Appunti Convegno
Mirano
a)
Prof Margiotta
Nell'ottica della riforma dei
cicli e della ridefinizione dei nuovi saperi è necessario uscire
dall'individualismo didattico per assumere la prospettiva della necessità di
ricercare un profilo formativo individualizzato per ciascun alunno.
E' necessario favorire lo
sviluppo di un sistema di padronanze e competenze che siano di carattere
disciplinare ( e per ciascuna disciplina occorre trovare uno statuto fondativi
ed epistemologico )ma anche legate alle esperienze extrascolastiche degli alunni
( e ricordiamo che per essere in una esperienza occorre avere esperienza ).
E' chiaro , quindi , che il ruolo
del docente è quello della guida , del mediatore : richiede l'organizzazione di
un gioco di squadra una squadra ha
sempre ruoli e competenze diverse che si completano reciprocamente.
Ed è nell'ottica della
corresponsabilità che il P.O.F. rende nudo il re .
Una delle azioni richieste ai
docenti è quella di ri-conoscere , rendere
visibili e ri -utilizzabili i potenziali individuali di ciascuno
ATTRAVERSO L'ASCOLTO , IL DIALOGO PEDAGOGICO , LA DIAGNOSI ( V Vigotskj E L'AREA POTENZIALE DI SVILUPPO).
DIAGNOSI
PROGNOSI
SVILUPPO
Occorre , quindi , coordinare
l'organizzazione del processo formativo per sviluppare una condivisione di esso
all'interno di un processo di co-evoluzione.
Se si assume la docimologia come
sola misurazione che ci consente di fotografare le performances degli alunni non
avremo alcuna evoluzione ; occorre assumere una visione sistemica ,
processuale del processo educativo
; occorre entrare in un'ottica formativa
che ci consente di collocarci in una dimensione di ricerca che ci faccia
cogliere la situazione nel suo evolversi .
In questa ottica allora la scuola
assume un valore fondamentale nella società in quanto :
- consente
di trasmettere le conoscenze ed i linguaggi che le supportano
- consente
di conoscere le regole d'uso di una cultura
- consente
di ri-utilizzare , ri-conoscere - riveder,-ri utilizzare tali regole
L'insegnante , quindi , non ha
solo la funzione di trasmettere tali regole , ma diviene un facilitatore del
cambiamento ( v. dichiarazioni di Chiara ).
Se ci limitassimo a trasmettere
le conoscenze sarebbe un voler giustificare la chiusura in prospettiva
individualistica e centrata sulla logica dell' " avere " che caratterizza la
società contemporanea.
Assumere un profilo formativo
capace di autogovernarsi richiede un'assunzione di consapevolezza da parte di
ciascun soggetto attore del processo educativo rispetto a come s'impara ed alla
gestione delle regole d'uso rispetto a ciò che s'impara.
APPRENDIMENTO
MODIFICAZIONE DELLA PERSONALITA'
DIVERSI STILI
E ABITUDINI
TRASFORMAZIONE
INTERNA DEGLI
STATI MENTALI
E' importante chiedersi cosa
accade durante queste trasformazioni e quali processi mentali vengono messi
in atto per consentire le
modificazioni che avvengono nella nostra mente .E' importante , inoltre ,
chiedersi come riutilizziamo le nostre conoscenze.
I recenti studi ci hanno
insegnato che la nostra memoria non è un deposito , un archivio nel quale si
ammassano informazioni . E' necessario comprendere quali sono le strategie con
cui la mente seleziona le informazioni . Ciò avviene in maniera congruente con
ciò che ciascuno di noi fa quando si trova di fronte a nuovi apprendimenti .
Un altro filone di studi è legato
alla scienza cognitiva intesa come costruttrice di significati.
Per avere un progetto
organizzativo occorre :
Adulto Educatore
Bambino
Mediazione didattica
Una possibile proposta
organizzativa :
- riconoscere
le condotte simboliche : movimento , disegno,creatività ,ecc. ( intese come
condotte spontanee e prototipi di attività che l'adulto può organizzare ).
