UN'EDUCAZIONE PER IL FUTURO


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UN'EDUCAZIONE PER IL FUTURO

Conferenza tenuta a Tokio il 21 Maggio 2000 da

Howard Gardner, Harvard Graduate School of  Education

I. Introduzione

Il nostro  tempo è contrassegnato da incredibili scoperte. Mi riferisco alla rete tecnologica, alla nanotecnologia, alla rivoluzione genetica, alla robotica, all'intelligenza artificiale, forse anche alla creazione di nuove specie.

C'è, in questo contesto, un consenso generalizzato sull'importanza decisiva dell'educazione: solo quelli che avranno ricevuto un'adeguata istruzione potranno inserirsi  in questo nuovo mondo. Sia negli Stati Uniti che in Giappone, l'istruzione  occupa il primo posto nelle questioni nazionali.

In questa conferenza mi occuperò dell'istruzione dei bambini e degli adolescenti: della scuola dell'infanzia, della scuola elementare e della scuola secondaria, tralasciando l'università.

II. Due dilemmi

Vi parlo come psicologo che ha studiato la mente ed il cervello con specifico riferimento all'educazione. La prima osservazione che intendo fare è  questa: se è vero che  c'è  un generale consenso sull'importanza dell'istruzione,  è altrettanto vero che non c'è accordo su che cosa debba essere  e su come debba essere realizzata. Voglio menzionare due dilemmi. Entrambi sono collegati al cognitivo, alla parte della scuola che riguarda la conoscenza.

Primo, che cosa dovrebbe essere insegnato?

Che cosa dovrebbe essere messo al centro dell'istruzione: fatti? Informazioni? Dati? E se sì, quali? Materie e discipline - se sì quali? Quale scienza, quale storia? Dobbiamo alimentare la creatività, il pensiero critico? E quali sono le altre tematiche di rilievo alle quali rivolgere la nostra attenzione? Le arti, la tecnologia, il sociale, l'etica?

Se voi provaste a includere  tutto questo nei curricoli,  studenti ed insegnanti sarebbero sopraffatti dalla mole delle cose da apprendere e da insegnare.

Secondo, come dovremmo insegnare?

Anche se riuscissimo ad accordarci su quali discipline assumere fra quelle sopra indicate, dovremmo insegnarle tutte a tutti gli studenti? E dovremmo insegnare a tutti nello stesso modo?  O dovremmo invece individualizzare il curricolo per ciascuno studente o gruppi di studenti?

Quanta enfasi va posta sul computer, sull'educazione a distanza, sui media?

Quale dovrebbe essere il ruolo della casa, della scuola o delle attività extracurricolari?

Quanta responsabilità dovrebbe essere posta sugli insegnanti, sugli studenti, sui genitori, sulla comunità?

III. Due "fondamentali"

Di fronte a questa mole di problemi, dobbiamo prendere decisioni di enorme rilevanza. Nel farlo, credo che dovremmo affidarci a due "fondamentali" o se volete a due  basi: la scienza dell'apprendimento e i nostri valori come esseri umani. Li commenterò entrambi.

Primo, la scienza dell'apprendimento:

Mi riferirò a due scoperte fondamentali nel campo degli studi cognitivi, nei quali sono stato personalmente coinvolto.

Prima scoperta:   Come esseri umani abbiamo molti diversi  modi di rappresentare i significati, molti tipi di intelligenza. La mia ricerca ha definito 8 o 9 intelligenze negli uomini (linguistica, logico-matematica, spaziale, musicale, corporeo-chinestetica, interpersonale, intrapersonale, naturalistica, e probabilmente anche esistenziale). La scuola ha posto accento ed interesse quasi esclusivi su quella linguistica e logica, mentre ha ignorato altre forme di rappresentazione mentale- forme artistiche (la musica), atletiche (corporee), personali (la conoscenza degli altri e di sé), la conoscenza del mondo naturale, la conoscenza dei grandi problemi dell'umanità; ciascuna di queste "forme della mente" deve essere coltivata e se non lo è l'educazione risulta "dimezzata".

