Obiettivo


Cookie per gli annunci di Google e norme sulla privacy

Cerca nel web, nel sito, nei siti amicicerca

Google
 

Le finalità educative sono comportamenti generali attesi che riguardano la formazione dell'uomo e del cittadino.

Perché le finalità perdano il loro carattere di vaghezza  indeterminatezza e discrezionalità, devono essere tradotte in obiettivi che vengono articolati in finali, intermedi e operativi o immediati.

Gli obiettivi finali sono gli scopi del processo educativo;  scopi generali che devono essere verificati nei risultati  finali, ma anche nel processo per mezzo dei quale si cerca  di raggiungerli.  Essi diventano visibili e verificabili quando vengono  definiti in termini di comportamento, cioè di obiettivi  intermedi, che articolano gli obiettivi finali, grazie all'uso  di tassonomie, le quali rappresentano, appunto, l'organizzazione gerarchica di tali obiettivi: è sugli obiettivi  intermedi che si esercita la valutazione periodica e finale.

Gli obiettivi operativi o immediati, infine, indicano  espressamente l'azione da compiere, cioè le operazioni:

obiettivo = operazioni = comportamento

Il comportamento è una serie di operazioni circoscritte,  osservabili, esattamente descrivibili e controllabili nei  risultati che compongono un'azione del tipo ²fare questo² (performance). Un obiettivo, tradotto nelle sue  operazioni, significa la "cosa da fare” o la "serie di cose  da fare".  Non dobbiamo quindi confondere gli obiettivi con le  finalità.

Poiché i docenti perseguono lo  scopo di promuovere la crescita integrale dell'uomo e del  cittadino con gli strumenti che sono loro propri - le  discipline di insegnamento – si distinguono una programmazione educativa e una programmazione didattica.

Ciò che è posto dinanzi, con particolare riferimento  alla vista. E' sinonimo di metà o traguardo, ossia indica  qualcosa cui si mira e si vuoi arrivare.

La definizione degli o. svolge una funzione di primo piano nella stesura di qualsiasi programma, soprattutto se di tipo ad algoritmo come nel caso dell'istruzione programmata. Essa è anche un momento importante nella progettazione moderna del curricolo e degli strumenti di valutazione.

Obiettivi e criteri

La frequente confusione tra obiettivi e criteri richiede un chiarimento semantico e funzionale:

1. obiettivi: percorsi economicamente tarati sulle condizioni del gruppo e/o del singolo, a conclusione del quali è atteso un esito-risultato. Gli obiettivi operativi, fra le molte distinzioni, ne richiamano uno di chiara importanza:

a. obiettivi generali di classe: traguardi definiti dal consiglio di classe a seguito della lettura trasversale della situazione di partenza di tutti i componenti la classe; rappresentano i percorsi medi, validi per il tempo previsto, per il metodo, per il grado di complessità dell'insegnamento, che suppone pari grado di complessità delle operazioni intellettive degli alunni; come la linea d'orizzonte per il navigante, non è la realtà da raggiungere ma il riferimento continuo della rotta, la cui meta è poi un luogo fisico. L'assenza degli obiettivi di classe inclina l'attività e la sua verifica alla dispersione, alla mancanza di senso e di valore: non si sa quello che si fa, con quale metodo e perché.

Tali obiettivi sono la pietra di paragone degli:

b. obiettivi personalizzati: traguardi definiti dal consiglio di classe in conseguenza della situazione di partenza di ciascun alunno; rappresentano i percorsi personali e reali, validi per il tempo previsto, per il metodo, per il grado di complessità dell'insegnamento proponibile secondo il grado di complessità delle operazioni intellettive raggiunte da ciascun alunno.

Gli obiettivi sono parte essenziale del progetto educativo-didattico di classe ma anche delle soluzioni individualizzate.

Dagli obiettivi generali di classe e da quelli personalizzati discende coerentemente la formulazione di:

a. percorsi comuni di classe.

b. percorsi individualizzati, che nella complementarità anche metodologica fanno della didattica non una risposta generica o individuale ma una risposta sociale, che salvaguarda però le caratteristiche del singolo.

2. criteri: angoli visuali della verifica, ottiche di controllo dell'apprendimento, dimensioni del processo che conduce da operazioni intellettive semplici a quelle più complesse. Nella loro formulazione risultano rigidi (hanno validità per l'intero ciclo) e parziali (illuminano un aspetto dell'apprendimento).