- Promozione
di attività che consentono la condivisione di significati espressi in forma
ludica ( v Bruner ).
- Creazioni
di modelli del mondo che interpretano fenomeni
- Valorizzazione
degli errori
- Ri-
costruzione , mediante vari linguaggi , dei significati e delle conoscenze
incontrate nel corso di un apprendimento.
Possibili ruoli e funzioni
dell'adulto :
- sorreggere
le conoscenze e gli apprendimenti
- promuovere
l'acquisizione delle conoscenze dall'interno mediante l'ascolto attivo ed il
dialogo pedagogico
- lavorare
sulle competenze comunicative e sociali attraverso strategie che muovono
dall'interno ( scelta politica : la co-evoluzione )
- ironia
- maieutica
- organizzare
contesti che si muovano avendo sullo sfondo scenari condivisi ( v. pedagogia
istituzionale ).
AUTORI CON CUI CONFRONTARSI E CHE
CI OFFRONO SUPPORTI TEORICI PER UNA PRATICA:
- Bruner
( per quanto concerne la concettualizzazione e la costruzione di strategie di
apprendimento i sistemi simbolico \ culturali )
- Gardner
( per quanto concerne le intelligenze al plurale )
- Vygotsky
( per le riflessioni sull'importanza dell' are4a potenziale di sviluppo)
- Olson
: ( per quanto concerne ruolo e funzione dei media )
- Antoine
De La garanderie : (per quanto concerne la Gestione mentale ed i profili
pedagogici )
- Piaget
: per quanto concerne lo studio dello sviluppo cognitivo
In particolare , per quanto
concerne Bruner occorre tener presenti :
A ) L'importanza del processo di
incoraggiamento e l'importanza dell'acquisizione di regole d'uso per potenziare
ed affinare la memoria e per imparare a generalizzare , categorizzare ,
differenziare .
B) Sviluppo della capacità di
contestualizzare gli apprendimenti ( tener conto della natura sociale dei media
).
Quali sono oggi i problemi
emergenti nell'apprendimento ?
- Fermarsi
ad ascoltare \ osservare
- Classificare
, seriare
- Cogliere
inferenze
- Collocare
le informazioni in un contesto
- Trasferire
, riutilizzandole , le informazioni in un contesto
- Fare
inferenze dal trasferimento di informazioni in un contesto mutato
Riguardo a tutto questo sarebbe
da rileggere quanto afferma Ausubel in relazione agli apprendimenti
significativi e si dovrebbe anche riflettere su come nasce la motivazione ad
apprendere ( qui andrebbe inserita una riflessione su quanto Antoine De La
Garanderie afferma riguardo alla relazione tra abitudini mentali e motivazione
.
E' anche interessante la
riflessione sull'errore come strategia per arrivare all'apprendimento / v. tutti
gli studi e la ricerca sulla falsificazione nella comprensione dei significati
).
E' importante sempre chiedersi
come si apprende .Ad esempio sono interessanti le ricerche di Gordon Pask e
Shark sugli script ; gli script sono da considerare come un canovaccio che noi
utilizziamo ed attiviamo in situazioni esperienziali che riconosciamo come utili
e significative .
Uno script è costruito da un
sistema di aspettative ed inferenze ; esso è caratterizzato da un problema con
il quale dobbiamo fare i conti : la rigidità, la difficoltà ad utilizzare
modelli diversi dal solito . In questo senso è molto importante l'apporto che ci
offre Antoine De La Garanderie con le sue riflessioni sulle abitudini Mentali .
Uno script , afferma Roche , può
essere considerato come una struttura mentale cognitiva complessa a valenza dinamica costruttiva
che procede in parallelo rispetto a :
- sintonizzazione
- accrescimento
- ristrutturazione
Quasi sempre ciò che abbiamo
appreso orienta e guida ciò che siamo in procinto di apprendere ( v teoria della
dissonanza cognitiva di Festinger ).
