Gruppo di lavoro
Aggregazione disciplinare
storico-geografico-sociale
Coordinatori: D. Antiseri, L. Cajani, G. Mori,
G. Timpanaro
Moderatore: C.
Croce.
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L’ambito
storico-geografico-sociale è uno degli assi portanti del percorso formativo dai
tre ai diciotto anni. Esso concorre, insieme agli altri ambiti, a far acquisire
agli studenti competenze civiche e culturali, che permettano loro di svolgere,
consapevolmente e con riferimento ai valori personali e sociali sanciti dalla
Costituzione italiana e dalla Dichiarazione universale dei diritti umani, un
ruolo attivo nella società, nonché di continuare ad imparare per tutto l’arco
della vita.
L’ambito ha una funzione fondamentale nella costruzione dell’identità personale e sociale:; a questo fine uno spazio adeguato sarà riservato alle tematiche che toccano più da vicino bambini e ragazzi nella loro soggettività nei diversi momenti del loro sviluppo, trattandoli, anche attraverso lavori di gruppo ed attività sociali, da sviluppare attraverso la collaborazione di più docenti e di più saperi.
L’ambito comprende la storia, la geografia e l’area degli studi sociali, che sono fra loro strettamente collegate, avendo in comune lo studio della convivenza umana in tutte le sue dimensioni. Nei primi due anni del percorso formativo esse costituiscono un campo di lavoro unitario. Nei due anni successivi, sempre in una logica unitaria, si avvia la progressiva e graduale caratterizzazione dei saperi. In quinta classe la storia, la geografia e l’area degli studi sociali diventano autonome avendo ciascuna di esse, pur in un contesto fortemente integrato, obiettivi formativi specifici.
Obiettivo formativo specifico della storia è far acquisire agli studenti una visione di insieme della storia dell’umanità, attraverso la conoscenza di fenomeni storici su scala mondiale, da esplorare e interpretare utilizzando il linguaggio proprio della disciplina (lessico, concetti, e metodologie).
Per la sua natura epistemologica, la storia ha una
valenza educativa trasversale a tutti gli ambiti, in quanto le categorie
storiche sono una delle chiavi fondamentali di lettura di tutta la realtà. Al
tempo stesso essa svolge un ruolo fondamentale nella strutturazione della
memoria e coscienza storica.
Per queste ragioni la storia si colloca nell’area di
equivalenza e il suo curricolo è unico per tutti gli studenti fino alla
conclusione dell’obbligo.
Obiettivo formativo specifico della
geografia è far acquisire agli
studenti una visione su una pluralità di scale spaziali, mondiale, europea,
nazionale e locale, delle complesse relazioni esistenti sulla superficie
terrestre tra fenomeni fisici e antropici, ispirata ai valori della tutela
ambientale, dell’integrazione e cooperazione tra i popoli nel processo di
sviluppo umano, sociale, economico.
Obiettivo formativo specifico degli studi sociali è sviluppare l’educazione alla cittadinanza democratica, promuovendo negli studenti sia l’acquisizione di conoscenze relative alla struttura e all’organizzazione sociale sia la maturazione di atteggiamenti e comportamenti critici e responsabili ispirati ai valori della libertà e della solidarietà a tutti i livelli della vita organizzata (locale, nazionale, europea e mondiale).
Obiettivi
specifici di apprendimento dell’ambito storico-geografico-sociale relativi
alle competenze degli alunni alla fine della scuola di base
1.
Competenze di ambito
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Il curricolo dell’ambito storico-geografico-sociale della scuola di base, nella logica della continuità fra i tre momenti del percorso formativo dai tre ai diciotto anni, si articola secondo la seguente scansione:
- nei primi due anni che si raccordano, soprattutto dal punto di vista metodologico, con la scuola dell’infanzia, l’ambito presenta un carattere di forte unitarietà;
- nei due anni successivi, sempre in una visione unitaria, si avvia la progressiva e graduale differenziazione dei saperi;
- negli ultimi tre anni la storia, la geografia e l’area degli studi sociali assumono caratteristiche disciplinari specifiche, ma sempre in un rapporto di forte interazione reciproca. Questi anni si raccordano sul piano curriculare ai primi due anni della scuola secondaria, conclusivi dell’obbligo.
