Profilo educativo, culturale e professionale
dello studente[1] alla fine del Primo Ciclo di istruzione
(6-14 anni) Premessa L’apprendimento educativo che
si compie nel Primo Ciclo di istruzione, per quanto destinato ad essere
sviluppato e approfondito in forme diverse per l’intera esistenza,
è una tappa importante nella maturazione della personalità e del proprio
“progetto di vita”, e pone le basi per i traguardi educativi, culturali
e professionali perseguiti (a tempo pieno o a partire dai 15
anni d’età in alternanza scuola-lavoro) dal Secondo Ciclo di studi.
Le caratteristiche della ricapitolazione
e dell’apertura, del resto, accompagnano ogni età e ogni ciclo di
istruzione e di formazione. Non esiste momento dell’età evolutiva,
né esiste scuola che non siano importanti. Lo è l’infanzia, con la
sua scuola; lo è la fanciullezza, con la scuola primaria; lo è la
preadolescenza, con la scuola secondaria di I grado. Sempre si tratta
di stimolare al massimo livello possibile, e in tutte le dimensioni
della personalità, le capacità di ciascuno affinché diventino competenze.
Tuttavia, se un ragazzo (un
bambino, un fanciullo, un preadolescente)
non ha potuto, per varie ragioni, godere di queste opportunità,
potrà sempre recuperare le capacità sottovalutate nelle età e nelle
scuole precedenti. Certo le funzioni non esercitate hanno una naturale tendenza ad
atrofizzarsi o quantomeno ad affievolire la propria rapidità di risposta.
Per fortuna la plasticità e la complessità della mente e dell’esperienza
umane sono tali che esse consentono, nel tempo, per tutta la vita,
non solo recuperi, ma anche progressivi miglioramenti generali e specifici
della propria personalità e della qualità degli apprendimenti
cognitivi.
Analogamente, se un soggetto è stato sottoposto a stimolazioni
educative e culturali molto ricche nei periodi sensibili dello sviluppo
o, addirittura, a stimolazioni precoci, non per questo si è di per
sé garantito vantaggi competitivi non esauribili o riassorbibili nel
tempo. Il processo educativo individuale, infatti, ha inizio con la
vita e cessa con essa, in una inarrestata dinamica
di conquiste e di eventuali involuzioni, sicché niente è mai guadagnato
una volta per tutte, niente è mai perduto per sempre. Il che, se aumenta la responsabilità dei genitori e degli
educatori, togliendo ogni alibi ad atteggiamenti di rinuncia o di
rassegnazione educativa, costituisce anche un potente fattore di incoraggiamento
e di fiducia nelle proprie capacità per ogni soggetto in età evolutiva,
a partire da quelli in situazioni di handicap. Non esiste, del resto, alcuna
situazione di handicap che autorizzi a ridurre l’integralità della
persona umana a qualche suo
deficit, a definire una persona per sottrazione. La prospettiva educativa,
a differenza di quella medica e riabilitativa, infatti, è sempre attenta
a sollecitare tutte le capacità di ciascuno e a fondarsi sulle risorse
attive ed emergenti di ogni processo evolutivo, convinta che lo sviluppo
di queste ultime permetterà di arricchire ed implementare anche tutte
le altre, soprattutto quelle che appaiono ripiegate e carenti. Allo stesso modo, qualsiasi condizione
di eccellenza in alcuni campi dell’esperienza educativa e culturale
non giustifica la trascuratezza o, peggio, l’abbandono da parte degli
altri. L’educazione, infatti, rifugge da ogni parzialità ed esige
sempre uno sviluppo armonico, integrale ed integrato di tutte le dimensioni
della persona umana. Le articolazioni
del Profilo
Alla luce di queste consapevolezze
pedagogiche, il Profilo educativo,
culturale e professionale che segue esplicita ciò che un ragazzo
di 14 anni dovrebbe sapere e
fare per essere l’uomo e il cittadino che è lecito attendersi da lui in questo
momento della sua crescita globale. In questo senso, mette anche
in luce come le conoscenze disciplinari e interdisciplinari (il sapere)