Seconda scoperta:  i fatti sono facili da memorizzare, e alcuni di noi sono bravissimi a ricordarli - questa facilità può anche aiutarci a fare soldi, negli Stati Uniti addirittura milioni di dollari con i quiz televisivi. Ma la comprensione disciplinare è qualcosa di molto più difficile da raggiungere.

Nel corso dei millenni, gli esseri umani hanno sviluppato molte discipline o modi di conoscere il mondo estremamaente penetranti - discipline scientifiche, umanistiche, storiche, artistiche, matematiche. Sarebbe bellissimo se noi potessimo spiegarle in modo semplice ai giovani ("questi sono i tre passaggi per pensare scientificamente" o "questo è ciò che occorre per pensare storicamente"), ancora meglio se potessimo dare loro alcune indicazioni, e loro fossero in grado di padroneggiare la disciplina. Purtroppo, invece, l'apprendimento disciplinare è molto difficile e complesso e necessita di anni e anni di pratica guidata e di apprendistato.

La nostra ricerca ha individuato una ragione di tale difficoltà. Quando i bambini sono piccoli, sviluppano teorie sul mondo che hanno una grande forza di radicamento: teorie sulla materia (se rompi un oggetto in piccoli pezzi, e continui a romperlo in pezzi sempre più piccoli, alla fine non ci rimane niente; oppure la terra è piatta); teorie sulla vita (se si muove, è vivo; se non si muove, è morto; se è sullo schermo di un computer, non si sa se è vivo o morto; tutti gli animali furono creati nello stesso periodo della preistoria); e teorie sulla mente (se tu hai una mente e io ho una mente, sei simile a me; allora la tua mente è come la mia e tu sei buono, ma se sei diverso da me, allora hai una mente diversa e sei cattivo).

Molte delle teorie sviluppate dai bambini sono meravigliose; alcune sono affascinanti; ma, come avete appena udito, alcune sono assolutamente sbagliate dal punto di vista della fisica, della biologia, della psicologia, della storia. Sfortunatamente, queste teorie sbagliate sono molto penetranti e potenti. Se vogliamo sviluppare nei bambini modi corretti di impossessarsi delle discipline, dobbiamo prima cancellare o eliminare le teorie sbagliate e fuorvianti che hanno sviluppato per conto proprio. E poi dobbiamo gradualmente costruire teorie migliori, come quelle usate dai biologi e dai fisici contemporanei, molte delle quali vanno in direzione diametralmente opposta al senso comune. Infatti non è immediatamente credibile che gli uomini si siano sviluppati dai primi primati; non appare credibile che il mondo sia sferico, ma entrambe queste affermazioni sono vere. Dobbiamo aiutare gli studenti a sradicare le teorie sbagliate e a costruirne gradualmente di più adeguate.

Per riassumere: la comprensione disciplinare è importante - forse, per la verità, è l'unica giustificazione per tenere i ragazzi a scuola 10 o 15 anni! La comprensione disciplinare è molto difficile da conquistare; e noi abbiamo diversi modi di rappresentare il mondo, diverse intelligenze, per così dire. La domanda allora è: Possiamo costruire qualcosa di nuovo utilizzando queste conoscenze che abbiamo recentemente acquisito sui modi in cui gli esseri umani apprendono?

Secondo, la sfera dei Valori:

Passiamo al problema dei valori. Potreste avere  tutte le possibili conoscenze scientifiche sull'apprendimento e non sapere cosa fare in classe. Questo perché tali decisioni coinvolgono sempre giudizi di valore.

Per esempio, supponiamo di accettare il principio che esistono intelligenze multiple. Potreste decidere che voi volete continuare a educare individui il più possibile uguali fra loro, in questo caso tendereste ad ignorare o minimizzare questo dato.  Sicuramente molti negli Stati Uniti e in Giappone assumerebbero questa posizione di "uniformità". Potreste invece decidere di insegnare ciascun argomento in sette o otto modi. Oppure potreste decidere di mettere assieme tutti i bambini che hanno particolarmente sviluppata una certa intelligenza, o tutti i bambini che non hanno sviluppato quella specifica intelligenza. E ancora, potreste tentare di sviluppare quelle tipologie di intelligenza  che sono deboli, o ignorare i punti deboli e insistere invece su quelli che si presentano forti. Potreste infine decidere di conoscere a fondo ciascun bambino e individualizzare il più possibile l'educazione.

