PROTOCOLLO SULLA DIDATTICA

ART. 1) Programmi e programmazione. E' nell'interesse di tutto l'Istituto che i programmi siano il più possibile aggiornati, utili all'inserimento lavorativo e alla comprensione dei meccanismi della società contemporanea. In tal senso viene lasciata facoltà ai docenti di supplire alle lacune (di metodo e/o di contenuto) dei programmi ministeriali, con iniziative di carattere personale, anche pomeridiane, su temi concordati con la classe, il cui svolgimento potrà interessare il profitto finale dello studente o della classe partecipante.

ART. 1.1) Il docente deve conoscere il programma svolto dai suoi colleghi di corso l'anno precedente, anche per non darne per scontata la conoscenza da parte degli studenti.

ART. 1.2) Il docente deve essere interessato a programmare la propria attività didattica, anche a livello di Consiglio di classe.

ART. 1.3) Il docente è tenuto a chiarire sin dall'inizio dell'anno scolastico quali criteri di valutazione intende adottare.

ART. 1.4) Il docente è tenuto a far controfirmare dagli studenti delle sue classi solo il programma degli argomenti effettivamente svolti.

ART. 2) Compiti in classe. All'inizio del quadrimestre è auspicabile una programmazione razionale dei compiti in classe, onde agevolare il loro svolgimento.

ART. 2.1) Ogni docente è tenuto a far conoscere, con ragionevole preavviso (non inferiore a una settimana), la programmazione dei compiti in classe. Nei limiti del possibile i docenti di una classe cercheranno di non fare più di tre compiti a settimana e non più di uno nell'arco di una mattinata.

ART. 2.2) E' auspicabile che il docente conceda un compito di recupero sullo stesso argomento, quando la prova è risultata negativa ai 3/4 della classe.

ART. 2.3) Il docente è tenuto a far conoscere alla classe, in tempo utile, il risultato di un compito prima di quello successivo.

ART. 2.4) Sarà cura del docente, laddove necessario, fornire alla classe una fotocopia leggibile del testo del compito in classe.

ART. 2.5) E' facoltà del docente servirsi di test o questionari. 

ART. 2.6) E' facoltà del docente di lingua straniera permettere l'uso del vocabolario nei compiti scritti.

ART. 3) Interrogazioni. Sarà cura del docente richiedere alla classe verifiche, valutabili per l'orale, proporzionate nel numero e graduate nella frequenza, su argomenti coerenti con la preparazione ricevuta.

ART. 3.1) E' facoltà del docente accettare i "volontari", le "interrogazioni programmate" e la sola spiegazione della lezione il Lunedì (senza interrogazioni o senza compiti in classe).

ART. 4) Compiti per casa. Compatibilmente all'orario curricolare, è consigliabile che i docenti di una classe programmino i compiti per casa in rapporto alla globalità delle discipline.

ART. 4.1) E' bene che i compiti dati per casa vengano verificati in classe.

ART. 5) Giustificazioni. E' facoltà del docente concordare con la classe il tipo, le modalità e il numero delle giustificazioni possibili.

ART. 6) Libri di testo. Il docente è tenuto ad adottare dei libri di testo comprensibili, essenziali, culturalmente validi e aggiornati e realmente utilizzabili.

ART. 6.1) Sarà cura del docente chiedere alla propria classe un parere sul libro di testo usato durante l'anno scolastico, anche ai fini della sua conferma o eventuale sostituzione, a scadenza dei termini.

ART. 7) L'Istituto s'impegna a istituire dei corsi sulla sessualità e sull'educazione stradale, intese come «discipline trasversali», previste dal Ministero della P.I., da programmare a livello di Consiglio di classe.