e le abilità operative (il fare) apprese ed esercitate nel sistema
formale (la scuola), non formale (le altre istituzioni formative)
e informale (la vita sociale nel suo complesso) siano e siano state, per il ragazzo, davvero
formative nella misura in cui sono effettivamente diventate competenze personali. Un soggetto è riconosciuto competente, infatti, quando,
mobilitando tutte le sue capacità intellettuali, estetico-espressive,
motorie, operative, sociali, morali, spirituali e religiose e, soprattutto,
amplificandole ed ottimizzandole,
utilizza le conoscenze e le abilità che apprende e che possiede
per arricchire creativamente, in ogni situazione, il personale modo
di essere nel mondo, di interagire e stare con gli altri, di affrontare
le situazioni e risolvere i problemi, di incontrare la complessità
dei sistemi simbolici, di gustare il bello e di conferire senso alla
vita. 1. Identità ed autonomia: operare scelte personali ed assumersi responsabilità Prendere coscienza della dinamica che porta all’affermazione della propria identità: ogni volta diversi (a casa, a scuola, con i coetanei…; le preferenze di ieri, oggi e domani; le trasformazioni del proprio corpo e delle proprie reazioni emotive nel tempo e nelle circostanze, con le persone dello stesso e dell’altro sesso; come ci vediamo noi, come ci vedono gli altri ecc.), eppure sempre se stessi. Interrogarsi sulle dimensioni e sulle difficoltà di questo processo interiore di unificazione della molteplicità, di armonizzazione delle diversità e di continuo trascendimento della contingenza. Scoprire l’importanza decisiva che, in questo contesto, assume il conferimento di senso che ciascuno attribuisce all’insieme delle esperienze e dei problemi di cui è protagonista. Riconoscere il ruolo svolto in questa attribuzione dalle religioni o, comunque, dalle concezioni globali del mondo e della vita. Gestire l'irrequietezza emotiva e intellettuale spesso
determinata dal processo di ricerca e d’affermazione dell’identità,
comunicandola a coetanei e ad adulti significativi (genitori, il docente
tutor, altri insegnanti) e trovando con
loro le modalità migliori per affrontarla e poi scioglierla nell’autonomia
personale, che è maggiore sicurezza di sé, fiducia, gioia di vivere,
intraprendenza, industriosità, collaborazione con gli altri. Prendere
coscienza che degli eventuali problemi
(esistenziali, intellettuali, operativi, morali, estetici, sociali)
non risolti occorre cercare con intelligenza e metodo, individualmente o con altri, soluzioni
e alternative razionali. Ampliare il punto di vista su di sé e sulla propria collocazione nel mondo, facendo ipotesi sul proprio futuro e sulle proprie responsabilità a partire anche da situazioni non direttamente vissute, ma supposte o ricavate dall’esperienza altrui, dalla finzione letteraria o comunque evocate dalle varie forme dell’Arte considerando l'intervento di variabili con diversa possibilità di controllo. Porsi in modo attivo e critico di fronte alla crescente quantità di informazioni e di sollecitazioni comportamentali esterne, senza subirle, ma avendo appreso a qualificarle, decifrarle, riconoscerle fin nei messaggi impliciti che le accompagnano, così da poterle giudicare. Rafforzare l’identità e l’autonomia, esercitando le proprie competenze in compiti significativi e socialmente riconosciuti di servizio alla persona (verso altri compagni, adulti, anziani ecc.) o all’ambiente o alle istituzioni. Individuare le relazioni esistenti tra la comprensione di fenomeni scientifici e tecnologici, i valori etici, i processi sociali e le conseguenti scelte e responsabilità personali allo scopo di irrobustire l’identità e la consistenza del proprio esistere. 2. Orientamento:
fare piani per il futuro, verificare e adeguare il proprio progetto
di vita Elaborare, esprimere e argomentare, circa
