Sezione 2 - L’Aero Espresso, l’Idroscalo civile e la prima attività di revisione civile

Introduzione

Gli anni Venti furono anni di difficoltà economiche e sociali in città, il dopoguerra era complicato in tutti i settori di attività. Furono però anche gli anni d’oro degli idrovolanti: si scoprì che non servivano solo per fini bellici.
Infatti con la pace, sorse l’aviazione civile e commerciale che per tutti gli anni Venti, almeno in Italia, tese a privilegiare l’idrovolante sopra ad ogni altro velivolo, per il semplice fatto che era più facile trovare luoghi con specchi d’acqua che con poco sforzo potessero essere adibiti, diffusi e di facile fruibilità in tutto il Paese. Negli anni Venti si sviluppò una rete aerea nazionale, nacquero e crebbero molte compagnie quali la SISA, la Trans-adriatica, l’Aeroespresso e la SANA, poco dopo la ALI e nel 1928 la SAM.
La Società Aero Espresso Italiana nel 1924 fece tutti i passi necessari perché le fosse concesso a Brindisi, tra il sito militare e le Fontanelle, uno spazio per l’idroscalo civile: si ponevano le basi per l’ammaraggio e l’assistenza a terra.
Il 1° agosto 1926 era una giornata calda a Brindisi, forse nessuno tra le migliaia di spettatori ci fece caso, troppa era l’emozione nell’osservare il mastodontico idrovolante SIAI S 55, che si era sollevato in volo dallo specchio d’acqua dell’avamporto, aveva fatto un giro di saluto, poi si era diretto a Levante, oltre Forte a Mare e le Pedagne, verso Atene e Istambul. Il primo collegamento aereo internazionale dell’Italia era iniziato. A questo si aggiunsero nel tempo: Brindisi - Atene - Rodi della Aeroespresso nel 1926; Brindisi- Bari- Loreto - Venezia della Transadriatica nel 1927; Brindisi - Valona della SAM nel 1928; Roma - Bari - Brindisi -Tirana - Salonicco / Brindisi - Durazzo - Lagosta - Zara della SAM dal 1928 al 1935.
Le rotte dell’Adriatico furono curate con molta attenzione e nella rete del traffico aereo commerciale spiccava la centralità dell’idroscalo di Brindisi come cerniera tra il Paese e l’Oriente mediterraneo.
La presenza di Aeroespresso nell’idroscalo crebbe con lo sviluppo del traffico civile e venne assunto del personale che si occupava delle manutenzioni dei velivoli.
Con il tempo e l’aumento delle Linee, si sentì la necessità di un’attività di assistenza e manutenzione degli idrovolanti sempre più dedicata e specialistica. Nacque così nel porto medio, vicino agli hangar Savigliano, la prima società di revisione civile.
La Società Aero Espresso continuò la sua attività di gestione dei collegamenti con il Mediterraneo orientale sino all’agosto del 1936, poi fu assorbita, assieme a tante altre società, nell’Ala Littoria, che diventò la Compagnia di Bandiera. Nell’aeroporto di Brindisi l’Ala Littoria costituì una delle sue quattro officine sussidiarie per la revisione degli aerei. L’Ala Littoria in seguito curerà il sempre importante traffico tra l’Adriatico e l’Oriente mediterraneo, oltre che sviluppare Linee per l’Europa e l’Africa.
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