Diventa , quindi , importante
:
- riconoscere
ciò che si sa
- sapere
quello che posso fare con ciò che so
- ri-conoscere
ciò che non so
- sapere
ciò che so di non sapere
- dare
valore alle ipotesi ed ai dubbi
Come si vede in ogni script c'è
un nucleo centrale che costituisce u
prototipo dello schema di conoscenza che ciascuno di noi possiede.
Esistono , poi , dei nuclei
periferici che costituiscono una vera e propria rete che si va a connettere con
gli altri schemi mentali che possediamo ed utilizziamo in ciascun
apprendimento.
L'atto del conoscere implica la
comprensione e la memorizzazione , mediante strategie individuali , di una
informazione . Vi è , successivamente l'atto della metacognizione che implica la
consapevolezza di ciò che si apprende e di come si apprende e si basa su un
controllo attivo degli apprendimenti e sull'autoregolazione.
Esistono , inoltre , delle
variabili individuali che interferiscono e delle quali è necessario tener conto
:
- età
- sviluppo
- contesto
socio \ affettivo \ relazionale
- esperienze
vissute rispetto ad un dato compito e situazione
- tipo
di compito
- strategie
da mettere in atto
- procedure
mentali ed abitudini evocative
"POSSIAMO AFFERMARE , QUINDI , CHE I
RAGAZZI SONO IN UNA SITUAZIONE DI CONTINUA RICERCA METACOGNITIVA CHE CONSENTE
LORO DI SOPRAVVIVERE ANCHE SE QUESTA RICERCA NON VIENE FORMALIZZATA
ESPLICITAMENTE "
Non sempre e non solo gli stili si
determinano in una situazione di conflitto cognitivo spesso , come afferma De La
garanderie , essi scaturiscono da un complesso di abitudini mentali che sono
patrimonio di ciascuno e che influenzano significativamente uno stile di studio
e di apprendimento .
Gli stili determinano
l'assunzione di un determinato comportamento rispetto all'apprendimento e
consentono la progettazione di un comportamento quando un apprendimento
precedente si trova di fronte ad un nuovo apprendimento.
Occorre , allora , avere un
progetto che ci consenta di pre- vedere al di là ed al di fuori di schemi pre-
definiti ; un progetto di apprendimento che consenta a ciascun alunno di :
- organizzare
il proprio comportamento cognitivo
- verificarlo
- controllarlo
La riflessione sugli stili deve
,allora , muoversi nella prospettiva della co- evoluzione .della co-esistenza
piuttosto che della oppositività.
Noi non possiamo sapere o
supporre , come afferma Gardner , che tutte le aree dei talenti siano
compresenti in ciascun alunno , possiamo .però , ri - conoscere i potenziali
individuali di ciascuno ed aiutare gli alunni a svilupparli .
DOBBIAMO AVERE UN VINCOLO PER IL
FUTURO :
QUELLO DEL RISPETTO PER LA PERSONALITA'
DI TUTTI GLI ALUNNI ANCHE E SOPRATTUTTO RIGUARDO ALLE ATTESE DI CIASCUNO DI NOI
Occorre saper usare , per
realizzare tutto ciò , molto bene , con INTENZIONALITA ' , l'arma della
RIDONDANZA.
Occorre inoltre avere una
AUHORITHING , un proprio STILE DI INSEGNAMENTO .
GIAMPIETRO LIPPI
Ci sono tre metafore che ci
aiutano ad orientarci nella nostra ricerca sugli stili e sulla Gestione mentale
:
- Percorrere
le strade che non conosciamo ( San Giovanni della Croce )
- Perché
la rana non si lessi
- Il
cielo delle rane (Mao Tse Tung )
La società contemporanea è
caratterizzata da una continua e strisciante forma di mercificazione del sapere
dovuta al sempre maggiore primato dell'economia ; questo rischia di generare
nuove forme di esclusione e nuovi servi della gleba; occorre chiedersi cosa
accade a chi ha tempi e ritmi di apprendimento più lenti ? Come possiamo , come
adulti educatori , aiutare questi alunni a riuscire meglio?Quali interventi ed
organizzazione efficace possiamo attuare ?
Certamente abbiamo bisogno di
riflettere sul valore della individualizzazione e sul suo significato nella
scuola del terzo millennio .