Lo scopo principale di questa fase del curricolo è condurre i bambini all’acquisizione del lessico fondamentale specifico di questo ambito e all’elaborazione di alcuni concetti di uso quotidiano, in modo che su queste basi si fondi il successivo processo di formazione delle conoscenze storiche, geografiche e sociali. Il bambino sarà guidato a ricavare dai contesti di relazione in cui è immerso (io-famiglia, io-gruppo dei pari, io-ambiente sociale, io-ambiente naturale), le parole e i concetti sui quali operare per cominciare ad avere una prima consapevolezza della complessità della realtà. Il processo di insegnamento/apprendimento si svolgerà, integrando anche saperi appartenenti ad altri ambiti, intorno a nodi problematici che scaturiscono dai contesti di relazione della vita quotidiana.
Entrando nella scuola di base il bambino, che ha già fatto l’esperienza educativa della scuola dell’infanzia, dovrebbe avere già esplorato parole e concetti relativi ai seguenti temi:
famiglia: sentimenti/legami e ruoli parentali
gruppo: regola/autorità/collaborazione
natura-società: vivente/non vivente; animali e vegetali, ambienti di vita
tempo: durata, ripetizione, sviluppo
spazio: percezione/punto di vista/direzione.
Da essi si partirà perché, attraverso attività esplorative, manipolative, di comunicazione linguistica, grafica e motoria, si costruiscano il lessico e i concetti relativi alle seguenti dimensioni:
sociale: famiglia, gruppo, ruolo; regola/norma/legge; potere, collaborazione, cooperazione, tradizione, festa;
economica: lavoro, mestiere, denaro, guadagno, commercio;
quotidiana: alimentazione, abbigliamento, abitazione, abitudini e usi sociali;
culturale e spirituale: comunicazione (oralità e scrittura, musica, immagine, multimedialità); arti figurative (architettura, pittura, scultura); religioni, miti; fonti (documento scritto, fossile, rudere); tecnologia (utensile, macchina);
temporale: durata, prima, dopo, calendario, cronologia (giorno, mese, anno, secolo), orologio;
spaziale: luogo (vicino-lontano, sopra-sotto, destra-sinistra), ambiente (fisico,antropico), direzione, mappa.
Obiettivi
specifici di apprendimento dell’ambito storico-geografico-sociale relativi
alle competenze degli alunni alla fine dei primi due anni
Orientarsi nel tempo a partire
dalla storia e dalla esperienza personale
Riconoscere
i simboli più comuni per muoversi nello spazio urbano
Orientarsi nello spazio secondo punti di riferimento dati
Compiere
azioni in base ad indicazioni di direzione e di distanza
Leggere e costruire semplici rappresentazioni degli spazi
Riconoscere e utilizzare il lessico di base dell’ambito
Descrivere verbalmente e rappresentare graficamente oggetti in uno spazio
Raccontare
fatti ed esperienze
Condividere
compiti e responsabilità con i coetanei
Stabilire
rapporti con gli altri basati sull’autonomia personale e sul riconoscimento
della diversità
Riconoscere
ed accettare le regole delle relazioni sociali
Terzo e quarto anno
Nel corso del
terzo e del quarto anno il bambino sarà guidato da una parte a completare il
processo di costruzione dei linguaggi e delle categorie indispensabili per la
comprensione dei fenomeni storici, geografici e sociali, dall’altra a operare un
decentramento cognitivo-affettivo riconoscendo, attraverso la sistematizzazione
delle acquisizioni fatte nel biennio precedente, la funzione dei diritti e dei
doveri nei rapporti sociali.
