Sezione 6 - Il fallimento della SACA, la crescita delle grandi Imprese

Le attività aeronautiche a Brindisi alla fine degli anni 80, come del resto in tutto il settore nazionale, erano fondamentalmente legate a programmi militari. La Guerra Fredda era alla fine e le spese per la Difesa dei Governi Occidentali andavano sempre più calando. L’industria del settore entrò in profonda difficoltà, le commesse militari statali certe s’inaridirono.
Lo scenario mondiale era mutato, l’industria aeronautica italiana, anche se con ritardo, aveva compreso che bisognava fare i conti con il mercato internazionale e con il nuovo bisogno di aviazione civile: il riequilibrio tra il militare e civile era inevitabile, a tutto vantaggio del secondo.
Nasce nel 1992 Finmeccanica Spa, l’holding finanziaria con ruolo di controllo e di indirizzo delle vecchie imprese pubbliche, aprendole ad una maggiore partecipazione del capitale privato; il gruppo aeronautico Alenia prima e, qualche anno dopo, il gruppo elicotteristico Agusta diventano due gioielli della finanziaria.
La produzione civile aveva bisogno di riorganizzazioni e di ristrutturazioni e riconversioni, cioè un modo diverso d’intendere il rapporto con il cliente, la qualità del prodotto, le certificazioni e le qualificazioni internazionali, le partecipazioni a progetti internazionale, le coproduzioni, l’efficienza e l’efficacia: questi erano i nuovi parametri su cui si qualificò Finmeccanica.
Gli stabilimenti brindisini furono coinvolti in questo cambiamento epocale.
Iniziò la FIAT Aviazione che dopo il piano di riorganizzazione per far fronte al mercato civile, cambiò anche denominazione in FIAT AVIO, nel 1992.
Con la ristrutturazione, lo stabilimento IAM nel dicembre 1989 cambiò nome in Agusta; dal 1996 il gruppo industriale attraverso un’accorta politica di alleanze internazionali e concentrandosi solo sul prodotto elicottero diviene azienda leader mondiale.
Il sistema produttivo aeronautico locale alla metà degli anni novanta regge l’urto della sfida, sopravvive e cresce.
Crescono inoltre, alla fine degli anni novanta, una serie d’aziende locali legate all’indotto delle attività aeronautiche, sino a prefigurare un vero e proprio Sistema Produttivo Locale, con molti scambi e interazioni produttive, composto dalle grandi imprese ormai riconosciute e internazionalizzate e le piccole e medie imprese che occupano molti segmenti della filiera aeronautica.

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