In passato l'individualizzazione
era caratterizzata da alcuni problemi con i quali era necessario fare i conti
:
- Scarsa
attenzione al problema degli stili
- Chiusura
al sociale
- Scarsa
definizione delle problematiche organizzative legate al contesto
La questione degli STLI è , come
afferma Antoine De La Garanderie , strettamente legata ai potenziali individuali
di apprendimento ed alla questione delle abitudini evocative.Ciascun individuo
deve confrontarsi con la realtà e comprenderne cultura , linguaggi,
organizzazione. Pertanto , partendo da abitudini evocative personali ,
attraverso l'incontro con la cultura e con i linguaggi si costruiscono
progressivamente degli stili che possono essere affinati , sviluppati ,
modificati nel tempo.Ciò avviene anche perché esiste un nesso profondo con la
dimensione relazionale , comunicativa, sociale e con il contesto con cui
ciascuno di noi ha a che fare.
STILE
CONTESTO
Osservazione
Ri-conoscimento
Accoglienza
Accompagnamento
Ascolto
ORGANIZZAZIONE
Questo vuol dire che occorre
orientare ed organizzare il sistema educativo in maniera tale da ferlo evolvere
in direzione di :
- consentire
il passaggio da strategie educative eccessivamente centrate sul simbolico a
strategie che valorizzino la corporeità come primo e più afficace strumento e
momento di alfabetizzazione culturale
- Tener
conto che non esiste più il bambino medio e del fatto che sul piano educativo
siamo sempre di più di fronte ad una curva di Gauss a crattere bimodale
E' necessario chiedersi qual è
oggi la strategia adatta per individualizzare ?
Inoltre il mondo della ricerca
scientifica in questo ambito agisce solo in situazione di laboratorio o conosce
la realtà ed il contesto ?
Il vero valore della ricerca
sugli stili , sui potenziali , sull'individualizzazione , sulla Gestione Mentale
ed è in questa ottica che possono essere utilizzate le metodologie e gli
strumenti proposti dai Dunn , dal P.I.A. da Antoine De La Garanderie .
Quindi i questionari , i
protocolli non vanno utilizzati da soli ma occorre contestualizzarli.
STILE
PERCEZIONE
ATTENZIONE
VALIGIA
VIAGGIO
SFONDO ISTITUZIONALE
ORGANIZZAZIONE
PROGETTO
MOTIVAZIONE
EDUCATIVA
Una proposta interessante è
quella di creare , in ogni istituzione scolastica un Gruppo Diagnostico
Decisionale ( v proposta nelle successive pagine ) che ha il compito di:
- chiedersi
come avviare la riunione e focalizzare i problemi su cui discutere
- analizzare
cosa sta avvenendo
- chiedersi
come agire e come organizzare il contesto
- come
è possibile favorire il cambiamento e l'evoluzione del contesto ?
- curare
l'organizzazione degli spazi , dei , tempi , delle risorse umane e materiali
- lavorare
su dati di fatto
- curare
la riorganizzazione e la documentazione dei dati
Il gruppo risulta molto
importante per la ricerca sugli stili e per l'organizzazione di un sistema
metodologico educativo che non sia lineare ma sia attento alla complessità
assumendo il paradigma dell'intenzionalità.
In tal modo la ricerca sugli
stili diviene un modo per cercare di capire i ragazzi , il loro mondo , la loro
cultura , i cambiamenti sociali e occorre quindi che la stessa ricerca sia
relativizzata.
Un' altra metafora : Mao e
l'attraversamento del fiume . Tale metafora ci insegna che dobbiamo sempre
andare alla ricerca di un ponte o di una barca che ci aiuti ad incontrare e
raggiungere 'altra sponda ; questa barca nell'istituzione scolastica dobbiamo
cercarla o costruirla noi.
Una proposta operativa :
Fare ricerca in gruppo con il
supporto di chi fa ricerca in direzione di :
- organizzazione
efficace di un sistema pedagogico
- ricerca
sugli stili nel gruppo dei pari
- ricerca
sulle abitudini evocative