PROGETTAZIONE
(fasi, soggetti, valutazione)
Italo Bassotto
La strutturazione di un progetto di sperimentazione richiede la messa
a punto di alcune fasi che possono così essere scandite:
Fase della identificazione del problema: utilizzando gli ordinari "sensori"
di cui una scuola dispone (riunioni degli Organi Collegiali, relazioni
sull'andamento delle attività, istanze, reclami, esigenze sollevate da
parte dei vari attori sociali), oppure avviando un vero e proprio check
up della Unità Scolastica è possibile procedere alla identificazione puntuale
dei problemi su cui vale la pena sviluppare una "azione di miglioramento".
Naturalmente è essenziale che la "diagnosi" sia condivisa e confrontata
con la più ampia platea possibile.
Fase delle decisioni: si tratta di una decisione che può essere tutta
interna alla Unità Scolastica (ad esempio, nel caso di una rideterminazione
dei "ritmi" di insegnamento - apprendimento) o da prendere in connessione
con agenzie esterne (Agenzie, Enti Locali . ). Se la "sperimentazione"
riguarda un piccolo nucleo, un "circolo di qualità", formato da alcuni
Gruppi Docenti che si vogliono cimentare con una specifica problematica,
è comunque opportuno definire con cura i sistemi di verifica dell'innovazione
e i procedimenti per assicurarne la ricaduta sull'intera Unità Scolastica
nel caso in cui gli esiti siano stimati come apprezzabili e migliorativi.
Fase della gestione del progetto: è estremamente importante che siano
previsti i tempi ed i modi del monitoraggio; momenti di coordinamento
e consulenza (da parte del dirigente scolastico, di suoi collaboratori
o di agenzie esterne); modalità e tecniche di documentazione dei prodotti
realizzati in fase di realizzazione delle attività previste dalle diverse
"azioni" del progetto.
Fase della valutazione e della implementazione: una volta che il progetto
sia stato realizzato, documentato e valutato, occorre che la Unità Scolastica
si doti degli strumenti culturali e "politici" per stabilizzare i comportamenti
migliorativi del servizio che hanno tratto validità dalla sua prima realizzazione.
Non è raro, infatti, e nella scuola in particolare, che una buona idea,
realizzata con successo, dopo poco tempo sia abbandonata acriticamente,
sia per ragioni contingenti (i protagonisti dell'esperienza se ne vanno,
cambia il dirigente .), sia per inseguire "nuove mode" che nel frattempo
si sono instaurate.
Lo sviluppo di un progetto di innovazione richiede alcune condizioni organizzative
preliminari:
uno staff di progetto, vale a dire un gruppo disponibile e motivato oltre
che avente in comune una unità organizzativa omogenea (può trattarsi di
una classe, ed allora sarà un Consiglio di Classe, o un Team di Modulo
per la scuola elementare, o una intera "scuola" per la Materna; oppure
può trattarsi di un "dipartimento", ovvero di un gruppo di docenti di
materie "affini" che opereranno -possibilmente- sull'intero corso degli
studi). Nello staff va anche identificato il responsabile (cui saranno
affidate le "deleghe" da parte del Dirigente scolastico) in nome del principio
stabilito dal DL 29/93 secondo cui è responsabile chi è nella condizione
materiale di perseguire gli obiettivi del proprio lavoro.
Un sistema di documentazione dei materiali e dei lavori prodotti durante
la sperimentazione. Non si può certo pensare di far ricorso agli strumenti
"burocratici" tradizionali (registri, verbali, giornali dell'insegnante
e quant'altro). Pertanto è opportuno che il Progetto preveda:
La produzione di materiali di lavoro durante la sua realizzazione e la
loro codificazione documentale (schede, griglie, diari, prove ecc.)
La documentazione presso gli studenti dei percorsi formativi realizzati
e la loro formalizzazione testuale (tesi, tesine, quaderni di ricerca,
.)
