Mappe
concettuali
Uno
dei contributi più significativi delle scienze cognitive nel campo della
didattica è stata l'individuazione di strumenti per la rappresentazione
delle conoscenze. Fra questi, le mappe cognitive e concettuali sono ormai
entrate nell'armamentario metodologico di molti insegnanti: vediamo di
capire perché.
Ogni
giorno "facciamo inferenze sulla realtà che ci circonda: mettiamo
in rapporto eventi, costruiamo categorie, deduciamo relazioni causali
[.], selezioniamo informazioni che ci sembrano utili per la soluzione
di un problema, e tutto questo è guidato da criteri e da presupposizioni
che solo raramente ci accade di rendere espliciti: semplicemente, li abbandoniamo
qualora una situazione nuova ci obbliga ad adottarne di nuovi perché è
più facile mettere da parte un'informazione, un dato, piuttosto che integrarli
con la struttura della conoscenza preesistente o ristrutturare questa
e cambiare la visione delle cose". Così, come per altri sistemi di
rappresentazione delle conoscenze, costruire mappe serve proprio per esplicitare
il modo di creare relazioni tra concetti, rendendoci quindi consapevoli
delle nostre costruzioni mentali.
Cosa
sono le mappe
"Sistemi
di rappresentazione mentali della conoscenza" (Bargero)
A
cosa servono
Per
chi impara:
. visualizzare la natura dei
concetti;
. esplicitare le relazioni tra
essi;
. evidenziarne le relazioni gerarchiche;
. far emergere la struttura ideativa
di un testo;
. rappresentare graficamente
le conoscenze.
Favorisce quindi la metacognizione.
Per
chi insegna:
. valutare il livello di concettualizzazione;
. far emergere la struttura cognitiva;
. rappresentare graficamente
e in modo coinciso le conoscenze.
Più
in generale, quindi, le mappe servono per schematizzare le connessioni
di significato tra i concetti che formano le proposizioni, e per mettere
a fuoco le idee chiave su cui ci si deve concentrare per svolgere un determinato
compito.
Perché
le mappe?
L'apprendimento
e l'insegnamento tradizionale o meccanico consiste nella trasmissione
e nell'acquisizione di conoscenze attraverso la pura e semplice memorizzazione
dei contenuti.
Gli
studenti assumono quindi un atteggiamento passivo che spesso, pur permettendo
loro di capire ciò che viene spiegato durante la lezione, non consente
di impadronirsene, in quanto non integrano le nuove informazioni con quelle
già possedute. Le mappe cognitive e concettuali permettono, invece, un
apprendimento significativo, creativo e attivo. L'alunno è costretto ad
operare con il testo e con i concetti per compiere operazioni mentali
complesse: scoprire, selezionare, collegare, gerarchizzare, mettere in
relazione e generalizzare le nuove conoscenze.
In
particolare:
. Le mappe diventano,
così, una risorsa per trovare delle motivazioni intrinseche ad imparare,
perché forniscono "il piacere" di apprendere e riconoscere
l'emozione che si prova quando ci si accorge di aver capito di più e
meglio.
. Svolgono una
funzione socializzante, favorendo il confronto sui concetti stessi,
sulla validità dei legami e delle relazioni. A questo proposito può
essere molto utile il PC perché permette di mostrare, anche, più soluzioni
fra le quali scegliere, dopo il dibattito e la riflessione, quella più
adeguata o maggiormente condivisa, senza dover rifare tutto il lavoro.
La discussione fa emergere anche l'esistenza di due approcci alle mappe:
quello concettuale oggettivo e quello cognitivo più personale soggettivo.
. Servono agli
studenti a riflettere sulla struttura della conoscenza e del suo processo
di produzione, aiutandoli ad acquisire un metodo di lavoro e di studio.
. A livello linguistico abituano
a concepire i concetti e le proposizioni in senso gerarchico, con un'affermazione
principale e generale ed altre legate ad essa da nessi logici (perché,
poiché, quindi, prima di, ecc.) o dai significati inclusivi.
