SCHEDA 7

IL MINIATORE E LA MINIATURA


LA CONDIZIONE E LO STATO SOCIALE DEL MINIATORE EBBE NEI SECOLI UNA NOTEVOLE EVOLUZIONE; INFATTI, FINO AL XII SEC. L'ARTE ERA PRATICATA PER LO PIU' DAL CLERO, NEI MONASTERI.
CON LE UNIVERSITA' L'ARTE DEL MINIO VENNE PRATICATA DA PROFESSIONISTI CHE LAVORAVANO SU COMMISSIONE.
IL MAESTRO D'OFFICINA ASSEGNAVA I DIVERSI COMPITI RELATIVI ALL'ILLUSTRAZIONE DI UN MANOSCRITTO AI COLLABORATORI.
IL MINIATORE ESEGUIVA LE PARTI SECONDARIE COME LETTERE ORNATE, BORDURE E DECORAZIONI E IL PITTORE DIPINGEVA L'ILLUSTRAZIONE, ANCHE SE LA PARTE LASCIATA ALLA SUA INIZIATIVA ERA RIDOTTA, PERCHE' DOVEVA ATTENERSI AD INDICAZIONI. AD ESEMPIO: HIC PONATUR PAPA GENUFLEXUS, HIC PONATUR UNA MULIER IN HABITO VIDUALI, CIOE': QUI SI PONGA IL PAPA GENUFLESSO, QUI SI PONGA UNA DONNA IN ABITO VEDOVILE.
IL MANOSCRITTO MEDIEVALE IN OCCIDENTE ADOTTO' TRE DISTINTI ELEMENTI DI DECORAZIONE: L'INIZIALE, LA CORNICE E LE ILLUSTRAZIONI MINIATE.
FAMOSE ERANO LE SCUOLE DI MINIO DI BOLOGNA, DI FIRENZE E DI PARIGI E, NEL XV SEC., QUELLE DI FIRENZE, SIENA, VENEZIA, MILANO, FERRARA, URBINO E NAPOLI, CIOE' NELLE CORTI UMANISTICO-RINASCIMENTALI.
CON L'INTRODUZIONE DELLA STAMPA, LA MINIATURA DIVENNE SEMPRE MENO IMPORTANTE, FINO A DIVENTARE UNA BRUTTA COPIA DEI RITRATTI A GRANDEZZA NATURALE DEI PITTORI DEL TEMPO.

CODICE XV sec
 

 

MILANO, BIBLIOTECA TRIVULZIANA.

 

PERGAMENA DEL SEC.XIII. SCRITTURA GOTICA

 

 
Torino, Biblioteca Nazionale

MINIATURA RAFFIGURANTE UN MORIBONDO CHE DETTA IL TESTAMENTO

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