Quanto
elaborato nella fase precedente verrà organizzato nel concetto di
società. Lavorando empiricamente su un numero limitato di esempi, il bambino
imparerà a riconoscere e distinguere le caratteristiche dei fondamentali modelli
di società, per quanto riguarda in particolare il rapporto fra uomo e ambiente,
l’organizzazione socio-politica e le espressioni culturali. L’insegnante
sceglierà i quadri di società in modo da presentare casi esemplari relativi alla
società di caccia-raccolta, alla società agro-pastorale, alla società
industriale equilibratamente ripartiti nel tempo e nello spazio. Terrà così
presente tutto l’arco temporale dalla comparsa dell’homo sapiens fino ai
giorni nostri, e farà in modo che questi esempi coprano varie parti del mondo,
in modo da introdurre il bambino alla consapevolezza della mondialità, nel
presente come nel passato. Nell’esplorazione delle società attuali si dedicherà
particolare attenzione a quella italiana.
Nell’esame dei
quadri di società il bambino verrà guidato ad acquisire:
- il senso della profondità del tempo storico, cogliendo la differenza tra presente e passato (prossimo, remoto e remotissimo) specialmente attraverso l’osservazione dei prodotti e funzioni della cultura materiale e degli ambienti di vita (naturali e sociali);
- la consapevolezza dell’importanza delle fonti (materiali, orali, scritte, ideografiche) nella formazione delle conoscenze;
- un metodo indiziario di ricostruzione orientato all’acquisizione, negli anni successivi, di modelli di spiegazione e interpretazione degli eventi storici.
Il bambino verrà, altresì, avviato al linguaggio della geo-graficità, passando dallo spazio vissuto allo spazio rappresentato. Sarà così guidato a riconoscere e descrivere le caratteristiche dello spazio geografico nelle sue componenti fisiche e antropiche muovendosi in parallelo tra scala mondiale, scala nazionale (con particolare riferimento ai principali paesaggi italiani), scala locale e a ricavare informazioni geografiche da una pluralità di fonti (scritte, cartografiche, pittoriche, materiali).
In relazione allo studio dei quadri di società e nella prospettiva dell’educazione alla salute e all’ambiente. il bambino sarà guidato a riflettere sui diversi modi in cui l’uomo ha soddisfatto in passato e soddisfa oggi i suoi bisogni fondamentali.
Si
danno qui di seguito indicazioni sui tipi di società da esplorare, che
l’insegnante tratterà, sempre in un contesto di riferimento mondiale,
selezionando un congruo numero di esempi del passato e del
presente.
a. Società di cacciatori e
raccoglitori:
· quadri sociali del Paleolitico (anche con riferimento ad esempi locali)
· quadri sociali relativi a società di cacciatori e raccoglitori attuali (europee, africane, americane, asiatiche, australiane)
b. Società
agricolo-pastorali:
· società agrarie neolitiche (con particolare riferimento all’area del Mediterraneo) e attuali
· società nomadiche dal Neolitico a oggi
c. Società industriali
· La prima rivoluzione industriale
· La seconda rivoluzione industriale
· Società ad alta industrializzazione
Obiettivi specifici di apprendimento
dell’ambito storico-geografico-sociale relativi alle competenze degli alunni
alla fine del quarto anno:
Riconoscere forme diverse di
relazione uomo-ambiente
Ricavare informazioni da mappe,
tabelle e strumenti cartografici
Riconoscere e utilizzare il lessico
fondamentale delle discipline dell’ambito
Conoscere il valore dell’ambiente e
agire consapevolmente per la sua salvaguardia
Agire responsabilmente nella
comunità scolastica
Costruire rapporti con gli altri
basati sull’autonomia critica, sul riconoscimento delle diversità, sulla
cooperazione solidale
Quinto, sesto e settimo anno
Col quinto anno si inizia lo studio sistematico e cronologico della storia dell’umanità. Lo studente verrà guidato all’individuazione dei principali fenomeni che l’hanno scandita e dei fili conduttori che consentono di interpretarla: il rapporto fra l’uomo e l’ambiente, l’organizzazione politico-sociale, il sistema degli scambi, le dinamiche di occupazione dei territori, le espressioni culturali. I contenuti essenziali qui indicati rappresentano i punti di riferimento che consentono di costruire uno scenario mondiale in cui si colloca la storia, senza soluzione di continuità temporale. All’interno di questo scenario comune si collocano gli approfondimenti tematici, eventualmente suggeriti dalle peculiarità del contesto scolastico e culturale in cui si opera. In particolare saranno oggetto di studio le civiltà classiche di Grecia e Roma, la formazione del sistema degli Stati europei, quali temi essenziali per la costruzione del patrimonio culturale del cittadino italiano ed europeo. Il completamento del curricolo di storia dalla rivoluzione industriale ai giorni nostri si realizzerà nelle prime due classi della scuola secondaria.
