Ci
sono luoghi che più di altri in una città hanno un significato
simbolico.
L’ “Idroscalo”, nel porto medio, è il “luogo
d’origine” a Brindisi dell’aeronautica e
delle varie attività collegate, come l’industria
aeronautica che, per quanto non molto nota, è cresciuta
ed ha prosperato per quasi ottant’anni.
Era iniziato tutto con la “Grande Guerra”
che non si svolgeva solo a mille chilometri da Brindisi, tra le montagne
del Carso, tra i fiumi e le valli venete, ma anche in tutto l’Adriatico.
Già nel 1914, con la circolare n. 25260 del 6 dicembre, la Regia
Marina aveva stabilito delle stazioni provvisorie per idrovolanti a
Venezia,
Porto Corsini, Pesaro e Brindisi.
Da Durazzo (Dubrovinik), l’aviazione austriaca minacciava le coste,
i porti, le terre e la navigazione del Canale d’Otranto e del
Basso Adriatico. Nel 1916 la Regia Marina, per porre rimedio ai rischi
di incursioni aeree e navali rinforzò la stazione, facendola
diventare stabile, nel luogo nominato Costa Guacina
che era posto tra il Canale Pigonati e la zona Fontanelle, da sempre
punto di attracco di navigli, imbarcazioni e battelli vari. In origine
la Cala di Costa Guacina era un punto di costa sopraelevato,
a tale punto che bisognò fare ampi lavori di sbancamento per
adeguarla alle esigenze di un idroscalo.
Qualche anno dopo, forse nel 1918, in contrada Marmorelle,
tra i vigneti, a breve distanza dallo Scalo ferroviario di San Vito
dei Normanni, nacque un “campo terrestre”
per aerei e dirigibili: poco tempo dopo nei pressi
del primo fu allestito un secondo campo di fortuna,
nella contrada Brancasi Piccolo.
E’ noto Il ruolo svolto dalla piazzaforte di Brindisi nelle imprese
aeronavali svoltesi nel basso Adriatico, per le quali rimandiamo ai
libri di storia...
Quello che ci preme sottolineare è che la Prima Guerra mondiale
ha originato la presenza dell’industria aeronautica a Brindisi:
gli idrovolanti avevano bisogno non solo di scali posti vicino a specchi
d’acqua, di idroscali appunto, ma anche di assistenza e manutenzione… |