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(Una risposta all'ispettore maurizio Tiriticco)
Caro Ispettore, 2)sfrondare i programmi di alcune materie...evitando così un inutile sforzo cerebrale su contenuti privi ormai di senso (v.per esempio la minuziosità di certi testi di storia e l'accanimento professorale sul voler fare tutto e spiegare tutto lo scibile umano!); 3)rendere obbligatoria una metodologia che metta a disposizione dei ragazzi e delle ragazze fin dalla scuola primaria gli strumenti per accedere ai saperi e al sapere dentro le aule in modo autonomo e cooperativo (evitando la follia dei compiti a casa per ogni materia con successive arrabbiature dei docenti nel caso non vengano eseguiti o eseguiti con superficialità); 4)stimolare nei docenti la consuetudine al valorizzare le scoperte degli studenti e delle studentesse in ogni momento; 5)valorizzare i successi con la diffusione e lo studio del perchè siano avvenuti, ma al contempo rendere sempre possibile la revisione nel caso di errori o sbagli senza censurare (in soldoni: non scandalizzarsi e non sanzionare gli errori considerandoli invece una vera risorsa per la comunità); 6)avere e dare fiducia in ogni momento; 7)non puntare i piedi di fronte alle ribellioni esplicitate da comportamenti di ragazzi e ragazze assumendo per vero che esse rivelano disagio; 8)affrontare i comportamenti devianti con professionalità e competenza, con la freddezza delle strategie relazionali unita però alla partecipazione emotiva ai casi; 9)non correggere, pretendendo invece l'autocorrezione autonoma dalle coppie e dai gruppi di lavoro; 10)sia per ciò che riguarda la lingua sia per le materie scientifiche, fornire strumenti di indagine e momenti comuni e costanti di arricchimento e approfondimento del lessico specifico; 11)rendere le ragazze e i ragazzi autonomi anche nel momento delle interrogazioni e delle verifiche con il favorire la prassi dell'organizzarle in proprio con proposte di lavoro, di scambi, di riflessioni, di autocorrezione fra coppie e gruppi senza sanzionare le scelte errate, ma proponendo altre strade fino alla risoluzione di ciò che non ha funzionato; 12)mettersi in posizione di ascolto e di regia della conduzione della classe in modo defilato, se pur attivo per ciò che riguarda l'offerta agli studenti degli strumenti di indagine e di lavoro; 13)lavorare sugli stili e sui metodi di studio più che sui contenuti ricordando che nessun contenuto è per sempre, mentre la metodologia di approccio al sapere, se vincente, è sicuramente per sempre... Claudia Fanti 10 febbraio 2007 |
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