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STORIA "TEATRO" E ALTRO ANCORA…

Un’esperienza didattica di cui mi piacerebbe parlare è quella che vivo da molti anni inerente al far confluire buona parte delle attività disciplinari in un percorso metodologico didattico annuale che vede noi insegnanti (del team) dei vari ambiti nella realizzazione di uno spettacolo di ed. motoria e musica.

 

Non è prettamente una rappresentazione per le famiglie o un pubblico, anche se alla fine dell’anno lo diventa. E’ piuttosto un percorso che attiva nelle bambine e nei bambini una graduale riflessione sui contenuti che vanno chiarendosi in corso d’anno e sulle strategie espressive che si possono mettere in atto per comunicare agli altri e a se stessi vissuti, idee, sentimenti, emozioni E’ anche un modo per incontrare se stessi e le proprie difficoltà per poi tentarne il superamento insieme con i compagni.

 

Nella prima parte dell’anno si parla con le bambine e i bambini di ciò che si proverà ad affrontare sul piano dei contenuti, si presentano i materiali per mezzo dei quali si lavorerà, si esplicitano gli obiettivi che si vorrebbero raggiungere: quest’ anno, quinta elementare, il titolo indicativamente è "La storia ci chiede di non dimenticare".

 

I libri scelti per la lettura drammatizzata dell’insegnante sono tre: "Stelle di cannella" (per mezzo della narrazione del rapporto difficile fra un bambino ebreo, un altro ariano, i loro due gattini e le rispettive famiglie, il libro avvicina con garbo e intelligenza alla storia della Germania nazista: è stato immediatamente amato dalle due classi) della Salani, "Song e Naila, lavoratori con i denti da latte" (sul lavoro minorile: le classi hanno apprezzato la scelta perché il contenuto e i personaggi sono molto vicini alla quotidianità del bambino delle elementari, alle sue relazioni con i pari e con la diversità) del Gruppo Abele, "Sui muri di Jabalya" del Gruppo Abele (sul rapporto fra Israeliani e Palestinesi visto da un giovane soldato israeliano che si trova a condividere momenti preziosi con una comunità di Palestinesi e riflette sui contenuti della loro e della sua cultura: il libro è scritto in un modo assolutamente accattivante e, attraverso la mediazione dell’adulto, risulta comprensibile e stimolante).

 

La riflessione in itinere sui contenuti avviene sia nell’ambito di italiano, sia in lingua straniera,  sia in quello di religione, sia in storia, studi sociali e geografia, ma poi da qui si parte per scegliere musiche adatte alla rappresentazione e, in ed. motoria, movimenti, espressioni mimiche del viso e del corpo, in ed. all’immagine, realizzazione di oggetti di scena, di simboli, di realizzazione di fondali (percorso-attività della maestra Tina Tampellini) ecc…Intanto si procede alla ricerca di testi poetici che possono far riferimento alle attività svolte negli altri ambiti, si analizzano, si smontano, si commentano collettivamente sulla base di osservazioni emerse nelle conversazioni guidate su forma e contenuto, si rielaborano, si producono testi a piccoli gruppi utilizzando strategie linguistiche che si sono individuate nei testi dei poeti…Il lavorio è continuo e alquanto stimolante: fra le alunne e gli alunni "viaggiano" idee, contestazioni, battibecchi, ma anche i dizionari dei sinonimi e dei contrari per scegliere le parole "alte", le parole che "suonano", quelle che "misurano" come le altre, per produrre metafore, similitudini, sinestesie, ossimori… intanto (finalmente!) si presta attenzione all’ortografia (i testi prodotti verranno letti dai piccoli autori durante la rappresentazione).

 

Quest’anno la forte motivazione a interessarsi dei diritti umani è scaturita anche dal terribile avvenimento dell’11 settembre 2001(oltre che dalla minaccia continua di guerra) di cui ricorreva l’anniversario. Accadimento che aveva suscitato, l’anno scolastico scorso, nelle bambine e nei bambini tante domande che sono fluite per parecchio tempo nelle classi e se pur a molte non si è trovata risposta, il fatto di poterle "pronunciare" fuori di sé era servito a esorcizzare la paura che aleggiava sulle teste di tutti.

 

In palestra ho scelto per la prima volta (gli anni passati, le pause erano regolate da me e dietro i fondali noi maestre dirigevamo i cambi di costume, la distribuzione di materiali e oggetti) di lasciare gli "atleti-attori" continuamente in scena (la palestra è il nostro "teatro") senza pause: essi costruiscono le scene (in scena), utilizzano i materiali e li spostano in scena, a seconda dei momenti, si organizzano per entrare e uscire dai fondali senza alcun aiuto da parte di noi maestre…Devo dire che durante gli allenamenti-prove in corso se la stanno cavando bene, con grande autonomia (lo stimolo ad arrangiarsi è molto forte!) e non è facile spostare oggetti anche molto ingombranti, uscire ed entrare rispettando i tempi delle musiche che si susseguono quasi senza sosta, tacere tutti e quarantotto (!), ricordare le interpretazioni e le espressioni (con un tempo di rappresentazione di 1 ora circa).

 

I movimenti sono stati scelti dalle bambine e dai bambini a seconda delle scene e dei vissuti da interpretare, ora stiamo lavorando alla cura di essi, dell’espressione del viso e di quella muscolare attraverso l’ "autogestione" della muscolatura e dei meccanismi di tensione e rilassamento.

 

Lascio immaginare quali siano gli obiettivi numerosi (che si vogliono raggiungere) sottesi a tutta l’attività nel suo complesso!

 

Vorrei precisare che il percorso prevede unicamente il coinvolgimento delle insegnanti delle due classi di tempo pieno "modularizzato", le quali si sono suddivise compiti e ruoli (oltre a quelli specifici delle proprie discipline di insegnamento)*. In particolare due insegnanti (maestre Giardini e Tampellini) si occupano della confezione dei costumi e di alcuni oggetti di scena (esclusi quelli realizzati dalle bambine e dai bambini durante le attività di ed. all’immagine) e dei collegamenti di tipo religioso; una (maestra Fanti in stretta collaborazione con tutte le insegnanti) della parte progettuale, di quella letteraria, di motoria e delle proposte musicali; un’altra dei collegamenti di tipo storico sociale ( maestra Bazzocchi in stretta collaborazione con la maestra Fanti), di canti corali sul tema affrontato; un'altra di produzione in lingua straniera (produzione di brevi testi poetici in lingua inglese con la maestra Casula in stretta collaborazione con la maestra di lingua italiana Fanti).

 

(Ovviamente le ore di lavoro, ricerca dei materiali di studio e di scena delle insegnanti, come sempre, non sono quantificabili! )

 

Claudia Fanti (maestra elementare che ha curato la documentazione) 

3 marzo 2003

( *Team docenti delle due quinte a T.P. modularizzato: Claudia Fanti, Sandra Giardini, Maria Santina Tampellini, Benedetta Bazzocchi e Itala Casula.