La realizzazione di un RAPPORTO DI SINTESI FINALE della sperimentazione
da presentare al collegio Docenti e al Consiglio di Istituto (Circolo)
per la valutazione di efficacia ed efficienza della innovazione prodotta.
Un sistema di "ricaduta" degli esiti sperimentalmente validati sulla intera
Unità Scolastica. A tal proposito va segnalata la assunzione di responsabilità
del Dirigente scolastico che, con il suo staff, non può non accompagnare
gli eventuali progetti con adeguate soluzioni di sensibilizzazione, formazione,
ricerca operativa in cui coinvolgere sia gli insegnanti non direttamente
responsabili del progetto, sia gli utenti (genitori, studenti, Enti Locali..).
Un appropriato studio di fattibilità sia in termini economici , che logistici,
che di risorse umane. Chi è coinvolto in progetti di innovazione dovrà
disporre di quote di tempo aggiuntivo e delle relative forme di incentivazione;
così come -qualora siano previste forme di consulenza e supervisione esterna-
queste dovranno essere retribuite adeguatamente.
Un adeguato sistema di verifiche e valutazione : è necessario che il progetto
enunci chiaramente i propri obiettivi, secondo la regola della chiarezza,
inequivocità e trasparenza in modo che la verifica possa essere fatta
sia dall'interno dell'Unità Scolastica che dall'esterno (cosa peraltro
prevista dallo stesso MPI, nel momento in cui assegna ai Nuclei Provinciali,
agli IRRSAE ed al CEDE i compiti di monitoraggio e di valutazione degli
esiti dei progetti di sperimentazione).
La valutazione dei Progetti si presenta a tre livelli:
1) la valutazione ex ante o valutazione di impatto
2) il monitoraggio o valutazione di processo
3) la valutazione ex post o valutazione di risultato.
Al riguardo della prima modalità occorre tener conto del fatto che qualsiasi
cambiamento è foriero di ansie e preoccupazione da parte degli attori,
ma anche -per riflesso- degli spettatori. Ne consegue che non basta un'idea
interessante e "nuova" per sostenere un progetto alla sua origine e neppure
un consenso espresso in maniera diffusa da parte degli Organi Collegiali:
è necessario -prima di avviare le procedure di "sperimentazione"- calcolare
l'impatto che le novità previste potranno avere sull'intera comunità scolastica.
Una valutazione di impatto può essere fatta in situazione di "simulazione
dei risultati" : chiamando cioè le componenti scolastiche a riflettere
su quello che potrebbe accadere al termine della sperimentazione, oppure
semplicemente mediante una stima -da parte dello staff di progetto- delle
resistenze che si incontreranno in fase di realizzazione e, soprattutto,
di implementazione degli esiti.
La valutazione di processo, ovvero il monitoraggio, presuppone che il
progetto stesso sia accompagnato da opportuna documentazione, sia al riguardo
delle decisioni e degli orientamenti assunti dal "gruppo sperimentale"
nelle varie fasi (o azioni) del progetto medesimo, sia con riferimento
ai prodotti (ad esempio moduli di insegnamento, quadri orario, contratti
formativi) che risultano dalla realizzazione delle azioni medesime.
Infine, la valutazione di risultato si esplica su due versanti: quello
della efficienza, e quello della efficacia.
Sul primo fronte si tratta di rispondere alla domanda: si potevano ottenere
gli stessi risultati a minor costo (sia in senso economico che dal punto
di vista dell'impegno e del dispendio di risorse umane)?
Sul secondo il problema da risolvere è quello di dare risposta alla domanda
se si siano raggiunti gli obiettivi che la scuola si era prefissata con
il progetto posto in essere.
Per trovare le risposte alle domande di cui sopra lo staff di progetto
utilizzerà sia strumenti formali (analisi dei costi, questionari, test,
interviste ecc.) sia strumenti informali: analisi dei documenti, osservazioni,
riunioni di gruppi di utenti ecc.
Progettare nella
scuola dell'infanzia: le parole chiave della programmazione
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