Questo è ciò che io caldeggio e che credo sia anche la filosofia delle scuole di Tsuzuki. Tutte queste decisioni comportano giudizi di valore; nessuna di queste decisioni può essere presa semplicemente perché si è stabilito che le intelligenze sono multiple.

Così approfittando di questa piacevole occasione e buttando a mare ogni possibile cautela, vi indicherò i miei desideri, il mio sistema di valori, per l'educazione del futuro.

Io credo che la migliore educazione debba essere costruita su ciò che ha funzionato nel passato. Allo stesso tempo la migliore educazione deve prendere in considerazione le scoperte più recenti e i bisogni delle generazioni future.

Io avanzo queste idee non perché sia sicuro che siano giuste, ma per incoraggiare la discussione e il dibattito.

IV. Guardare in entrambe le direzioni

A. Attingere dal passato

Per prima cosa rivolgiamoci all'eredità del passato. Io credo che lo scopo cognitivo fondamentale dell'educazione dovrebbe essere quello di mettere i giovani in grado di capire il mondo in cui vivono - il mondo fisico, il mondo biologico, il mondo sociale, il mondo delle esperienze personali. Questo si ottiene innanzitutto facendo apprendere i 3 fondamentali (leggere, scrivere e far di conto); e poi  introducendo i giovani alle maggiori famiglie disciplinari: le scienze, che cercano la verità rispetto al mondo fisico, sociale, e biologico, e che utilizzano il potente strumento della matematica; lo studio dell'arte e lo studio della natura, che ci raccontano le bellezze del mondo naturale e di quello costruito dall'uomo; e la storia e la letteratura, che ci narrano il passato degli uomini e documentano le scelte buone e cattive che gli uomini hanno fatto e le conseguenze di queste scelte. In sintesi, le discipline rappresentano i migliori sforzi compiuti dall'umanità per imparare e capire ciò che è vero, bello e buono, e per estensione per respingere ciò che è falso, per allontanarsi da ciò che è brutto e per evitare cattivi pensieri e cattive azioni.

Fin qui, la mia ricetta per l'istruzione preuniversitaria è tradizionale e conservatrice, e io non mi scuso di questo. Ma il mio essere conservatore si ferma qui. Io credo che gli studenti possano sviluppare la comprensione delle discipline se indagano in profondità un numero limitato di argomenti; cioè, se rinunciano al falso sogno di potersi impadronire di tutti gli argomenti  e intraprendono invece la conoscenza approfondita di un numero limitato di argomenti veramente importanti - per esempio, la teoria dell'evoluzione in biologia, o i significati delle rivoluzioni politiche nella storia, o saper padroneggiare una forma artistica o artigianale.

E ancora, io non considero importante la memorizzazione di un gran numero di informazioni. Domani, o forse oggi stesso, noi possiamo ottenere tutte le informazioni che ci occorrono in un singolo CD o in un palmare, che può seguirci ovunque, rendendoci liberi di dedicare il nostro impegno a questioni più importanti, questioni che non possono essere  semplicemente compresse in un CD. Voi potete avere sulla punta delle dita tutti i primi ministri giapponesi o persino tutti gli imperatori; ma voi non potete cliccare un mouse e essere immediatamente in grado di pensare storicamente o scientificamente.

La capacità di pensare in modo intelligente è molto diversa dal possedere tantissime informazioni. Una tale capacità di comprensione viene acquisita solo quando un argomento è stato sviscerato in profondità, fino ad averne una conoscenza per così dire "tridimensionale", una familiarità a tutto tondo, la capacità di indagarlo in tanti modi diversi.

  E qui entrano in scena le intelligenze multiple. Se noi passiamo molto tempo su di un argomento e lo indaghiamo in modo approfondito, non dobbiamo studiarlo attraverso un solo approccio (che quasi sempre sono testi scritti o lezioni). Possiamo apprenderlo in molti modi diversi, utilizzando le nostre intelligenze multiple, ed è così che riusciremo ad acquisirlo in modo stabile. Per esempio, non si può capire la teoria dell'evoluzione semplicemente memorizzando una definizione. Al contrario si comincia a padroneggiare la teoria se si è messi di fronte alla definizione E a delle storie E a resoconti pittorici statici E a simulazioni grafiche dinamiche sul computer E ad opere d'arte E a puzzle e dimostrazioni numeriche E a domande esistenziali- da dove veniamo, perché siamo qui, che cosa accadrà in futuro?