Contenuti
essenziali
Quinto anno
Il processo di ominazione e il
popolamento della Terra
Le società di caccia e
raccolta nel Paleolitico
La rivoluzione neolitica nel
mondo: nomadi e sedentari
Le prime società urbane
(Mesopotamia, Egitto, valle dell’Indo, Cina, America)
Sesto anno
La civiltà
greca
La civiltà
romana
Il
cristianesimo
Migrazioni di nomadi, crisi e
ristrutturazione degli imperi eurasiatici
L’espansione araba
L’Europa
medievale
L’Impero
mongolo
Africa subsahariana: la
migrazione bantu; lo sviluppo degli stati
I Maya. L’Impero azteco.
L’Impero inca
La colonizzazione
dell’Oceania
Settimo
anno
Lo stato moderno in
Europa
La formazione degli stati
regionali italiani
Umanesimo e
Rinascimento
Riforma e Controriforma in
Europa
L’espansione europea nel
mondo: l’avvio del processo di globalizzazione
L’Impero
ottomano
India, Cina e Giappone tra XVI
e XVIII secolo
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Nella scelta delle strategie didattiche più opportune (che ovviamente non può che essere libera, ma, nel contempo, giustificata e condivisibile attraverso la programmazione educativo-didattica e controllabile nelle sue modalità e nei suoi effetti) è necessario che l’insegnante consideri preliminarmente il quadro di riferimento generale (quali soggetti, quali contenuti formativi, quali modalità generali d’interazione) rispetto a cui collocare i suoi interventi
Nella proposta che qui viene fatta è stato adottato come quadro di riferimento per l’organizzazione del curricolo un approccio che vede nell’istruzione il punto d’incontro tra i linguaggi propri dei diversi saperi (concetti/teorie/metodologie/linguaggi specifici) e le operazioni cognitive che attivamente il soggetto va costruendo appropriandosi di tali strutture nei modi adeguati al suo sviluppo mentale, attraverso l’operatività e il dialogo con gli adulti e con i coetanei.
La realizzazione delle finalità formative delle discipline dell’ambito storico-geografico-sociale, comporta una chiara esplicitazione degli obiettivi di apprendimento che vengono articolati nel curricolo in funzione delle modalità cognitive e socio-relazionali proprie del bambino, del fanciullo, del preadolescente con un’ampia variabilità dei modi di insegnamento apprendimento ad essi correlati.