il proprio futuro esistenziale, sociale, formativo e professionale,
un’ipotesi che tenga conto del percorso umano e scolastico finora
intervenuto, ma che, allo stesso tempo, lo superi e lo arricchisca
con una realistica progettualità. Consapevoli che la conoscenza delle
proprie capacità è un traguardo mai concluso, considerare un dovere
impegnarsi per una continua autenticazione di esse e per un superamento
dei condizionamenti familiari, sociali e ambientali che possono comprimerle
o deformarle. Collaborare responsabilmente e intenzionalmente
con la scuola e con la famiglia nella preparazione del Portfolio delle competenze personali. Riconoscere
e interagire con i soggetti personali e sociali, nonché con i servizi
territoriali, che possono sostenere la definizione e l’attuazione
del proprio progetto di vita, sia nella transizione dal primo ciclo
dell’istruzione al secondo ciclo dell’istruzione e della formazione,
sia nell’articolazione e nei passaggi tra i diversi percorsi del secondo
ciclo. Disponibilità a verificare con costanza l'adeguatezza delle
proprie decisioni circa il futuro scolastico e professionale ed operare
i cambiamenti di percorso formativo più rispondenti alle capacità,
alle attitudini e alle scelte di vita e di valore nel frattempo maturate.
3. Convivenza civile:
coesistere, condividere, essere corresponsabili L’altro come occasione per riconoscersi (spesso con i coetanei), e per sviluppare una positiva emulazione o contrapposizione (spesso con gli adulti). Dare e richiedere riconoscimento ai risultati concreti e socialmente apprezzabili del proprio lavoro. Porsi problemi esistenziali, morali, politici,
sociali, coglierne la complessità e, di fronte ad essi, formulare
risposte personali. Affermare proprie convinzioni, ma capire, e far
capire, che, se seguire le convinzioni personali è meglio che ripetere
acriticamente quelle altrui, magari imposte per autorità, non sempre
ciò è garanzia di essere nel giusto e nel vero: mantenere, al contrario,
sempre aperta la disponibilità alla critica e al dialogo per dare
ragione dei propri convincimenti. Mettersi in relazione con soggetti ‘diversi’ da sé e dimostrarsi disponibili all’ascolto delle ragioni altrui, al rispetto, alla tolleranza, alla cooperazione e alla solidarietà, anche con sforzo e disciplina interiore quando servono. Interloquire con pertinenza e costruttività, in prima persona, nelle situazioni comunitarie che si incontrano (assemblee di classe, consiglio comunale dei ragazzi, iniziative esterne di quartiere, associazioni, ...). Essere cooperativi nei gruppi di compito, di livello ed elettivi ed essere competenti nell’affrontare situazioni di defezione o di emulazione negativa. In situazioni interpersonali conflittuali, controllare gli impulsi alla contrapposizione verbale e tanto più fisica, comprendendo che la ragione e la riflessione valgono più, e sono anche di solito più efficaci, della forza e dell’invettiva. Conoscere le regole e le ragioni della prevenzione del disagio, che si caratterizza sotto forma di disarmonie fisiche, psichiche e intellettuali, e comportarsi in modo tale da promuovere per sé e per gli altri, nel sociale, un benessere fisico strettamente connesso a quello psicologico e morale. Alimentarsi secondo criteri rispettosi delle esigenze fisiologiche, in modo non stereotipato né conformato ai modelli culturali che rispondono più alle logiche del consumo e del commercio che a quelle della salute. Essere consapevoli dei rischi connessi a comportamenti disordinati riferiti all’uso di sostanze “aggiuntive” alla normale alimentazione, all’uso/abuso di alcool, fumo, droghe, oppure ad alterazioni fisiologiche dei ritmi sonno-veglia, e, soprattutto, agire di conseguenza. A scuola (viaggi di istruzione compresi), per strada, negli spazi pubblici, sui mezzi di trasporto