Le mie raccomandazioni possono essere formulate in modo molto semplice. Primo, fate sì che i bambini si impossessino delle abilità di base (leggere, scrivere e far di conto); poi che studino argomenti fondamentali nelle varie discipline; che si avvicinino a quegli argomenti in molti modi; e infine date ai giovani molte opportunità di eseguire e trasferire in altre situazioni ciò che hanno capito. Fateli usare, ad esempio, la loro conoscenza dell'evoluzione per valutare la scoperta di un nuovo dinosauro o l'evoluzione di un virus del computer, come pare che avvenga ogni settimana. Gli altri compiti possono essere lasciati all'Università: la specializzazione in una o più discipline; la possibilità di lavoro interdisciplinare (multi-disciplinare); e il padroneggiare fatti  utili per diventare esperti in un certo campo, per esempio, in botanica o storia medievale.

B. Guardando al Futuro

Affronterò infine la questione di come l'istruzione cambierà in futuro.  La presenza di potenti tecnologie sarà una vera benedizione. Gli studenti potranno acquisire molte informazioni per conto proprio. Potranno ottenere rappresentazioni multiple di molti argomenti, per esempio attraverso collegamenti ipertestuali, navigando il world wide web, o sperimentando la realtà virtuale. Ci sarà un interesse calante verso le lezioni e le conferenze dal vivo - compresa questa! - poiché tali lezioni possono essere registrate e rese accessibili a tutti in qualsiasi momento del giorno e della notte, attraverso Internet. Io ho già programmato di mettere questa conferenza sul mio sito e di mettere tutto il mio corso sul web quest'autunno.

Studenti e genitori saranno in grado di interagire con gli insegnanti via Internet, lo potranno fare anche con istruttori ed esperti che non hanno mai incontrato. (Noi insegnanti avremo ancora meno tempo di oggi  per dormire!). Ci saranno forme miste di istruzione: più istruzione a casa con i genitori, più gruppi ad hoc o programmati, e solo alcuni tipi di attività si svolgeranno giornalmente all'interno dell'edificio scolastico. A scuola prevarrà la flessibilità, come sta già avvenendo nei luoghi di lavoro in entrambi i nostri paesi.

Io trovo queste prospettive eccezionali. Le sfide che ci lancia l'insegnamento aumenteranno nei prossimi anni.

Gli studenti non avranno soltanto dimostrazioni spettacolari attraverso la tecnologia, il mondo stesso, nelle sue varie sfaccettature tecnologiche continuerà a cambiare ad una velocità impressionante.

Parlando in Giappone, non c'è bisogno di ricordare che noi viviamo, per la prima volta nella storia, in un epoca in cui gli esseri umani potrebbero distruggere il mondo con le armi nucleari. Viviamo anche in un'epoca in cui per la prima volta, attraverso l'ingegneria genetica o la nanotecnologia, potremmo creare nuove tossine e nuove forme di terrorismo biologico, che potrebbero distruggere il pianeta.

Viviamo, però,  anche in un'epoca in cui per la prima volta nella storia avremo macchine intelligenti come e più di noi, macchine che potranno pianificare l'economia, la diplomazia, la politica, e, per quel che so, anche il nostro tempo libero, la nostra vita amorosa, il luogo e il modo della nostra morte, e la nostra rinascita. Ci saranno esperimenti di clonazione di organi o di interi esseri umani, e ci saranno tentativi di fondere uomini e robot, per esempio, impiantando chip al silicone nei nostri cervelli. Alcuni spereranno persino di raggiungere l'immortalità in questo modo, scaricando il cervello in un database.

Io non sto dicendo che questi argomenti debbano dominare il curricolo scolastico. Sto dicendo qualcosa di più radicale. Sto dicendo che essi stanno già cominciando a far parte del curricolo della vita di ogni giorno. Gli studenti non dovranno impararli a scuola perché li vedranno in TV o navigando in Internet o li sentiranno dibattere a casa e per strada.

