Psicologia
(Scientifica Contemporanea)
La
psicologia è:
1)
studio
scientifico dell'attività psichica individuale e sociale in
rapporto all'ambiente in cui essa si manifesta;
2)
oggetto di studio quindi sono sia il comportamento o
linguaggio che la personalità (intesa come unità
psico-fisica).
I.
OGGETTO della P.S.C. sono i processi psichici
(sensazioni, percezioni, rappresentazioni, pensiero, sentimento..).
La
P.S.C. studia anche la formazione delle proprietà psichiche
dell' uomo (esigenze, interessi, attitudini, capacità, abitudini,
temperamento, carattere, personalità...). Ciò in quanto gli
aspetti somato-psichici sono considerati inscindibili.
II.
L'attività psichica è sempre un riflesso della realtà
oggettiva (ambientale, cioè naturale e sociale), ma è
anche condizione
indispensabile dell'azione del soggetto sulla stessa realtà
oggettiva. Ovvero, attraverso l'azione psichica l'uomo
può trasformare la realtà e, trasformando la, trasforma contemporaneamente
se stesso. Ad es. un ragazzo può
diventare tossicodipendente se gli amici già lo sono, se la
sua famiglia è in crisi, se la scuola o la società non lo soddisfano
("coscienza passiva"), ma
anche in presenza di questa "dipendenza" (frutto di un
"disagio") egli può acquisire, se aiutato o autonomamente, la
consapevolezza di come le cose (il "disagio") possono
cambiare e, cominciando a cambiarle, egli può superare col
tempo la propria "dipendenza" ("coscienza
attiva").
III.
Naturalmente si può parlare di "azione dell'uomo"
significativa quando essa è cosciente. Al di fuori della
riflessione cosciente
non può esserci nemmeno l'attività specificamente umana. La
presenza della coscienza nell'attività umana è ciò
che distingue la psicologia dalla biologia e
dalla fisiologia. Si parla quindi di coscienza attiva, che si
esprime nelle scienze, nelle tecniche e nelle arti. (A
ciò -come noto- si oppone la psicanalisi, specie quella freudiana,
che attribuisce all'inconscio un valore superiore a
quello della coscienza).
IV.
In
sintesi: compito della P.S.C. è la conoscenza delle leggi
dell'attività psichica, dello sviluppo della coscienza dell'uomo,
della formazione delle qualità psichiche dell'individuo. Fino al
1870-80 la Psicologia è esistita come unica disciplina
priva di sezioni ben definite; in seguito si sono formate le
seguenti sezioni: p. generale, p. dell'infanzia o evolutiva,
p. pedagogica, p. del lavoro, p. dell'arte, p. dello sport, p. delle
anomalie (sordomuti, ecc.), p. patologica (nevrosi/psicosi),
p. spaziale, ecc.
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Preparazione psicologica degli insegnanti
Colui che educa deve avere, nel proprio bagaglio culturale, una valida preparazione psicologica.
Tale preparazione dovrebbe tradursi nel comprendere le connessioni profonde che esistono fra i vari
aspetti della personalità:cognitivo, emotivo, affettivo, sociale e nell'acquisizione di tutte le sfumature possibili tra atteggiamenti e comportamenti che apparentemente appaiono contrapposti.
Questi obiettivi sono perseguibili attraverso la conoscenza dei momenti del processo evolutivo, della
valenza delle differenze individuali, dell'incidenza dei fattori socio-culturali per quanto riguarda le
capacità, i bisogni e gli interessi degli alunni.
L'insegnante dovrebbe essere aiutato ad assumere, rispetto al proprio lavoro, un atteggiamento
operativo nel senso di un'apertura verso la ricerca e la sperimentazione personale o collegiale.
A questo scopo sono indispensabili le competenze metodologiche; esse sono necessarie per
comprendere le variabili che condizionano l'apprendimento e il comportamento, sia per evidenziare
disturbi e difficoltà, sia per programmare interventi di recupero e sia, infine, per impostare il curricolo scolastico aperto a contributi provenienti da indirizzi diversi e in grado di effettuare delle verifiche sulla propria efficacia.
Non è possibile applicare metodologie che non siano basate su una salda conoscenza, così come non è possibile comprendere il processo di sviluppo sulla base di nozioni astratte, senza la loro verifica
nella pratica professionale quotidiana.
Fondamentale il rifiuto di schematizzazioni che si risolvano in 'verdetti' di tipo moralistico su comportamenti dei fanciulli; l'acquisizione di una certa chiarezza sul come procedere in casi di
difficoltà , può dare all'insegnante la capacità di modificare situazioni evitandogli di ricadere nei circoli viziosi trasgressione-punizione o insuccesso-rimprovero.
Purtroppo, per quanto riguarda la formazione dei docenti, viene riservato uno spazio limitato alla
psicologia: seminari e lavori di gruppo frequenti, con la presenza di specialisti potrebbero migliorare
la situazione.
Prima di tutto l'insegnante dovrebbe utilizzare un linguaggio il cui significato e le valenze siano uguali
per tutti; imparare ad osservare ciò che accade in classe: per ultimo, ma non ultimo di importanza, si dovrebbe acquisire la capacità di lavorare in gruppo.
Approfondimenti
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