La
masseria era un modo di organizzare lo spazio rurale e quindi la
vita sociale ed economica delle persone che in essa vivevano.
Strutturalmente parlando, le masserie sono nate sul tronco delle
ville tardo-romane, di cui rievocano la disposizione dei volumi
attorno ad un comodo e ampio spiazzo interno. Il tempo e la storia
hanno reso necessari,in alcuni casi, interventi che hanno modificato
architettonicamente le nostre masserie per precise esigenze di carattere
politico, economico e sociale. Nessun cambiamento, però, ha offuscato
il fascino che emanano queste strutture.
Colpiscono la funzionalità e la razionalità che predominano nella
partitura degli ambienti, la sapiente modulazione di spazi interni
ed esterni; la grande armonia e delicatezza con la quale si inseriscono
nell’ambiente circostante, segno di un perfetto equilibrio tra uomo
e natura e il gusto artistico delle forme, mai assente persino in
quelle più povere.
Struttura
a corte
Al di là delle dimensioni, del contesto territoriale in cui si trovavano
o delle attività che vi si svolgevano, le masserie con struttura
a corte presentano elementi strutturali fondamentali che si ripetono
e le caratterizzano anche se manipolati dalle vicende della storia
agraria del sud.
Esse appaiono come un fortilizio quadrangolare o rettangolare chiuso
attorno ad un vasto cortile, quasi mai inferiore a 500 metri quadrati
(la corte), in genere pavimentato con lastre di pietra o con ciottoli
e con centro il pozzo o cisterna. La corte è centro fisico e funzionale
di questa tipologia di masseria, centro vitale e cuore della struttura
e ad esse si accede da un unico portone che sembra voler escludere
ogni possibilità di contatto con l’esterno.
Sui
lati del cortile si dispongono gli ambienti necessari alla vita
della masseria e attorno e sul retro dell’edificio si stendevano
le terre coltivate o i pascoli.
Masseria
pastorale
Questa tipologia di masseria, diffusa nel nostro territorio, a due
piani o a un solo piano,con struttura a corte, era presente nelle
proprietà latifondistiche in cui la funzione pastorale prevaleva
su quella agricola. Al pianterreno o al primo piano si trova l’abitazione
del massaro. Essa raramente possiede l’abitazione padronale, essendo
poco adatta alla villeggiatura .
Il cortile, anziché essere circondato da locali destinati agli alloggi
dei lavoratori, è bordato prevalentemente da tettoie chiuse (suppenne)
e da pochi locali adibiti alla trasformazione del latte( la mercia).
In alcuni casi la masseria pastorale si articola attorno a due cortili
tra loro comunicanti: attorno al primo si dispongono le abitazioni
dei lavoratori e gli altri edifici rustici, attorno al secondo,
che dispone di una apertura propria, sono situate le tettoie per
il riparo delle pecore.
Masseria
agricola pastorale
Questa
tipologia di masseria, molto diffusa nel nostro territorio è normalmente
a due piani e con struttura a corte. Il lato principale dal quale
si entra è formato da due piani e quasi sempre accoglie anche una
chiesetta: al piano superiore, al quale si accede con una scala
esterna è situata l’abitazione del padrone sormontata spesso da
una guardiola che consente di abbracciare con lo sguardo l’intera
superficie aziendale o gran parte di essa; al pianterreno, invece,
di solito si trova l’abitazione del massaro.
Sugli altri lati del cortile si dispongono senza un ordine ben preciso
e su un solo piano gli altri ambienti necessari alla vita dell’azienda:
i magazzini per il deposito dei prodotti agricoli, le stalle per
gli animali da lavoro con le mangiatoie in pietra, i dormitori per
i lavoratori stagionali ed un locale piuttosto ampio che comprende
il forno e la cucina in cui i braccianti consumavano il pasto. Attorno
e sul retro dell’edificio, a seconda della grandezza della masseria,
c’è il frantoio per l’olio, il "palmento"
per il vino e l’aia (l’era) per i "pisari"
il grano.
L’aia era lastricata con "chianche"
per recuperare l’acqua piovana che, raccolta in cisterne, veniva
utilizzata per bere, per cucinare i legumi e per irrigare i campi
assieme a quella recuperata dai tetti con grondaie e canaletti.
Masseria a forma lineare
In questa tipologia di masseria, diffusa nel nostro territorio,
manca completamente la "corte". In essa i vari corpi di
fabbrica, complessi o meno a seconda della grandezza della masseria,
sono disposti lungo un unico asse edile con i locali a solo pianterreno
o a piani sovrapposti.
Così
strutturate sono anche le masserie con economia frugale nelle quali
sono presenti l’abitazione modesta per il massaro, piccoli "curti"
per le pecore e torrette rotonde per i colombi.
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