E così il compito degli educatori diventerà affrontare una duplice sfida: da un lato inculcare le discipline tradizionali e i modi di pensare come li ho descritti; dall'altro aiutare gli studenti ad affrontare e  assumere un ruolo attivo nei confronti di questi incredibili sviluppi, che non sono più fantascienza.

V. Due Valori Cruciali

E' a questo punto che voglio menzionare la immutata importanza di due valori: Responsabilità e Umanità.

Cominciamo dalla responsabilità. Il nostro lavoro di adulti deve rispettare cinque diverse sfere: i nostri valori, gli altri individui attorno a noi (famiglia, amici,colleghi/pari); la nostra professione/vocazione; le istituzioni alle quali apparteniamo e la più ampia umanità che non conosciamo, quelli che vivranno in futuro, la salute e la sopravvivenza del pianeta.

Un'educazione a questo tipo di responsabilità non può essere completata nell'infanzia e nella adolescenza, ma deve assolutamente cominciare fin dai primi anni di vita. Assumerla da adulti è troppo tardi. E così genitori e insegnanti devono incorporare  nel loro modo di vivere la Responsabilità e devono cercare di infonderla nei giovani.

Io so che in Giappone e in altre parti del mondo molti sono preoccupati per la carica di violenza che c'è in alcuni giovani. Io non ho l'esperienza per discutere questo fenomeno nazionale e forse mondiale. Ma so che noi dobbiamo aiutare gli studenti a trovare un senso nella loro vita quotidiana, a sentirsi responsabili delle conseguenze delle loro azioni; Platone disse 2500 anni fa: "Attraverso l'educazione dobbiamo aiutare gli studenti a trovare piacere in ciò che devono apprendere."

Il secondo valore è l'apprezzamento di ciò che c'è di speciale negli esseri umani. Gli uomini hanno fatto molte cose terribili ma c'è anche un numero grandissimo di esseri appartenenti alla nostra specie che ha fatto cose meravigliose: opere d'arte, opere musicali, scoperte scientifiche e tecnologiche, atti eroici di coraggio e sacrificio. I nostri giovani devono apprendere queste cose, arrivare a rispettarle, e aspirare un giorno a riprodurle proseguendo quella tradizione. Far conoscere l'eroismo degli uomini può essere un'altra chiave per crescere giovani che esprimano valori positivi. Le discipline sono tra le conquiste più stupefacenti dell'uomo - e noi dobbiamo ricordare che è molto più facile distruggerle che continuare a costruirle. Le società totalitarie prima bruciano i libri, poi umiliano gli studiosi, poi uccidono quelli che non si piegano. Un'epoca oscurantista può sempre discendere su di noi.

Viviamo in un'epoca che fornisce spiegazioni biologiche e sociobiologiche. Dovremmo ricordare che una delle invenzioni umane più belle è l'Invenzione dell'Educazione - nessun'altra specie educa i giovani come facciamo noi. In questo tempo di grandi cambiamenti, dobbiamo ricordare l'antico valore dell'educazione e preservarlo - non già fatti, dati, informazioni, ma Conoscenza, Comprensione, Saggezza. Dobbiamo usare le antiche arti dell'educazione per preparare giovani per un mondo che la semplice evoluzione naturale non è in grado di dirci come sarà e che noi stessi non possiamo  immaginare appieno.

Il grande commediografo Jean-Baptiste Molière una volta dichiarò "Siamo responsabili non solo per ciò che facciamo ma anche per quello che non facciamo."  Non dobbiamo sottrarci alla responsabilità di preparare i bambini e i giovani a un futuro che ora possiamo solo intravedere - come se guardassimo attraverso un vetro nell'oscurità. Questa è la sfida, assolutamente  nuova, che l'educazione ha di fronte a sé. Facciamo in modo di combinare il meglio della scienza  con i nostri valori più preziosi.  Facciamolo su Scala Globale. Soltanto così potremo affrontare la sfida.

30 Dicembre 2000

Copyright 2000 by the President and Fellows of Harvard College.

Project Zero http://pzweb.harvard.edu/Research/Research.htm

 


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