Per il bambino ludico esplorativo dell’età di 6-8 anni (in continuità con le esperienze già realizzate nella scuola dell’infanzia), si tratterà di andare alla scoperta del passato attraverso la costruzione delle nozioni di tempo e di spazio.Partendo dalla realtà dell’ambiente familiare e locale, il bambino collocherà nel tempo fenomeni che siano riconducibili a problemi presenti nella sua vita quotidiana, sviluppando in questa ricostruzione abilità diverse, quali narrare, drammatizzare, investigare, interrogare, quantificare
Successivamente, a 8-10 anni, il bambino apprenderà, lavorando sull’esperienza diretta, apprenderà ad elaborare quadri di società secondo precise coordinate spazio temporali. Imparerà così a descrivere, illustrare, classificare, analizzare, mettere in relazione, narrare, immaginare sviluppi possibili di situazioni, attraverso le attività del laboratorio, da svolgere con materiali di diversa tipologia, da lui reperiti, fruiti o riprodotti (cfr. connessione con il disegno). Accanto al manuale, da integrare sempre con attività di laboratorio, vanno utilizzate anche altre fonti di informazione esterne alla scuola (televisione, visite a musei e monumenti, cinema, fumetti). Nella didattica è opportuno non assolutizzare alcuno strumento, ma saper scegliere in funzione degli obiettivi.
Primo
e secondo anno
L’area storico-geografico-sociale prevede per il primo biennio la realizzazione della didattica di ambito, con una struttura marcatamente predisciplinare. E’ favorito il raggiungimento dei “prerequisiti” cronospaziali e sociali, in continuità con quanto già realizzato nella scuola dell’infanzia.
Nei “moduli” strutturati intorno al concetto di spazio le attività degli alunni si concentrano inizialmente sull’organizzazione spaziale dello schema corporeo e della collocazione dell’io nello spazio, anche in rapporto ad altre persone o oggetti. La situazione spaziale statica e dinamica, sperimentata dai bambini prevalentemente in forma ludica, viene poi rappresentata graficamente indicando le posizioni o tracciando i percorsi su un foglio, sul quale l’insegnante avrà precedentemente disegnato il perimetro dell’aula o della palestra e la posizione di alcuni punti di riferimento, quali possono essere gli arredi. In questa fase è basilare il raccordo con le attività di educazione motoria, effettuate in palestra, in aula e all’aperto. Per l’acquisizione dei concetti topologici e dei relativi indicatori (sopra/sotto, vicino/lontano, destra/sinistra…) un metodo efficace, mutuato dalla psicomotricità, è il metodo dei contrasti: consiste nel far vivere al bambino due situazioni successive similari, ma nelle quali un elemento (es.: vicino) è sostituito dal suo contrario (es.: lontano): attraverso la percezione del contrasto egli scopre più agevolmente il significato implicito nei due termini del binomio. Proprio il contrasto vicino/lontano si presta anche ad accezioni temporali (valutazione delle distanze in termini temporali: è vicino ciò che è raggiungibile in poco tempo) e socio-affettive (le persone più care sono quelle che si percepiscono “vicine”, anche quando sono spazialmente lontane).
L’approccio alla geo-graficità e all’orientamento nello spazio in base ai concetti topologici può proseguire con la rappresentazione grafica di percorsi precedentemente eseguiti sul terreno, anche attraverso la drammatizzazione di fiabe (si potrebbe, ad esempio, far mimare il percorso di Pollicino nel bosco, lasciando sul terreno appositi segnalini colorati per delineare il tracciato).
L’azione didattica s’indirizza nei primi due anni anche all’approccio al concetto di paesaggio, attraverso la percezione sensoriale dello spazio vissuto. L’esplorazione dello spazio vicino alla scuola (meglio se si tratta di uno spazio verde o di un parco urbano) può avvenire inizialmente attraverso la raccolta di indizi sensoriali. La classificazione della grande mole di indizi visivi richiede un criterio d’ordine: è questo uno degli spunti possibili per introdurre una prima distinzione degli elementi componenti di un paesaggio in naturali e artificiali. Gli alunni vengono così avviati all’applicazione di uno dei metodi fondamentali della conoscenza geografica: l’osservazione diretta, condotta attraverso processi di ricerca e di scoperta, dapprima molto semplici e man mano più articolati, ma sempre imperniati sull’interesse che dev’essere sotteso ad ogni fase di insegnamento/apprendimento.
