Tecnologie educative ed ambienti di apprendimento


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Tecnologie educative ed ambienti di apprendimento

Uno dei filoni più importanti della ricerca tecnologico/educativa è quello dei micromondi e degli ambienti artificiali di apprendimento. L'iniziatore di questo paradigma è Seymour Papert un matematico sudafricano che dopo aver lavorato con Piaget si è trasferì (anni '60) al MIT per lavorare con il gruppo che si occupava di Intelligenza artificiale e in particolare con Marvin Minsky.

Papert, ispirandosi al costruttivismo piagiettiano, ritiene che il processo di apprendimento sia un processo di costruzione di rappresentazioni più o meno corrette e funzionali del mondo con cui si interagisce. In base a questa idea sostiene che i computer vadano usati come banali supporti all'istruzione, ma in una prospettiva diversa che in un momento successivo definirà costruzionista.

Il costruzionismo si discosta dal costruttivismo perché non si limita come il primo a fornire una chiave per spiegare gli stadi di sviluppo dei bambini conseguenti alla loro interazione con il mondo (che in qualche modo è sempre lo stesso), ma elabora un modello in cui il mondo esterno -e quindi le rappresentazioni che può suscitare- è modificato dall'introduzione di artefatti cognitivi che possono risultare utili allo sviluppo di specifici apprendimenti. Il costruzionismo è inoltre influenzato dalla prospettiva vigotskiana che riconosce molta importanza agli aspetti culturali e all'interazione sociale nei processi di apprendimento. 

Gli esempi di uso di micromondi forniti da Papert mettono in evidenza come il computer debba essere usato quale ambiente d'apprendimento che aiuta a costruirsi nuove idee; il docente che usa i micromondi si trasforma in promotore di attività in cui i bambini progettano e imparano esplicitando e discutendo teorie sul mondo con cui interagiscono. La classe funziona come una comunità di pratiche scientifiche in cui i bambini comunicano e condividono le loro idee, giuste o sbagliate che siano.

Nelle didattiche proposte da Papert ha grande importanza la gestione dell'errore: la sua idea, largamente condivisibile, è che l'unico modo per imparare in modo significativo è quello di prendere coscienza dei propri errori.
La prospettiva dei micromondi sottolinea la specificità del computer come macchina per simulare, a differenza della multimedialità che pone l'enfasi sul suo ruolo di macchina per comunicare e integrare codici. 

Dal sito Tecnologia Educativa

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