C' era una volta un ragazzo che si chiamava Francesco . Era povero, non aveva da mangiare, perché c'era una mummia che lo derubava . Francesco chiese al babbo se potesse andare a passeggiare con il gatto; il papà ci pensò e dopo un po'disse di sì. Si misero in cammino, il gatto parlò e gli disse:-C'é tanto oro in una piramide, però posso dirti una parte del tragitto – Francesco si stupì ed esclamò:-Wow,sai parlare!- -Mi accompagni fino a metà del percorso?- |
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L' animale gli disse di sì. Si incamminarono. Dopo un po'vide un anziano che era fra due palme: era amico del gatto. Il vecchio disse che doveva superare quattro prove per andare al tesoro: sconfiggere un cobra gigante, distruggere un mostro di sabbia e una sfinge maledetta, rimetterla a posto e uscire dal labirinto. L'anziano gli diede lo scettro più potente al mondo, un dado che lo avrebbe condotto all'oro e che avrebbe ucciso la mummia. Il vecchietto scomparve. |
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Il ragazzo con il suo gatto si rimise in cammino; incontrò il cobra; prese lo scettro, ma trovò una spada; il serpente lo attaccò, ma Francesco si spostò; il cobra colpì una roccia così dura che si spaccò i denti; intanto egli gli conficcò la spada nel cuore, così quello morì; poi sbucò il mostro di sabbia. |
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Il gatto sputò l'acqua, il mostro si indurì troppo e si spaccò; successivamente vide in lontananza una casa; si avvicinò con cautela, vide una sfinge; il gatto sputò l'acqua. Il bambino con la spada provò ad ucciderla, ma non ci riuscì, poi usò l'arco, lanciò la freccia, la colpì con una tale forza che le spaccò il naso, però non morì. Francesco usò l'ascia, il gatto usò di nuovo l'acqua e fece diventare più duro il dito; Francesco usò l'ascia, la colpì con violenza e il dito si spaccò. La sfinge cercò di spezzarlo, però lui si protesse con lo scudo. |
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Francesco era sfinito, ma per fortuna arrivò l'anziano che fece un incantesimo alla sciabola. Gli disse di usarla. Francesco ubbidì, così distrusse la sfinge che per magia si rimise al suo posto da sola. Entrò in una piramide e si trovò davanti a un labirinto. Per fortuna avevano il dado che li guidò al tesoro. Lo seguirono; sbucarono delle punte d'acciaio affilate come aghi, però le schivarono. Successivamente due muri stavano per schiacciarli, però fecero trasformare lo scettro in un bastone di titanio. Presero il bastone che tornò uno scettro e si recarono all'oro. Prima di prenderlo, si trovarono la mummia di fronte; il dado la uccise. Arrivarono al bottino. Tornarono a casa grazie allo scettro e al dado, insieme con il gatto. I genitori lo abbracciarono con gioia e felicità. Qualcuno bussò alla porta: era il vecchietto; i genitori erano impressionati, ma videro che il figlio era felice; così festeggiarono il suo ritorno e gli amici lo protessero per sempre. Così vissero felici e contenti. |
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Federico P. e Ervin |
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