Istruzione (gc). Per una progettazione integrata dei curricoli: dimensioni "trasversali" dell’educazione 1. Definizione, motivazione Per "trasversalità" intendiamo la presenza nei curricoli delle diverse discipline di obiettivi e principi metodologici comuni, tali da assicurare un rinforzo reciproco tra i diversi apprendimenti e da garantire uno sviluppo complessivo dell’intelligenza (delle intelligenze ?) attraverso le discipline. Si tratta di superare un difetto radicato nella nostra istruzione, che è lo sviluppo separato degli insegnamenti disciplinari, che comporta spesso duplicazioni e sprechi di lavoro didattico, e non permette al discente di cogliere gli elementi comuni e di trasformare i saperi in cultura. D’altra parte l’esplosione dei saperi e delle ambizioin educative preme continuamente per un sovraccarico dei curricoli, che rischiano di diventare sterminati e impraticabili; tale rischio si può evitare tra l’altro valorizzando a fondo gli elementi trasversali alle discipline. Progettare i curricoli disciplinari attorno ad assi portanti comuni implica la priorità degli aspetti metodologici rispetto a quelli di contenuto delle discipline. 2. Dimensioni della "trasversalità" Una progettazione interrelata dei curricoli richiede che si tenga conto di diverse prospettive educative:
Secondo ciascuna di queste prospettive si possono indicare alcuni requisiti che ogni progetto di curricolo disciplinare dovrebbe soddisfare per essere adeguato a un’impostazione comune. 2.1 L’ambito cognitivo L’individuazione di obiettivi cognitivi essenziali e trasversali si può articolare diversamente ai livelli della scuola primaria e secondaria:
Al livello primario, si pone inoltre il problema della progressiva differenziazione degli ambiti disciplinari, a partire da un approccio iniziale globale; la soluzione di questo problema non può essere affidata ai soli esperti disciplinari, ma richiede il concorso di competenze metodologiche generali, e soprattutto la valorizzazione delle esperienze acquisite sul campo dalla scuola elementare. a. Nella scuola primaria, alcune abilità cognitive generali da sviluppare potrebbero essere:
b. Nella scuola secondaria, ai precedenti si aggiungono alcuni obiettivi trasversali di livello più alto, quali:
2.2 I saperi e la società La consapevolezza della natura storica dei saperi e del loro uso sociale dovrebbe radicarsi nei curricoli delle diverse discipline e metterli in comunicazione. Ne indichiamo alcune dimensioni:
Queste esigenze possono incarnarsi didatticamente in alcune tematiche tipicamente pluridisciplinari che coinvolgono insieme i saperi e i valori, quali quelle ecologiche, bioetiche, il rispetto e l’uso dei beni culturali ecc. I curricoli dovrebbero prevedere spazi aperti e flessibili per queste tematiche. 2.3 Aspetti metodologici L’inveramento di obiettivi comuni come quelli indicati nella pratica didattica, la possibilità che siano percepiti dagli studenti, richiedono che nell’insegnamento delle diverse discipline siano messi in atto principi metodologici comuni. Alcuni di questi potrebbero essere:
2.4 L’educazione ai valori L’educazione ai valori della convivenza civile è tra le grandi finalità della scuola. I valori non possono essere oggetto di "insegnamento", ma devono vivere nell’organizzazione e nella realtà quotidiana della scuola. La progettazione dei curricoli dovrebbe tenerne conto da due punti di vista:
Nota: Il documento prosegue con altri due paragrafi intitolati "Il radicamento nei curricoli" e "Procedure per la riforma" che non si riportano. |