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.E io, come cittadina e insegnante, sono stanca della retorica di certa non retorica sprezzante ( sul significato del termine retorica poi bisognerebbe indagare anche etimologicamente prima di usarlo più o meno a proposito!). Io ritengo che, soprattutto in questa epoca di miti di ben altra natura, sia assolutamente necessario, vitale, rievocare, com-prendere, riflettere, meditare.E fosse anche per un minuto, indispensabile fermarsi sulle cose, sul dolore del passato, del presente.di ogni popolo che soffre, di ogni categoria sociale in sofferenza, di ogni persona che ha vissuto e vive di ricordi di estremo peso morale, fisico, economico, e.fermarsi a riflettere sul futuro soprattutto, su quale possibile futuro di dignità e rispetto per l' essere umano. Sono stanca di intellettuali arroganti che nulla sanno di bambine e bambini, di percorsi didattici delicati e profondi, profondi come i pensieri e le esigenze dell' infanzia, sconosciuta ai più: menti bambine che chiedono di conoscere ed esprimere considerazioni, opinioni, emozioni.anche "sgambettando" per un campo di concentramento! Tanto più che per l' infanzia, ancora il dolore è uno solo, senza distinzioni di razza, di sesso, e di religione! L'importante per i piccoli è ascoltare che questo è stato, che questo è ancora per popoli sconosciuti e questo non dovrebbe e non dovrà più accadere. Per tanto, a me interessa, che l'infanzia sgrani gli occhi con delicatezza e con rispetto per i diversi, per chi ha subito e subisce ingiustizie, che provi repulsa per l'orrore di cui può essere capace l'umanità, che provi passione per la giustizia e tenerezza per l'altro chiunque esso sia! Se la giornata della memoria, povera giornata fra le tante altre insulse e offensive per la parte migliore della nostra intelligenza e sensibilità, dovesse essere anche l'unica (per alcuni) di meditazione, ben venga, ciò senza nulla togliere al fatto che memoria, rievocazione, tensione verso la conoscenza di tutte le situazioni di estrema follia presenti nel mondo, sono necessarie sempre, comunque, dovunque e per chiunque. |
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