SCHEDA
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IL MINIATORE E LA MINIATURA
LA CONDIZIONE E LO STATO
SOCIALE DEL MINIATORE EBBE NEI SECOLI UNA NOTEVOLE EVOLUZIONE; INFATTI,
FINO AL XII SEC. L'ARTE ERA PRATICATA PER LO PIU' DAL CLERO, NEI MONASTERI.
CON LE UNIVERSITA' L'ARTE DEL MINIO VENNE PRATICATA DA PROFESSIONISTI
CHE LAVORAVANO SU COMMISSIONE.
IL MAESTRO D'OFFICINA ASSEGNAVA I DIVERSI COMPITI RELATIVI ALL'ILLUSTRAZIONE
DI UN MANOSCRITTO AI COLLABORATORI.
IL MINIATORE ESEGUIVA LE PARTI SECONDARIE COME LETTERE ORNATE, BORDURE
E DECORAZIONI E IL PITTORE DIPINGEVA L'ILLUSTRAZIONE, ANCHE SE LA PARTE
LASCIATA ALLA SUA INIZIATIVA ERA RIDOTTA, PERCHE' DOVEVA ATTENERSI AD
INDICAZIONI. AD ESEMPIO: HIC PONATUR PAPA GENUFLEXUS, HIC PONATUR UNA
MULIER IN HABITO VIDUALI, CIOE': QUI SI PONGA IL PAPA GENUFLESSO, QUI
SI PONGA UNA DONNA IN ABITO VEDOVILE.
IL MANOSCRITTO MEDIEVALE IN OCCIDENTE ADOTTO' TRE DISTINTI ELEMENTI
DI DECORAZIONE: L'INIZIALE, LA CORNICE E LE ILLUSTRAZIONI MINIATE.
FAMOSE ERANO LE SCUOLE DI MINIO DI BOLOGNA, DI FIRENZE E DI PARIGI E,
NEL XV SEC., QUELLE DI FIRENZE, SIENA, VENEZIA, MILANO, FERRARA, URBINO
E NAPOLI, CIOE' NELLE CORTI UMANISTICO-RINASCIMENTALI.
CON L'INTRODUZIONE DELLA STAMPA, LA MINIATURA DIVENNE SEMPRE MENO IMPORTANTE,
FINO A DIVENTARE UNA BRUTTA COPIA DEI RITRATTI A GRANDEZZA NATURALE
DEI PITTORI DEL TEMPO.
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MILANO, BIBLIOTECA TRIVULZIANA.
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PERGAMENA
DEL SEC.XIII. SCRITTURA GOTICA
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Torino, Biblioteca Nazionale
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MINIATURA RAFFIGURANTE UN MORIBONDO
CHE DETTA IL TESTAMENTO
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