Le caratteristiche di Pirandello:

Il Sapegno dice che Pirandello vedeva il mondo con "un cannocchiale rovesciato" perchè immergeva gli avvenimenti più recenti nella storia del passato.

Egli fu come un'isola nella cultura del tempo, infatti la sua poetica non riguarda soltanto la sua concezione dell'arte, ma la sua concezione della vita.

Per G. Giacalone, egli fu certamente uno scrittore di natura filosofica e psicologica ma non creò un sistema filosofico attraverso le opere narrative e teatrali.

Il Nosto volle essere sempre un artista, anche impegnato, e portatore di un suo messaggio tra gli uomini in opposizione alle convenzioni ed alle ipocrisie di una società borghese in decadenza. Nessuno più di Lui, nel cinquantennio decadente, italiano ed europeo, ebbe chiara la coscienza della crisi storica e morale della società industriale; nessuno più di Lui seppe conservare, pur nell'isolamento, una forza polemica, senza scendere mai a compromessi morali.

Se qualcuno (Sapegno) considera Pirandello in un certo senso filosofo lo giustifica per il fatto che si occupò dei problemi dell'essere e della conoscenza e fu uno dei più brillanti negatori dell'io e della personalità umana.

 

Le caratteristiche principali della sua opera:

L'opera di Pirandello è vastissima; infatti troviamo componimenti in poesia, narrativa, saggistica, teatro.

Non è possibile però segnare divisioni nette tra un'opera e l'altra, nè tra opere di fantasia e opere critiche. Tutta la sua vasta produzione è costituita da un'opera legata all'altra.

C'è in Pirandello una continua volontà di sperimentare forme diverse per cercare di trovare quella più aderente ad un'idea di vita. Il suo modo di lavorare è originale: ha davanti a sè dei materiali e costruisce un lavoro, ma poi con quegli stessi materiali o personaggi (qualche volta cambiando qualcosa) ne costruisce un'altro; così i personaggi escono da una novella ed entrano in un romanzo, escono da un romanzo e vanno a finire in un saggio o affrontano le tavole di un palcoscenico.

Il suo è un modo di procedere quasi circolare, nessuna opera fa pensare al "senso compiuto", tutti lasciano un'apertura, una possibilità di sviluppo.

Una caratteristica della sua poetica è la riflessione: un sentimento che accomuna scrittore e spettatore; anzi a mano a mano che lo scrittore costruisce l'opera, la critica.

Pirandello è attratto dagli stracci dell'umanità ed attraverso la riflessione giunge ad una interpretazione umoristica della realtà, l'analizza e da qui nasce il primo avvertimento del contrario che dà luogo al riso, poi questo si trasforma in sentimento del contrario (vedi la vecchia signora che si imbelletta per sembrare giovane): dal riso al comico.

Attraverso la riflessione, Pirandello coglie alcuni elementi espressivi del "caso umano", tra questi:

  • un inarrestabile bisogno di vita, come se un meccanismo interno spinga una persona a divenire un personaggio;
  • la coscienza di vivere, genera tragedie silenziose e la riflessione stessa è fonte di dolore;
  • l'uomo di Pirandello deve rappresentare il suo contrario; si stabilisce così una relazione, un rapporto di vita tra il personaggio vero e la figura inventata, come in un gioco di specchi un'immagine insegue l'altra.

Altra caratteristica della poetica di Pirandello è il sentimento del contrario. Esso sta alla base delle sue opere umoristiche. Ne è un esempio il romanzo "L'esclusa": la società scaccia una donna quando è innocente e la riammette quando è colpevole.

Così pure nel romanzo "Il Fu Mattia Pascal": un uomo creduto e fintosi morto, quando risuscita non può essere riammesso nella società e nella famiglia perchè per la società e la famiglia egli è morto davvero.

La certezza sociale bolla come sicuro quello che non esiste e come inesistente quello che vive.

 


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