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Strumenti concettuali LogicaNel mondo dell'intelligenza artificiale la logica è per molti uno strumento potente come lingua franca per rappresentazioni formali, e grazie ai meccanismi di deduzione automatica che è possibile attivare mediante strumenti basati sulla logica. Le recenti proposte di programmi di matematica per il biennio delle superiori cercano di ovviare all'attuale situazione in cui la logica rimane sconosciuta alla maggior parte degli studenti: pensiamo che l'educazione linguistica abbia comunque un interesse a non restare estranea alle istanze di riflessione sul linguaggio che partono da altre discipline (v. in questo volume l'intervento di Riccardo Degl'Innocenti). ProgrammazioneProgrammare fa bene? E' un'attività utile per lo sviluppo di abilità cognitive? E' un po' presto per rispondere, anche se la questione suscita un notevole interesse [Salomon & Perkins 1987]. La nostra ipotesi è questa: programmare fa bene se si hanno a disposizione e si usano strumenti che consentono di lavorare a un grado di astrazione adeguato al problema da affrontare, e con un favorevole rapporto utilità / complessità [diSessa 1986]. Programmare non deve diventare un nuovo latino, deve servire per confrontarsi con problemi reali; gli aspetti formativi della programmazione sono da ricercare non nei tecnicismi esasperati, ma piuttosto nell'abitudine alla formalizazione e al pensiero strutturato e astratto [Ferraris et al. 1985]. Top-down e information hidingSi intende con top‑down ("dall'alto al basso") una strategia di rappresentazione di dati o di processi a diversi livelli di astrazione. In quest'ottica un problema di qualsivoglia complessità può essere suddiviso in sottoproblemi di dimensioni più maneggevoli, e i cui dettagli vengono mantenuti invisibili (information hiding) al livello di astrazione superiore. Il concetto di pianificazione e sviluppo top-down di attività è stato teorizzato e consolidato in ambito informatico e di pianificazione industriale. Ma non dimentichiamo che scrivere la scaletta di un testo, prima i titoli, poi i sottotitoli e così via, è un tipico modo di procedere top-down. Quello che possiamo sottolineare è un'istanza, per le attività di lettura e scrittura, che consiglia di mantenere esplicito un piano generale di lavoro contenente finalità, struttura dei contenuti e, nel caso della scrittura, vincoli di registro linguistico, spazio e tempo. Riflessioni sui framesAbbiamo visto nella sezione precedente come la distinzione tra conoscenza esplicita e conoscenza inferita sia rappresentabile ipotizzando una struttura di frames. L'idea che l'uso e l'acquisizione della conoscenza siano organizzati da frames interrelati ha alcune implicazioni sull'organizzazione di attività didattiche. In ogni caso il grado di libertà implicato dal concetto di economia cognitiva sembra rilevante in un contesto didattico. Innanzitutto la nostra comprensione dipende fortemente dalla ricchezza di frames di cui disponiamo: da qui la considerazione ovvia che, a parità di strategie d'uso della conoscenza, lo studente svantaggiato da un punto di vista ambientale sembra "meno intelligente" nella maggior parte dei contesti scolastici. Richiamandoci ai suggerimenti didattici della sezione precedente, ci sembra verosimile che l'invenzione da parte dell'insegnante di situazioni comunicative varie e stimolanti su una vasta gamma di tipologie testuali promuova la costituzione di un sistema di frames articolato e diversificato sia sul piano linguistico che su quello contenutistico. L'attenzione alle preconoscenze individuali degli studenti è soprattutto importante per attività ‑ tipicamente lettura e scrittura ‑ per cui si parla ancora spesso a sproposito di attitudine, quando è ragionevole che chiunque possa raggiungere un livello minimale di prestazioni sufficiente a leggere un quotidiano, a compilare un modulo, a comunicare per iscritto con il proprio datore di lavoro. In quest'ottica si pone la necessità ovvia, ma talvolta trascurata, di definire con precisione le conoscenze minime necessarie per esprimersi in modo sensato su un argomento: un tema di maturità sull'ingegneria genetica sembra perlomeno sottovalutare questa esigenza comune a insegnanti e studenti. |