ecc. comportarsi in modo da rispettare sempre gli altri; quindi, di riflesso, rispettare Codici e Regolamenti stabiliti, comprendere e fare proprie le ragioni dei diritti, dei divieti e delle autorizzazioni che essi contengono. Rispettare l’ambiente, curarlo, conservarlo e migliorarlo, ricordando che è a disposizione di tutti, non solo di sé o di qualcuno. Riflettere sui propri diritti/doveri di cittadini, trasformando la realtà prossima nel banco di prova quotidiano su cui esercitare le proprie modalità di rappresentanza, di delega, di rispetto degli impegni ricevuti e fatti propri all'interno di un gruppo di persone (la classe, i gruppi di laboratorio, l'istituto, il quartiere, il paese, la città…) che condividono le regole comuni del vivere insieme. Adottare i comportamenti più adeguati per la salvaguardia della sicurezza propria, degli altri e dell’ambiente in cui si vive, in condizioni ordinarie o straordinarie di pericolo. Confrontarsi con i valori della Costituzione
ed essere consapevoli che solo impegnandosi a viverli nella quotidianità
si rimuovono «gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando
di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il
pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di
tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale
del Paese» (art. 3 della Costituzione) e si può concorrere
«al progresso materiale e spirituale della società» (art. 4 della
Costituzione). Comprendere, valorizzare e coltivare i propri
ed altrui talenti, consapevoli che, nella «scuola aperta a tutti»,
«i capaci e i meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di
raggiungere i più alti gradi degli studi» (art. 34 della Costituzione). 4. Strumenti culturali
per leggere e governare l’esperienza Padroneggiare le conoscenze e le abilità
che, a partire dalle modificazioni del proprio organismo e delle nuove
possibilità motorie che esso offre, consentono, mediante l’esercizio
fisico, l’attività motorio-espressiva, il gioco organizzato e la pratica
sportiva, un equilibrato ed armonico sviluppo del proprio corpo. Gestire, in modo consapevole, abilità specifiche riferite a gesti
di espressività corporea, a tecniche e tattiche negli sport individuali
e di squadra. Valutare criticamente le esperienze motorie e sportive
personalmente vissute e quelle degli altri. Utilizzare le competenze
acquisite per svolgere funzioni di giuria ed arbitraggio nelle discipline
sportive di base. Conoscere e utilizzare in maniera
elementare tecniche differenziate di lettura silenziosa dei testi,
e leggere correttamente ad alta voce testi noti e testi non noti di
semplice dettato. Possedere un vocabolario attivo e passivo adeguato
agli scambi sociali e culturali. Capire messaggi orali e visivi intuendone
almeno in prima approssimazione gli aspetti impliciti. Nell’orale
e nello scritto, riuscire a produrre testi brevi ragionevolmente ben
costruiti (sia a livello linguistico sia di costruzione progressiva
dell’informazione) e adatti alle varie situazioni interattive. Avere
una idea elementare ma precisa della natura e della funzione delle singole parole (analisi
grammaticale) e
della struttura della frase
semplice e complessa
(analisi logica) in modo da muoversi con sicurezza nell'identificare
le classi di parole, soggetto, oggetto diretto e indiretto,
tipi di complemento, connettivi, tipi di
subordinate, tipi di frase, ecc. e
riuscendo a percepire come una frase produca un significato
e lo configuri comunicativamente. Riconoscere
le principali caratteristiche linguistiche e comunicative di testi
semplici. Servirsi dei principali strumenti di consultazione (dizionari
di vario tipo, grammatiche, ecc.). Possedere
qualche semplice nozione sulla storia della lingua italiana
e sui rapporti tra italiano e dialetti e tra l’italiano e le principali