Obiettivi didattici

Che cosa sono gli obiettivi didattici?

Sono azioni specifiche che gli studenti dovrebbero essere in grado di fare se hanno imparato qualcosa. Un obiettivo didattico ha due parti: un gambo, che dichiara quando gli studenti dovrebbero poter effettuare un'azione specificata, seguito dall'azione. Gambi tipici sono "quando tu (o "gli studenti") hai finito il capitolo 6 del testo, tu (essi) dovresti essere capace di ..." o "per fare bene all'esame della settimana prossima, dovresti essere capace di ...". La frase che segue il gambo deve cominciare con un verbo che esprime un'azione osservabile, come ad esempio: elenca, spiega, calcola, dimostra, deriva, progetta, o ottimizza, e dovrebbe essere una richiesta esplicita di che cosa ci si aspetta che lo studente sia in grado di fare. I verbi tipo: conoscere, imparare, capire ed apprezzare non dovrebbero essere usati — queste azioni non possono essere osservate direttamente.
……………

Liberato Cardellini da “Intervista con Richard M. Felder


Obiettivi educativi

Gli obiettivi educativi costituiscano l'orizzonte di valori educativi, e ne rilevano contemporaneamente le caratteristiche e il ruolo e fornendo criteri e modi per determinare questi ultimi . Gli obiettivi educativi costituiscano l'orizzonte di valori educativi entro il quale la comunità educativa scolastica decide di muoversi e di compiere le sue scelte. L'ordine di priorità di tali obiettivi viene stabilito confrontando tra di loro mète formative ideali, opinioni degli insegnanti ed effettive condizioni di crescita e di apprendimento raggiunte dagli allievi. A questo quadro di riferimento si giunge tenendo conto da una parte di quanto ci viene suggerito da una analisi filosofica, socio-culturale e psicologica del processo educativo scolastico, dall'altra delle risultanze di una rilevazione iniziale delle distanze o discrepanze esistenti fra i traguardi formativi desiderabili e le condizioni di ingresso della popolazione scolastica.


Obiettivi misurabili

Nelle schede-progetto allegate al Programma annuale previsto dal nuovo regolamento di con-tabilità viene richiesto di indicare gli "obiettivi misurabili" che ciascun progetto si propone di raggiungere.
Più che fornire spiegazioni teoriche su cosa si debba intendere per "obiettivo misurabile" ci sembra utile ed esplicativo proporre un paio di esempi concreti.

Esempio n. i - Progetto "Scuola sicura"
finalità: promuovere azioni tecniche, amministrative, formative e didattiche per migliorare la sicurezza del servizio scolastico;
obiettivi misurabili: mantenere aggiornati i piani di valutazione dei rischi e farli conoscere dal personale
- mantenere aggiornati i piani di evacuazione degli edifici scolastici e farli conoscere dal per-sonale e dagli alunni - far compiere agli alunni semplici esercitazioni in ordine ai problemi della sicurezza - promuovere iniziative di aggiornamento e formazione per il personale;
indicatori: numero di ore per attività formative rivolte ai docenti; numero di iniziative didatti-che promosse nell'istituzione scolastica; numero di alunni e numero di classi coinvolte nelle iniziative stesse.
Esempio n. 2 - Progetto "Integrazione degli alunni in situazione di handicap"
finalità: promuovere azioni formative e didattiche relative all'integrazione di alunni in situa-zione di handicap;
obiettivi misurabili: promuovere attività didattiche finalizzate all'integrazione degli alunni in situazione di handicap - migliorare (sia in termini quantitativi che qualitativi) la dotazione di sussidi didattici destinati ad alunni in situazione di handicap - promuovere la collegialità delle decisioni relative alla predisposizione e alla attuazione dei Piani educativi individualizzati per gli alunni in situazione di handicap -promuovere i rapporti con gli altri organi-smi che operano sul territorio;
indicatori: numero di ore di attività formative rivolte ai docenti; numero di ore per attività didattiche speciali promosse a livello di circolo; numero di incontri collegiali scuola-servizi del territorio; risorse finanziarie (misurate in valore assoluto e in valore percentuale rispetto al budget complessivo della scuola) destinate ad attività che coinvolgono alunni in situazione di handicap; numero di alunni e di classi coinvolte nelle iniziative stesse.


Reginaldo Palermo su "L'educatore" n. 17/18 15/03/2002

 

 

Torna alla O          Torna all'alfabeto 

 


Cookie per gli annunci di Google e norme sulla privacy