I MEZZI DI COMUNICAZIONE
I mezzi di comunicazione possono essere suddivisi in:
Monodirezionali: sono i mezzi di comunicazione
passivi. Cioè quei mezzi, come ad esempio il giornale, che non fanno partecipare
attivamente il lettore. Bidirezionali: sono
i mezzi di comunicazione che hanno un alto grado di interattività. L’utente
è attivo e, oltre a ricevere informazione, è fonte di informazione al
tempo stesso. Un esempio classico è il telefono. Monomediali:
sono i mezzi di comunicazione che utilizzano un solo media come ad esempio
la radio che utilizza solo il suono. Multimediali:
sono i mezzi di comunicazione che utilizzano più media come ad esempio
la televisione che utilizza suoni e immagini. I primi mezzi di comunicazione
a distanza erano rudimentali, dai segnali di fumo degli indiani americani
ai corni e ai segnali con specchi di giorno e lumi durante la notte. Negli
ultimi due secoli si è passati a sistemi più sicuri ed efficienti oltreché
diffusi a livello planetario e il primo tra tutti fu il telegrafo. La
logica evoluzione del telegrafo fu un telegrafo senza fili cioè la radio.
Quello che il telegrafo ha rappresentato per l’ottocento lo ha rappresentato
la radio per il novecento. Mancava solo l’immagine a perfezionare la qualità
di una comunicazione ormai ininterrotta nell’arco delle 24 ore e arrivò
con il cinema e soprattutto con la televisione. Il telefono, uno dei mass
media più diffusi in assoluto, ha svolto un ruolo fondamentale nella comunicazione
a livello personale e recentemente con l’avvento della telefonia cellulare
ha cambiato le abitudini di molti di noi contribuendo a rendere il ritmo
della vita sempre più frenetico. L’uso del computer, ed in particolare
di Internet (la rete delle reti), consente oggi a chiunque di essere collegato
al resto del mondo praticamente in qualsiasi momento ed in qualsiasi luogo
sul nostro pianeta. Ormai l’unica cosa che ostacola realmente una comunicazione
a livello planetario nel villaggio globale è lo scoglio insormontabile
della lingua. Nella nostra vita quotidiana facciamo l’esperienza della
nostra personale incapacità a superare quest’ultima barriera. In particolare
l’uso di tecnologie avanzate specialmente di Internet acuisce questa problematica
e proprio per questo negli ultimi anni le Nazioni Unite si sono adoperate
per portare a termine un progetto che dovrebbe rimediare in parte ai guasti
derivati dalla mancanza di una lingua universale. Nel mondo reale il tentativo
(in gran parte fallito) è stato affidato negli anni passati ad esperimenti
come l’esperanto, un linguaggio artificiale che non si è imposto per una
serie di motivi che non possiamo analizzare in questa sede. Nel mondo
virtuale, invece, sembra che l’impresa debba avere qualche possibilità
in più e la parola miracolosa sarebbe UNL (Universal Networking Language).
Nei prossimi anni vedremo se le attese saranno soddisfatte o se il miraggio
dell’eliminazione della barriera delle lingue è destinato a svanire lasciando
il posto ad una realtà dove la comunicazione piena è impedita da un retaggio
che ci trasciniamo da migliaia di anni e che nemmeno i mezzi più moderni
riusciranno a vincere. Nel frattempo sembra che dovremo abituarci a maneggiare
sempre meno la carta, e sempre più spesso strumenti come ad esempio l’Ebook.
L’Ebook è un piccolo strumento, simile ad un organizer, che ha la funzione
di mostrare su una superficie, relativamente piccola, le pagine di un
libro salvato in formato elettronico, magari scaricato da Internet.
Alberto Amitrani, Raffaella Di Marzio (UN COMPUTER PER
AMICO Percorsi multimediali)
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