Parere della Commissione scuola dell'ANCI
sulla sperimentazione Moratti
Documento della Commissione scuola dell'ANCI
(Roma 11 settembre 2002) La Commissione Scuola dell'Associazione
Nazionale dei Comuni d'Italia riunita in data 10 settembre 2002, ha approvato
il seguente documento in relazione alla preannunciata sperimentazione.
L'ANCI ribadisce la valutazione complessivamente negativa già espressa
sul disegno di legge in discussione in Parlamento, relativo alle norme
generali sull'Istruzione e sui livelli essenziali delle prestazioni in
materia di Istruzione e di Formazione Professionale evidenziandone con
forza i limiti in relazione a:
- la possibile riduzione quantitativa e qualitativa del servizio scolastico
pubblico;
- la carenza di impianto culturale e pedagogico e la mancata attenzione
alla continuità in relazione ai vari ordini e gradi di scuola,
nonché ai processi di apprendimento e formazione lungo tutto l'arco
della vita;
- il rischio della differenziazione precoce tra percorsi d'istruzione
e percorsi professionali;
- il rischio di limitazione dell'autonomia delle scuole e quella degli
stessi enti locali, a fronte della nascita di un nuovo centralismo regionale
nel sistema dell'istruzione;
- la mancata previsione di adeguati impegni per lo sviluppo e la qualificazione
del patrimonio di edilizia scolastica;
- le negative implicazioni conseguenti alla possibilità per le
famiglie di iscrivere i bambini in anticipo, che rende incerto il principio
dell'obbligo scolastico e può portare alla formazione di classi
con alunni di età e sviluppo psico- fisico molto differenziate.
E noto che nel Paese è iniziato un periodo di aumento demografico
che durerà almeno per i prossimi cinque anni, pertanto qualsiasi
discussione sull'assetto organizzativo della Scuola Materna ed Elementare,
non può prescindere dalla garanzia che il Governo deve dare sui
livelli finanziari indispensabili a rispondere all'aumentata domanda sociale.
All'impegno per la generalizzazione dei servizi, già presente nella
Legge 30 e confermato nel disegno di legge Moratti, deve corrispondere
quindi la previsione di adeguate risorse.
L'ANCI esprime la sua contrarietà per le sperimentazioni che vengono
annunciate, con incertezze politiche sulla estensione, per la fretta nella
preparazione e nella organizzazione, per l'improvvisazione pedagogica
e culturale, intravedendo il rischio che vengano di fatto anticipati frammenti
di riforma, senza organicità e senza possibilità di verificare
l'impatto reale dei cambiamenti che dovrebbero essere introdotti.
Inoltre tante piccole o grandi sperimentazioni potrebbero determinare
una situazione a "macchia di leopardo" in cui sarebbe difficile
cogliere gli elementi di omogeneità, di confrontabilità,
per monitorare i processi e valutare i risultati.
In particolare, per quanto riguarda l'anticipo della scuola dell'infanzia
ed elementare, potrebbe verificarsi una situazione estremamente variegata,
in cui le singole Istituzioni Scolastiche stipulando intese con l'E.L.
potrebbero dar vita a sperimentazioni in condizioni diverse, in modo non
omogeneo e senza che né i Comuni né la Scuola abbiano un
quadro di riferimento nazionale a cui riferirsi.
Soltanto in forza dei seguenti principi, che l'ANCI ritiene irrinunciabili
e da attuarsi prima dell'avvio della sperimentazione, sarà possibile
concertare modalità e tempi d'attuazione.
L'anticipo dell'ingresso alla scuola dell'infanzia di bambini che sarebbero,
sia pure per pochi mesi, in età d'asilo-nido, pone agli enti gestori
problemi di varia natura, che debbono essere affrontati singolarmente
sul piano tecnico, ma che rendono assolutamente indispensabile una organizzazione
dei servizi affinchè siano rispettati i diritti degli utenti vecchi
e nuovi a prestazioni elevate ed il diritto degli Enti a continuare ad
erogare servizi qualitativamente validi, che sino ad oggi hanno contraddistinto
l'intervento dei Comuni nel settore della prima e seconda infanzia.
La sperimentazione dovrà avere caratteristiche di riproducibilità,
quindi il fatto che per il primo anno si vada verso la individuazione
di sedi scolastiche dove le condizioni dovranno essere già garantite
e disponibili e dove quindi non dovranno essere realizzate modifiche strutturali,
non elimina il problema della ristrutturazione delle sedi scolastiche
nel momento in cui si andrà a regime.