Terzo
e quarto
anno
Nelle classi terza e quarta,
il bambino verrà guidato a collegare fra di loro i diversi concetti, rielaborati
durante i primi due anni, e a tenerli insieme in un concetto di ordine
superiore, capace di dare ai concetti stessi un senso nuovo: il concetto di
società. Quest’operazione didattica, naturalmente, non va condotta in modo
teorico, ragionando astrattamente sui concetti, ma – come vogliono insieme le
discipline dell'ambito e la psicologia dell'apprendimento – lavorando
empiricamente su società concrete.
In esse egli riconoscerà le
diverse modalità di realizzarsi dei concetti imparati precedentemente (ci si
alimenta o si lavora o si prega in modi diversi, a seconda delle società). Ma
ciò non è sufficiente: egli deve ancora riconoscere, stabilire o ipotizzare le
diverse relazioni fra i vari elementi, in modo da realizzare un'immagine
unitaria di quell'insieme complesso che è una società. Questo itinerario
operativo va effettuato su un “quadro sociale” da intendersi come descrizione
articolata di una determinata società, colta in un suo particolare momento. Una
specie di “foto”, potremmo dire, in qualche modo anticipatrice del “film della
storia”, che l'allievo studierà nella fase successiva.
La scelta dei quadri sociali
da inserire nel curricolo è affidata agli insegnanti, che dovranno comunque
tener presenti tre esigenze: quella di una continuità temporale, per cui si
dovranno scegliere esempi che coprano l’arco cronologico dal Paleolitico ad
oggi; quella della mondialità, che rappresenta l’elemento caratterizzante e
innovativo di questo curricolo, per cui si dovranno scegliere esempi di società
che rappresentino tutte le parti del mondo, affinché nessuna di esse rimanga
nella mente del bambino come una macchia bianca priva di realtà; e infine quella
della completezza tipologica, per cui gli esempi dovranno essere
equilibratamente distribuiti secondo questi tipi:
·
società di raccoglitori e
cacciatori
·
società agricole e
pastorali
·
società industriali
L'allievo sarà guidato a
compiere operazioni di confronto fra società e tipi o classi di società, in modo
da formarsi un'idea dei tipi di società fondamentali della storia e in modo da
saperli distinguere. L'insieme delle società studiate, inoltre, costituirà il
terreno più adatto per laboratori temporali e spaziali, volti a costruire
sistemi di organizzazione delle conoscenze sempre più raffinati. Infine, lo
studio analitico dei diversi quadri permetterà di mettere a fuoco i diversi
concetti di tempo (lineari e circolari) che ne strutturano l'attività, e di
confrontarli con quelli del nostro presente.
In tal modo l’allievo
perverrà progressivamente a:
·
analizzare un quadro
sociale
·
ricostruire un quadro
sociale
·
individuare i documenti in
base ai quali ricostruire un dato
quadro sociale
·
organizzare cronologicamente
(e spazialmente), in forme progressivamente più precise i quadri sociali
studiati
·
riconoscere organizzazioni
temporali diverse
·
Prosegue inoltre lo sviluppo della geo-graficità: dalla visione della realtà tridimensionale si giunge alla sua rappresentazione bidimensionale, in altre parole alla lettura e interpretazione della carta geografica e alla costruzione di semplici schizzi cartografici. Quest’ultima potrebbe avvenire, ad esempio, mediante una prima fase di passaggio dal disegno libero di uno spazio noto (l’aula, una porzione del giardino della scuola…) alla sua rappresentazione in pianta: sovrapponendo al disegno un foglio di carta da lucido, ogni alunno può trasferire su di esso gli stessi “oggetti” contenuti nel disegno, ma rappresentati come se fossero visti dall’alto, vale a dire in prospettiva zenitale. Al contempo si inizia anche ad abituare i ragazzi alla visione interscalare: accanto all’uso delle carte a grande e grandissima scala (carte topografiche e piante del territorio “vicino”) si affianca quello delle carte a piccola e piccolissima scala (carte corografiche e planisfero) per la localizzazione spaziale di temi e problemi su cui s’incentra la didattica modulare. Uno dei sussidi basilari nella didattica dell’ambito storico-geografico-sociale è, prima ancora del planisfero murale, il globo geografico, che non dovrebbe mai mancare nelle aule per consentire agli alunni di soddisfare autonomamente le loro curiosità mediante un approccio spontaneo.
