Documento su "Scuola e provvedimenti governativi"
Il Forum delle associazioni disciplinari della scuola , dopo un approfondito esame delle iniziative legislative e degli orientamenti del Governo e della maggioranza parlamentare in materia di Istruzione , esprime preoccupazione per i provvedimenti attuati o annunciati, tanto nel loro merito, quanto nel metodo.
Sul piano del metodo , il Forum lamenta anzitutto la scelta del Governo e del Ministro di provvedere mediante decretazione d'urgenza su una materia che richiede invece la più ampia condivisione nel Paese e, in particolare, il coinvolgimento dei suoi principali attori (studenti, famiglie, docenti e personale non docente) e delle loro associazioni, oltre agli organismi di consultazione e rappresentanza previsti dalla legge.
Nel merito , il Forum lamenta la scelta del Governo di procedere al riordino di una materia composita, quale il diritto/dovere all'istruzione sancito dagli articoli 33 e 34 della Costituzione della Repubblica Italiana, mediante strumenti legislativi dettati principalmente da ragioni di contenimento della spesa pubblica e in assenza di un disegno strategico capace di considerare il ruolo della Scuola nella società basata sulla conoscenza e dettato da solidi princìpi epistemologici e pedagogici.
Il Forum condivide la necessità che la Scuola si misuri con l' innovazione e il cambiamento . Cose, del resto, che sappiamo essere avvenute ogni volta che alla Scuola sono stati forniti i necessari strumenti per promuovere la ricerca educativa, la sperimentazione e l'innovazione didattica, a livello di contenuti e ordinamentale. Se la Scuola si presenta oggi come un sistema variegato che ha saputo in gran parte adattare la propria presenza al territorio e alle comunità in cui si integra, è perché ha saputo fare tesoro dei margini di autonomia didattico-organizzativa che le sono stati progressivamente, faticosamente, riconosciuti. Ciò, anche grazie alla professionalità (educativa e didattico progettuale) che la maggior parte dei docenti ha voluto e saputo porre in essere, nonostante l'assenza di riconoscimenti formali del merito , che sappiamo essere già ampiamente presente in questo settore e che, fortunatamente, ha guidato per decenni il complesso, non riconosciuto, delicato ruolo dell'educare.
Ciò premesso, il Forum formula le seguenti proposte raggruppate per ambiti d'intervento.
RIORDINO DEGLI STUDI
- L'avvio di un ampio dibattito sull' assetto ordinamentale degli studi che consenta di progettare in maniera condivisa il suo adeguamento alle strategie europee di Lisbona (anche in quanto a durata complessiva degli studi);
- il riconoscimento di pari dignità ai diversi ambiti del sapere aventi storicamente un proprio statuto disciplinare (includente le dimensioni pratica e teorica), i quali rappresentano una necessaria ricchezza di contenuti e pluralità di modi di approccio alla conoscenza ;
AUTONOMIA SCOLASTICA
- Un adeguato finanziamento alle scuole perché possano attuare pienamente la propria autonomia didattica e gestionale. Conseguentemente, la reale applicazione dell' organico funzionale quale concreto strumento operativo e di responsabilizzazione delle scuole nella gestione delle risorse, ed i cui standard organizzativo/gestionali della scuola dell'autonomia siano opportunamente condivisi, secondo parametri di qualità e non solo di quantità. In particolare:
o il superamento della problematica del maestro unico (o prevalente ) mediante la piena applicazione degli strumenti di flessibilità già in parte previsti dalla legge sull'autonomia scolastica, che riconosca i necessari spazi di discrezionalità operativa; in questo modo si deve garantire alle scuole e alle famiglie la possibilità di scegliere i modelli didattico organizzativi considerati più adeguati alle esigenze del territorio ;
o la necessità di sciogliere alcuni nodi che la nuova normativa ha determinato
a) la distruzione dell'attuale modello organizzativo che ha permesso alla scuola primaria italiana di raggiungere livelli di eccellenza riconosciuti nel mondo;
b) la cancellazione di ore di cosiddetta "compresenza", fino ad ora dedicate a realizzare attività di recupero (anche per piccoli gruppi per alunni in difficoltà di apprendimento e non italofoni), attività di laboratorio, uscite didattiche, una migliore integrazione degli allievi diversamente abili;
c) la scomparsa del lavoro in team tra gli insegnanti.