lingue europee. Sapersi orientare entro i principali generi letterari
antichi e moderni (fiabe, miti, leggende, poemi, poesia lirica ed
epica, teatro, racconti, romanzi, resoconti di viaggio, ecc.). Aver
cominciato a sviluppare, grazie al contatto di testi semplici ma significativi
della nostra letteratura e della nostra cultura (da apprendere anche
a memoria), il gusto per l’opera d’arte verbale (poesia, narrativa,
ecc.) e in generale per la lucida espressione e per la densità del
pensiero. Conoscere e praticare funzionalmente la lingua inglese almeno a livello di base A2 e, da principianti, una seconda lingua comunitaria. Utilizzare per l'espressione di sé e per la comunicazione
interpersonale, rispettandone gli elementi formali, anche codici diversi
dalla parola. Conoscere, leggere, comprendere e, soprattutto, gustare
sul piano estetico il linguaggio espressivo musicale nelle sue diverse
forme, anche praticandolo attraverso uno strumento oppure attraverso
il canto, con la scelta di repertori senza
preclusione di generi. Essere consapevoli, sia pure in modo elementare, delle radici storico-giuridiche, linguistico-letterarie e artistiche che ci legano al mondo classico e giudaico-cristiano, e dell' identità spirituale e materiale dell'Italia e dell'Europa. Orientarsi nello spazio e nel tempo, operando confronti costruttivi fra realtà geografiche e storiche diverse, per rendersi più consapevoli, da un lato, delle caratteristiche specifiche della civiltà europea e, dall’altro, delle somiglianze e delle differenze tra la nostra e le altre civiltà mondiali. Collocare in questo quadro i tratti spaziali e temporali dell’identità nazionale e delle identità regionali e comunali di appartenenza. Leggere quotidiani o ascoltare telegiornali. Compilare un bollettino postale, leggere una carta stradale, la mappa della città, l’orario ferroviario, le bollette di servizi pubblici. Contare,
eseguire semplici operazioni aritmetiche mentalmente, per iscritto
e con strumenti di calcolo, leggere dati rappresentati in vario modo,
misurare una grandezza, calcolare una probabilità, risolvere semplici
problemi sul calcolo di superfici e volumi dei solidi principali;
padroneggiare concetti fondamentali della matematica e riflettere
sui principi e sui metodi impiegati. Leggere la realtà e risolvere
problemi non soltanto impiegando forme verbali o iconiche, ma anche
forme simboliche caratteristiche della matematica (numeri,
figure, misure, grafici, ecc.). Organizzare una raccolta dati, ordinarla
attraverso criteri, rappresentarla graficamente anche con tecniche
informatiche, interpretarla.
Adoperare
il linguaggio e i simboli della matematica per indagare con metodo
le cause di fenomeni problematici, per spiegarli e rappresentarli.
Particolarmente attraverso attività di risoluzione di problemi in
contesti vari, dare prova di competenze progettuali e immaginative.
Osservare
la realtà per riconoscervi relazioni tra oggetti o grandezze, regolarità,
differenze, invarianze o modificazioni nel tempo e nello spazio. Utilizzare
le caratteristiche degli oggetti per stabilire confronti, individuare
relazioni qualitative e quantitative, arrivando alla descrizione-
rappresentazione di fenomeni anche complessi. Rappresentare la complessità
dei fenomeni in molteplici modi: disegno, descrizione orale e scritta,
simboli, tabelle, digrammi grafici, semplici simulazioni. Individuare
grandezze significative relative ai singoli fenomeni e processi e
identificare le unità di misura opportune. Effettuare misurazioni
di grandezze comuni usando correttamente gli strumenti opportuni.
Esplorare e comprendere gli elementi tipici di un ambiente naturale
ed umano inteso come sistema ecologico. Sviluppare atteggiamenti di
curiosità, attenzione e rispetto della realtà naturale, di riflessione
sulle proprie esperienze, di interesse per l'indagine scientifica.