Lo studio di alcuni modelli
di società, scelti in varie parti del mondo, consente di cominciare ad
analizzare il rapporto degli uomini e delle società con il loro ambiente di
vita. Dal momento che ogni quadro sociale si realizza in un determinato
ambiente, è possibile scegliere i diversi quadri sociali, in modo che diano la
possibilità di studiare ambienti geografici diversi.
Così le società di
cacciatori e raccoglitori offriranno la possibilità di osservare e studiare gli
elementi essenziali dei paesaggi naturali (savana, foresta equatoriale, pianura
alluvionale, monti, coste, colline ecc.); le società agricole e pastorali permetteranno di riflettere sugli
elementi fondamentali di geografia antropica (il villaggio, la città, il
paesaggio agricolo, quello pastorale, le vie di comunicazione ecc.); infine, i
quadri industriali e postindustriali permetteranno di esplorare questioni e
scenari di geografia economica e politica.
Inoltre, di ogni società si
potranno mettere in evidenza alcuni aspetti, di volta in volta particolarmente
evidenti o più facilmente trattabili: per esempio, i concetti di famiglia,
ruolo, genere, scambio; quelli di legge, istruzione, amministrazione; quelli di
rapporti internazionali, sviluppo/sottosviluppo, materie prime e prodotti
finiti.
L’applicazione dei metodi geografici dell’osservazione diretta, indiretta e delle analogie e differenze facilita la conoscenza di diversi tipi di paesaggio e dei componenti fisici e antropici che li caratterizzano. Questo studio deve essere compiuto in parallelo tra la scala mondiale, quella nazionale (con particolare riferimento ai principali paesaggi italiani) e quella locale. È opportuno che gli alunni imparino in questi anni anche a ricavare informazioni geografiche da una molteplicità di fonti diverse (cartografiche, letterarie, pittoriche, materiali...). Alla fine del quarto anno gli alunni dovrebbero possedere le competenze basilari in merito al concetto di paesaggio, le prime competenze relative alla geo-graficità ed essere in grado di applicare i principali metodi propri della disciplina geografica.
Indicazioni specifiche per
l’insegnamento della storia
nel quinto, sesto e settimo
anno
L'allievo, al termine del percorso precedente, ha maturato alcune competenze di uso di concetti che appartengono, latamente, al mondo sociale, e ha una chiara conoscenza dei tre tipi fondamentali di società. Inoltre, avendo dimestichezza con alcuni strumenti essenziali del lavoro storico (i vari tipi di fonte) e avendo acquisito la capacità di lavorare con le coordinate spazio-temporali, è pronto per muoversi in un racconto storico organico, che si svolge su molti piani: il piano mondiale, quello europeo, quella nazionale e quello locale, tutti fra loro strettamente collegati. In questa prospettiva va interpretato il rapporto fra i contenuti essenziali indicati nel curricolo, i quali costituiscono il quadro mondiale di base, che deve essere sempre tenuto presente per evitare discontinuità, e gli approfondimenti, che riguardano le dimensioni al di sotto quella mondiale, e che potranno utilmente tener conto anche della storia locale come punto di osservazione di fenomeni globali. Si pensi ad esempio alla storia di una località italiana durante l’età longobarda, che può essere l’occasione per attività di laboratorio legate alle tracce che questo periodo ha lasciato sul posto, e al tempo stesso per affrontare un fenomeno di portata assai più vasta, come le migrazioni dei nomadi, che dà a quella specifica storia locale prende un significato non localistico.