FORMAZIONE INIZIALE e in SERVIZIO DEGLI INSEGNANTI
- La conferma del modello di formazione basato sulla stretta interazione teoria/prassi e sulla integrazione tra saperi e didattiche disciplinari, aspetti psicopedagogici e momento del tirocinio, secondo il modello finora seguito nei corsi di laurea in Formazione primaria e nelle SSIS;
- il riconoscimento e la valorizzazione del ruolo del mondo della Scuola quale soggetto attivo nei processi formativi dei suoi futuri insegnanti;
- la piena integrazione del tirocinio nel momento della formazione iniziale con la conferma del ruolo dei supervisori affidato a docenti esperti che operino simultaneamente nella scuola e nelle strutture di formazione, valorizzando le competenze già da questi acquisite nell'attuale sistema nonché quelle connesse al ruolo dei docenti accoglienti nella scuola;
- la definizione tempestiva del rapporto tra formazione iniziale e reclutamento (modalità, responsabilità delle attribuzioni ecc.);
- la condivisione delle scelte in ordine ad eventuali ridefinizioni/accorpamenti delle classi di concorso e delle relative abilitazioni;
- l'utilità di un rapporto organico fra le Associazioni Professionali e disciplinari degli insegnanti e le strutture preposte alla formazione per la definizione di validi percorsi di formazione permanente degli insegnanti.
VALUTAZIONE
La diffusione nella scuola e nell'amministrazione scolastica di una consapevole cultura della valutazione, la quale non può crescere finché si insiste sull'imposizione di modelli rigidi e obsoleti in nome di presunti ritorni alla "serietà".
È indispensabile che sia chiaro a tutti i soggetti coinvolti che valutare non può ridursi all'espressione di un aggettivo o di un numero, e che non esistono strumenti docimologici che possano risparmiare al docente il compito di costruire un preciso percorso valutativo.
Nella scuola primaria e secondaria solo un adeguato processo di valutazione che includa tappe di valutazione formativa è utile ad accompagnare l'allievo in tutto il suo processo di apprendimento, per capire su quali lacune intervenire ma soprattutto per controllare l'adeguatezza del processo didattico ai fini e agli obiettivi.
RISORSE e MEZZI
- Un'attenzione prevalente alle strutture di base e alle dotazioni e alle condizioni logistico-strumentali essenziali, nella consapevolezza che una strumentazione didattica innovativa può essere utile solo se è il frutto di un'istanza interna e di una conquista autonoma della comunità scolastica.
Il Forum auspica infine che le proprie osservazioni e richieste trovino ascolto nelle sedi istituzionali, e in particolare presso il MIUR (gruppi di lavoro inclusi) e le Commissioni parlamentari di Camera e Senato, anche attraverso apposite audizioni.
Per il Forum delle associazioni disciplinari della scuola
sottoscrivono il documento:
ADILT - Associazione Docenti Italiani di Lingua Tedesca
ADI - SD - Associazione degli Italianisti italiani - Sezione didattica
AIF - Associazione per l'Insegnamento della Fisica
AIIG - Associazione Italiana Insegnanti di Geografia
AISPIScuola - Associazione Ispanisti Italiani Scuola
AITER - Associazione Insegnanti di Tecnologia dell'Emilia Romagna
ANISA Associazione Nazionale Insegnanti Storia dell'Arte
Clio '92 - Associazione di insegnanti e ricercatori in didattica della storia
GISCEL - Gruppo di intervento e studio nel campo dell'educazione linguistica, costituito nell'ambito della Società di Linguistica Italiana
LANDIS - Laboratorio Nazionale per la Didattica della Storia
LEND - Lingua e Nuova Didattica
SCI-DD - Società Chimica Italiana - Divisione Didattica chimica
SIEM - Società Italiana per l'Educazione Musicale
TESOL Italy - Teachers of English to Speakers of Other Languages
Bologna, 14 febbraio 2009
Forum delle associazioni disciplinari della scuola: presentazione
Le associazioni disciplinari della scuola che si incontrano nel Forum che da esse prende nome sono associazioni di docenti della scuola e universitari che svolgono ricerca didattica e attività di formazione con riferimento ad aree disciplinari specifiche. Gli incontri sono iniziati nel 1997 con l'intento di dare un contributo critico condiviso ai progetti di innovazione e sperimentazione didattica e di riforma della scuola; nel documento di intenti si diceva tra l'altro:
Le associazioni disciplinari della scuola sono consapevoli di rappresentare quella parte del mondo della scuola che si è impegnata con maggiore continuità e rigore nell'innovazione didattica, nella diffusione di esperienze, conoscenze e competenze metodologiche, insieme a quella parte del mondo universitario che ha saputo impegnare le proprie competenze scientifiche nella ricerca didattica, in uno sforzo comune con gli insegnanti.