. Visualizzano graficamente i
significati, i legami logici e l'ordine gerarchico. Ciò facilita sicuramente
l'apprendimento se è vero che la memoria visiva è notevolmente più potente
di ogni altro tipo di memoria.
Modalità
di utilizzo didattico
1
Esplorare le preconoscenze
(e misconcezioni) degli alunni rispetto ad un argomento. Una mappa, anche
se non è una raffigurazione perfetta di ciò che un alunno conosce, rappresenta
una prima, importante approssimazione.
È
fondamentalmente da questo punto che bisogna partire per programmare ogni
attività didattica.
Nel
caso specifico ci siamo prefissati due obiettivi: a) esplorare la conoscenza
e la percezione del concetto di scrittura; b) verificare la conoscenza
delle procedure per scrivere. Ogni alunno realizza una mappa; poi si passa
alla fase di confronto e discussione, fino ad arrivare ad una mappa comune
e condivisa; quindi costruiscono una nuova mappa in cui raggruppano e
generalizzano i concetti; alla fine, facendo riferimento alle operazioni
mentali compiute nel lavoro per costruire la mappa delle preconoscenze,
definiscono le procedure per scrivere.
2.
Mappe per scrivere un testo.
Molto spesso, quando devono redigere una relazione, un tema o qualsiasi
altro tipo di testo, gli alunni entrano in crisi, non sanno cosa scrivere,
o meglio non riescono a richiamare alla mente le proprie esperienze e
conoscenze e ad organizzare le idee. A questo punto, particolarmente utile
come strumento preliminare di pianificazione, è la stesura di una mappa
concettuale che, in una prima fase, prevede l'elenco istintivo di tutte
le idee attinenti all'argomento da trattare; in una seconda la selezione
dei concetti più significativi e, in una terza, più complessa, la stesura
della mappa ideativa del testo che prevede già, anche se non in modo definitivo,
l'organizzazione in sequenze e paragrafi.
3
Mappe per comprendere.
Realizzare la mappa di un testo letto permette all'alunno di:
. Riconoscere i concetti importanti
e riferirli in modo conciso;
. Esplicitare le relazioni tra
concetti;
. Evidenziare le relazioni gerarchiche
e di inclusività;
. Far emergere la struttura ideativa
del testo;
. Collegare concetti conosciuti
con concetti nuovi.
4 Mappe
per spiegare. La mappa sfrutta la potenza della memoria visiva
perché rappresenta graficamente ed in modo conciso:
. le parole chiave;
. le relazioni;
. i rapporti di gerarchia tra
concetti.
5
Mappe per riorganizzare/ sintetizzare
attività didattiche. Si tratta di costruire mappe per riaggregare intorno
ad alcuni nuclei concettuali portanti il lavoro già svolto
6
Mappe per progettare ipermedia.
Esiste una stretta analogia tra mappe concettuali ed ipertesti, sia per
l'isomorfismo tra item e linee di collegamento delle mappe, da un lato,
e nodi e link degli ipertesti dall'altro, sia per la pluralità di percorsi
di lettura di entrambe le strutture. Proprio per queste ragioni riteniamo
che le mappe possano essere usate come strumento per la progettazione,
da parte degli alunni, di ipermedia.
BIBLIOGRAFIA
Minsky M., La società della mente, Adelphi, Milano, 1989
Bargero M.L. e Tarantini A. (a cura di), Atti del seminario Costruzione
della conoscenza, Oppi, Milano, 1992
Novak J.D. e Gowin D.B, Imparando a imparare, SEI, Torino, 1989
Gagnè E.D., Psicologia cognitiva e apprendimento scolastico, SEI, Torino,
1989
AA. VV., Atti del seminario Scienze cognitive, OPPI, Milano, 1993
Hofstadter D., L'io della mente, Adelphi, Milano, 1985
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