Dal
V al XV secolo
La
"villa romana" con le invasioni barbariche (V secolo d.C.)
fu abitata dal nuovo signore barbaro che la fortificò per la difesa
e per l’offesa.La "massa" subì una profonda trasformazione
nel IX secolo ad opera di Carlo Magno che creò una nuova entità
rurale chiamata "feudo".
Nel
XI secolo arrivarono nell’Italia meridionale i Normanni che trasformarono
i feudi in "masserie villaggio" (tipologia non presente
in agro mesagnese).Con l’arrivo degli Svevi, sempre nel meridione,
nacquero le "masserie regie" (tipologia non presente in
agro mesagnese) dedite alla coltura di cereali e all’allevamento
di cavalli.
Nel
XV secolo l’Italia meridionale passò agli Aragonesi che eliminarono
tutti i privilegi concessi precedentemente ai contadini. Gli unici
a conservare qualche beneficio furono gli addetti alla transumanza
che ebbero il permesso di costruire fabbricati su terreni adibiti
a pascolo, destinati all’abitazione, al ricovero per gli animali
e alla lavorazione di prodotti caseari. Sorsero, così, le "masserie
di pecore" dette anche
"iazzi", distinte da quelle in cui si praticava la
coltivazione, dette "posta", perché erano postazioni fisse
a cui si ritornava al termine della giornata.
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