LA DISLESSIA
CHE COS'E' LA DISLESSIA?
LA DISLESSIA E' UNA DIFFICOLTA' CHE RIGUARDA LA CAPACITA'
DI LEGGERE E SCRIVERE IN MODO CORRETTO E FLUENTE. LEGGERE E SCRIVERE SONO
ATTI COSI' SEMPLICI E AUTOMATICI CHE RISULTA DIFFICILE COMPRENDERE LA
FATICA DI UN BAMBINO DISLESSICO.
Purtroppo in Italia la Dislessia è poco conosciuta, benchè
si calcoli che riguardi almeno 1.500.000 persone. La Dislessia non è
causata da un deficit di intelligenza né da problemi ambientali
o psicologici o da deficit sensoriali o neurologici.
IL BAMBINO DISLESSICO PUO' LEGGERE E SCRIVERE, MA RIESCE A FARLO SOLO
IMPEGNANDO AL MASSIMO LE SUE CAPACITA E LE SUE ENERGIE, POICHE' NON PUO'
FARLO IN MANIERA AUTOMATICA. PERCIO' SI STANCA RAPIDAMENTE, COMMETTE ERRORI,
RIMANE INDIETRO, NON IMPARA. LA DIFFICOLTA' DI LETTURA PUO' ESSERE PIU'
O MENO GRAVE E SPESSO SI ACCOMPAGNA A PROBLEMI NELLA SCRITTURA, NEL CALCOLO
E, TALVOLTA, ANCHE IN ALTRE ATTIVITA' MENTALI. TUTTAVIA QUESTI BAMBINI
SONO INTELLIGENTI E - DI SOLITO - VIVACI E CREATIVI.
COME SI MANIFESTA?
IL BAMBINO DISLESSICO HA DIFFICOLTA' SCOLASTICHE, CHE
DI SOLITOCOMPAIONO GIA' NEI PRIMI ANNI DI SCUOLA E PERSISTONO NEGLI ANNI
SEGUENTI.
Il bambino spesso compie nella lettura e nella scrittura errori caratteristici
come l'inversione di lettere e di numeri (es. 21 Þ 12) e la sostituzione
di lettere (m/n; v/f; b/d). A volte non riesce ad imparare le tabelline
e alcune informazioni in sequenza come le lettere dell'alfabeto, i giorni
della settimana, i mesi dell'anno. Può fare confusione per quanto
riguarda i rapporti spaziali e temporali (destra/sinistra; ieri/domani;
mesi e giorni) e può avere difficoltà a esprimere verbalmente
ciò che pensa. In alcuni casi sono presenti anche difficoltà
in alcune abilità motorie (ad esempio allacciarsi le scarpe), nel
calcolo, nella capacità di attenzione e di concentrazione. Spesso
il bambini finisce con l'avere problemi psicologici, ma questo è una conseguenza, non la causa della dislessia.
ANCHE DOPO LE ELEMENTARI PERSISTONO LENTEZZA ED ERRORI NELLA LETTURA,
CHE OSTACOLANO LA COMPRENSIONE DEL SIGNIFICATO DEL TESTO SCRITTO. I COMPITI
SSCRITTI RICHIEDONO UN FORTE DISPENDIO DI TEMPO. IL BAMBINO APPARE DISORGANIZZATO
NELLE SUE ATTIVITA', SIA A CASA CHE A SCUOLA. HA DIFFICOLTA' A COPIARE
DALLA LAVAGNA E A PRENDERE NOTA DELLE ISTRUZIONI IMPARTITE ORALMENTE.
TALVOLTA PERDE LA FIDUCIA IN SE STESSO E PUO' AVERE ALTERAZIONI DEL COMPORTAMENTO.
Associazione Italiana
Dislessia
Le cause della dislessia
Usando immagini di risonanza magnetica funzionale (fMRI)
per studiare l’attività cerebrale nei bambini, un team di
ricercatori del Medical Center dell’Università di Georgetown
ha confermato in parte una teoria vecchia di ottant’anni sulla base
neurobiologica dei disturbi della lettura. In particolare sono state osservate
le regioni del cervello che mutano quando i bambini diventano lettori
esperti. La ricerca è stata descritta online sul numero del 18
maggio della rivista “Nature Neuroscience”. Nel 1925 Samuel
Orton, autore di importanti ricerche sulla dislessia, aveva ipotizzato
che nel corso del normale sviluppo delle capacità di lettura le
immagini visive fornite dall’emisfero destro fossero soppresse affinché
non interferissero con le informazioni dell’emisfero sinistro. La
tecnologia avanzata oggi disponibile ha permesso ai medici di scoprire
che in effetti i bambini “disattivano” la regione destra delle
parti visive del cervello quando diventano lettori esperti. Questo sembrerebbe
confermare un aspetto delle teorie di Orton, sorte dall’osservazione
di pazienti con problemi di lettura. Guinevere Eden e colleghi hanno studiato
41 pazienti, di età compresa fra i sei e i ventidue anni, usando
tecniche di fMRI per esaminare quali parti del cervello venivano usate
durante la visione di un testo scritto. Correlando l’attività
cerebrale alle capacità di lettura, hanno osservato se i lettori
più esperti presentavano una maggiore attività in certe
aree del cervello rispetto ai lettori meno abili, e viceversa. Le scansioni
hanno mostrato che i bambini che stanno imparando a leggere usano le regioni
temporali sinistre del cervello. Con l’aumento dell’età
e della capacità di lettura, è stata osservata una soppressione
delle aree visive dell’emisfero destro, come previsto dalla teoria
di Orton. © 1999 - 2003 Le Scienze S.p.A.
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LA
DISLESSIA EVOLUTIVA
I DIECI ERRORI SU DISLESSIA E DISGRAFIA
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