E' pertanto necessario che le schede di valutazione della sperimentazione
tengano conto anche degli aspetti e dei relativi costi, che in questa
prima fase non saranno contabilizzati.
Requisiti di qualità per la sperimentazione dell'ingresso degli
alunni tra i 2 e mezzo e i 3 anni nella scuola dell'infanzia:
- possibilità di formare sezioni con età omogenea compresa
tra i 2 anni e mezzo e i 3 anni e mezzo, con un rapporto bambini educatori
che tenga conto della legislazione regionale per i servizi alla prima
infanzia (0-3 anni);
- presenza di locali, servizi ausiliari e servizi igienici idonei;
- assenza di liste d'attesa, in presenza delle quali gli incrementi di
organico dovranno prioritariamente soddisfare tale domanda;
- interventi di formazione, anche in itinere, per il personale insegnante
e ausiliario (materiale, rapporti con la famiglia, etc.);
- rielaborazione del Piano dell'Offerta Formativa in relazione alle caratteristiche
dello sviluppo psicofisico dei bambini più piccoli;
- definizione del profilo professionale dei docenti;
- progettazione e trasformazione ambientale degli spazi (per renderli
non solo capienti ma anche funzionali e confortevoli);
- adeguamento del servizio mensa ai parametri nutrizionali legati all'età;
- attivazione del sostegno ai disabili;
- studio, sperimentazione e attuazione di un diverso modello organizzativo.
La sperimentazione incide direttamente nella organizzazione di due servizi
fondamentali per i Comuni: asili nido e materne, pertanto solo in presenza
delle suesposte condizioni, che dovranno confluire nel previsto accordo
nella sede della Conferenza Unificata, l'ANCI ritiene che si possa instaurare
un costruttivo dialogo tra istituzioni.
Comunicato stampa dell'ANCI
(ANCI - Roma, 11 settembre 2002) La riforma del
sistema scolastico è un processo organico troppo importante perché
possa essere realizzato attraverso anticipazioni frammentarie e improvvisate,
che rischiano di peggiorare la situazione attuale.
Questa è sempre stata la posizione dellAnci, che si è
confrontata con Parlamento e Governo sulla complessiva normativa di riforma,
presentando le proprie proposte, anche alla luce della nuova riforma Costituzionale
del Titolo V.
Così Leonardo Domenici, Sindaco di Firenze, Presidente dellAnci,
il quale illustra la posizione dellAssociazione rispetto alle problematiche
più specifiche della sperimentazione.
Con riguardo a questa, afferma Domenici, la Commissione Scuola dellAnci,
dopo aver attentamente esaminato tutte le questioni e le difficoltà
legate allavvio della sperimentazione, ha assunto la decisione che,
solo a determinate condizioni, sarebbe possibile effettuarla.
In ogni caso, la sperimentazione deve prevedere una puntuale verifica
delle condizioni di fattibilità, specie in vista di un eventuale
ampliamento.
Solo dopo questa verifica si potrà constatare in concreto la possibilità
di introdurre novità nel sistema scolastico.
Fra le condizioni che si ritengono essenziali per avviare la sperimentazione,
occorre considerare la possibilità di formare sezioni di età
compresa tra i 2 anni e mezzo e i 3 anni e mezzo, con un rapporto bambini-educatori
che tenga conto della legislazione regionale e di poter usufruire di locali,
di servizi ausiliari e igienici idonei.
Inoltre, è necessario che non vi siano liste di attesa riguardanti
le scuole interessate e che il personale sia specificamente formato.
Infine sarebbe assai opportuno che la sperimentazione si svolgesse nei
plessi in cui sono presenti tanto per le scuole per linfanzia quanto
le scuole elementari in modo da non creare problemi organizzativi e difficoltà
alle famiglie.
Comunicato stampa del MIUR
(MIUR - Roma, 11 Settembre 2002) Il Ministero dellIstruzione,
dellUniversità e della Ricerca prende atto con soddisfazione
del parere espresso dallAnci, Associazione Nazionale dei Comuni
dItalia, sulla sperimentazione che viene introdotta a partire dallanno
scolastico in corso.
Le osservazioni e le condizioni formulate dallAnci sono pienamente
condivise dal Ministero in quanto sono finalizzate ad assicurare serietà,
rigore e qualità.
Questo è lobiettivo del Ministero che vuole attraverso la
sperimentazione mettere a fuoco le modalità ottimali per ampliare
il servizio della scuola materna ai bambini della fascia di età
dai due anni e mezzo ai tre anni, oggi, spesso esclusi.
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