*La
sicurezza di un processo o prodotto/servizio formativo è lo stato in cui
il rischio che esso produca effetti negativi o dannosi alla salute psichica
o fisica delle persone coinvolte o alle strutture interessate sia limitato
ad un livello accettabile.
- a) Nel caso d'interventi centrati sulla dimensione
affettiva-relazionale (ad es.: T-group o altre esperienze
“destrutturanti”), il rischio è legato soprattutto all’equilibrio
psico-sociale dei partecipanti. b) Effetti dannosi sulla
preparazione professionale dei partecipanti si possono avere nel caso di
un intervento formativo (non qualificato o difettoso) centrato su
contenuti tecnico-professionali. c) Rischi di un danno fisico si
possono avere per le persone coinvolte in attività con una forte
componente corporea come l’allenamento allo stress, le prove di resistenza
in ambienti particolarmente ostili, etc.
Nel caso a) il rischio può essere quello di disorientamento, perdita di
identità, autosvalutazione, etc.; nel caso b) può essere quello di un
apprendimento di conoscenze/capacità errate o obsolete; nel caso c) vi
possono essere rischi di traumi corporei o psicofisici.
- Altri fattori che possono incidere sulla sicurezza in ambito
formativo attengono all’ambiente in cui si produce ed eroga il
prodotto/servizio formativo. In particolare, devono essere rispettate le
diverse normative relative alla sicurezza e salute dei lavoratori (Legge
n.626/94).
- Si può rendere accettabile il livello di rischio controllando,
da un lato, la qualità e l’affidabilità di chi fornisce il
prodotto/servizio formativo (verificandone competenze, esperienza,
risultati) e, dall’altro, la consapevolezza, la motivazione, la
disponibilità e la capacità del cliente a tollerare tale livello di
rischio. |