Esse intendono offrire alla riforma proposta il contributo delle proprie esperienze e competenze specifiche, non solo ciascuna nei campi disciplinari di propria competenza, ma anche nei punti di snodo fra l'architettura del sistema scolastico e l'articolazione dei curricoli.
Negli anni successivi le associazioni, nell'ambito del loro Forum,
- si sono incontrate in 28 seminari nazionali e hanno promosso quattro giornate nazionali di studio;
- hanno prodotto documenti sui temi centrali dei curricoli e della formazione dei docenti;
- hanno contribuito alla stesura dei curricoli per la scuola di base della Commissione De Mauro, in cui erano ben rappresentate;
- hanno condotto una critica serrata agli aspetti curricolari e didattici della riforma Moratti (si veda il Libro bianco "Indicazioni nazionali" e "profili educativi": pareri e commenti delle associazioni disciplinari, edito a cura del Forum nel 2003).
I campi in cui le associazioni ritengono di poter meglio contribuire al rinnovamento della politica scolastica sono la formazione degli insegnanti (iniziale e in servizio) e la ridefinizione dei curricoli, in particolare con la declinazione delle competenze chiave negli ambiti disciplinari e con la riscrittura degli obiettivi specifici di apprendimento.
. Nel campo della formazione in servizio le associazioni disciplinari hanno accumulato esperienza in decenni di interventi; in genere hanno protocolli d'intesa col Ministero per progetti di formazione e di ricerca didattica e sono riconosciute come "soggetti di formazione"; sono intervenute in progetti di formazione gestiti dal Ministero e in particolare dall'INDIRE (ora ANSAS, Agenzia Nazionale per lo Sviluppo dell'Autonomia Scolastica). Nell'attuale fase di transizione è urgente ridefinire il contributo di competenze che le associazioni possono continuare a fornire.
. Nel campo della formazione iniziale, esperti formatisi nelle associazioni sono largamente presenti tra le diverse figure attive nelle SSIS e nei corsi di Laurea in Scienze della formazione primaria (docenti di corsi e di laboratori, supervisori di tirocinio); sulla base di questa esperienza le associazioni hanno condotto una riflessione e ritengono di poter fornire un contributo di competenza nel momento in cui si deve dare un assetto stabile a un sistema troppo a lungo vissuto nella provvisorietà. Fin da ora possono anticipare due princìpi a cui intendono attenersi:
- occorre partire da ciò che si è faticosamente costruito in questi anni, per la prima volta nella storia italiana, per potenziarlo e migliorarlo, mentre sarebbe disastroso ripartire da zero;
- una delle acquisizioni più preziose dell'esperienza delle SSIS e dei corsi di laurea in Scienze della Formazione primaria è l'avvio di una collaborazione organica tra università e scuola, in particolare con la cerniera rappresentata dai supervisori di tirocinio; la valorizzazione delle competenze didattiche formatesi nella scuola deve diventare sempre più un punto di riferimento della formazione dei nuovi insegnanti.
. Nel campo della definizione dei curricoli le associazioni disciplinari possiedono competenze specifiche, formatesi nelle sedi sia universitarie che scolastiche, e hanno avviato da anni un confronto alla ricerca della massima integrazione e coerenza tra le diverse proposte disciplinari, a partire da un lessico comune. Ritengono che la definizione di un curricolo per competenze, in un quadro di promozione di una reale autonomia scolastica, sia ancora la strada maestra da percorrere; in questa direzione ritengono di poter fornire un contributo importante.
Per queste ragioni, con questo spirito, le associazioni firmatarie del presente documento propongono al MIUR l'istituzione di un tavolo di consultazione permanente sui temi della formazione degli insegnanti e della definizione dei curricoli.
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