Essere consapevoli che i concetti scientifici necessitano, per essere
compresi, di definizioni operative che si basano su esperienze condivise
e termini più semplici definiti precedentemente. Iniziare a comprendere
che i concetti e le teorie scientifiche sono non definitive, ma in
costante ridefinizione e modificazione al fine di cogliere aspetti
sempre nuovi, diversi e più complessi della realtà. Utilizzare gli strumenti informatici
per ottenere documentazioni, elaborare grafici e tabelle comparative,
riprodurre immagini e riutilizzarle, scrivere ed archiviare. Navigare
in Internet per risolvere problemi, adoperando motori di ricerca dedicati
e mirando alla selezione delle informazioni adeguate. Per l’eccellenza,
mirare alla Patente Europea per il Computer (Ecdl). Riconoscere semplici sistemi tecnici, individuarne il tipo di funzione (dirigere, contenere, distribuire, dividere, misurare, riprodurre, sostenere, trasportare, trasformare, ecc.) e descriverne le caratteristiche. Analizzare e rappresentare processi ricorrendo a strumenti tipo grafi, tabelle, mappe ecc. oppure a modelli logici tipo formule, regole, algoritmi, strutture di dati ecc. Seguire, comprendere e predisporre processi e procedure allo scopo di ideare, progettare e realizzare oggetti fisici, grafici o virtuali, seguendo una definita metodologia. Mettere in relazione la tecnologia con i contesti socio-ambientali e con i processi storico-culturali che hanno contribuito a determinarla. Esercitare diverse abilità manuali e laboratoriali. Una sintesi Dopo aver frequentato la scuola dell’infanzia e il primo
ciclo di istruzione, grazie anche alle specifiche sollecitazioni educative
recepite lungo tutto il percorso scolastico, i ragazzi sono posti
nella condizione di: – riconoscere e gestire i diversi
aspetti della propria esperienza motoria, emotiva e razionale, nella
consapevolezza, proporzionata all’età, della loro interdipendenza
e integrazione nell’unità della conoscenza razionale che ne costituisce
il fondamento; – abituarsi a riflettere con
spirito critico sia sulle affermazioni in genere, sia sulle considerazioni
necessarie per prendere una decisione; – distinguere, nell’affrontare
in modo logico i vari argomenti, il diverso grado di complessità che li caratterizza, quale, ad esempio, può presentarsi
nel discorrere quotidiano rispetto al trattare temi di natura letteraria, o di valenza tecnica,
o di problematica religiosa, avvertendo perciò la necessità di un
accostamento linguistico e di pensiero diversi, senza per altro perdere
mai l’aggancio con il senso della realtà e del mondo personale, sociale
e naturale circostanti; – concepire liberamente progetti
di vario ordine – dall’esistenziale al tecnico - che li riguardino
e tentare di attuarli, nei limiti del possibile, nella consapevolezza
gradualmente acquisita dello scarto inevitabile tra concezione ed
attuazione, tra risultati sperati ed ottenuti; – avere gli strumenti di giudizio
proporzionalmente sufficienti per valutare se stessi, le proprie azioni, i
fatti e i comportamenti individuali, umani e sociali degli altri alla
luce di parametri derivati dai grandi valori spirituali che ispirano la Convivenza civile; – avvertire interiormente, sulla base della coscienza personale, la differenza
tra il bene e il male ed essere in grado, perciò, di orientarsi nelle
scelte di vita e nei comportamenti sociali e civili; – essere disponibili al rapporto
di collaborazione con gli altri, per contribuire con il proprio apporto personale alla realizzazione di una
società migliore; – avere consapevolezza, sia pure
adeguata all’età, delle proprie inclinazioni naturali, attitudini,
capacità e riuscire, sulla base di esse, a
immaginare e progettare il proprio futuro, predisponendosi
a gettarne le basi con appropriate assunzioni di responsabilità; – porsi le grandi domande sul
mondo, sulle cose, su di sé e sugli altri, sul destino di ogni
realtà, nel tentativo di trovare un senso che dia loro unità e giustificazione,
consapevoli tuttavia dei propri limiti di fronte alla complessità
dei problemi sollevati. [1] I sostantivi ‘studente’, ‘allievo’, ‘ragazzo’ ecc. si riferiscono
al ‘tipo’ persona al di là delle differenze tra maschi e femmine
che ogni docente dovrà considerare nella concreta azione educativa
e didattica. |