Noi maestre siamo così

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Frammentarietà della persona e del sistema


Il lupo ha paura della LIP?


Assenza/Presenza, Essere/Fare


Alcune considerazioni sull'anticipo a 5 anni


Riequilibriamoci


Ma la scuola è una cooperativa muratori e cementisti?


La Scuola restituisce


Ti tolgo, ti taglio e valutar ti voglio


Noi maestre siamo così, come l' ulivo.

Invecchiamo restando giovanissime, forti delle nostre convinzioni, ci danniamo se un bambino  soffre, ci rallegriamo se fiorisce e se splende di allegria. Ai suoi pensieri ci aggrappiamo un secondo sì e l'altro pure. Ci troviamo nei corridoi, quasi di nascosto, bisbigliamo preoccupate se qualcosa di noi non ci è piaciuto o se qualcosa di loro è andato storto una mattina.

Siamo sempre attorcigliate come l'ulivo attorno a un pensiero che non abbiamo saputo cogliere e il giorno dopo lo richiamiamo, chiediamo scusa per non aver capito e ci avvolgiamo con il nostro antico sapere umano fatto dei volti di centinaia e centinaia di piccoli cuccioli d'uomo e donna, conosciuti nella storia che scorre e alla quale rispondiamo "presente" senza assoggettarci mai.

Ne ricordiamo, quando perdiamo la chioma, nomi, cognomi, sguardi, timori, discese e salite.

Di nascosto con le colleghe andiamo a sbirciare i tabelloni dei voti di licei e Istituti quando loro crescono e li osserviamo con meticolosa attenzione e ci adombriamo o illuminiamo. Poi ne parliamo negli anni mentre l'esperienza ci rende morbidamente nodose di certezze pedagogiche comprovate alle quali nessuno presta attenzione tranne quei bambini e quelle bambine che tornano a trovarci aggrappandosi, questa volta loro, abbracciandoci come se il tempo non fosse mai passato e raccontano tutto, sputando rospetti che facciamo volare per aria. o conquiste insperate che ci vengono donate con un entusiasmo che ci ridà la chioma e la speranza.


L'aria che respirano le maestre è leggera, pulita, salubre, densa di parole nuove, di scoperte, di ricerche, di stranezze accolte ognuna come il verbo e quest'aria si oppone a quella stantia, aspra, maleodorante di tutto ciò che non ha senso, che pecca di piattezza, di incuria, di pressapochismo: l'aria che odora di chiuso, che pesa come macigno, quella di chi non sa chi sono i bambini e le bambine e, tapino, ce la mette tutta per definirli, divertirli con ammennicoli, senza accorgersi che maestre e bambini/e stanno complottando per fare da soli all'insaputa dei giochi di adulti maniaci di presente e senza utopia.


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Voglio ringraziare Bruno Tognolini per il suo bellissimo post in FB e per le sue preziose filastrocche, ulteriore contributo alla causa di una scuola buona. Lo riporto qui con il suo consenso.

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MAESTRE ULIVO E MAESTRE GHIRIBIZZE

http://pensoscuola.blogspot.it/./noi-maestre-siamo-cosi.html

Tanto e tale è stato il sentimento di sintonia con questo bel pezzo di Claudia Fanti sul blog Pensoscuola, che lo condivido, lo corredo con due filastrocche che dicono in rima le stesse cose, e lo citerò nelle mie prossime occasioni pubbliche. Soprattutto le ultime righe:


"... l'aria che odora di chiuso, che pesa come macigno, quella di chi NON SA CHI SONO I BAMBINI E LE BAMBINE E, TAPINO, CE LE METTE TUTTA PER DEFINIRLI, divertirli con ammennicoli, SENZA ACCORGERSI CHE MAESTRE E BAMBINI/E STANNO COMPLOTTANDO PER FARE DA SOLI, all'insaputa dei giochi di adulti maniaci di presente e senza utopia" (le maiuscole sono mie, ndr)

Davvero, le due risposte alla domanda "chi incoraggerà gli Incoraggiatori?" si confermano e si rinforzano sempre più:

1 . gli altri Incoraggiatori

2 . gli Incoraggiati

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Una sola ultima nota, ma urgentissima.

Maestre, Claudia Fanti, Arcangela Mastromarco che condividendolo mi ha fatto conoscere questo testo, tutte le altre cento e cento che ho conosciuto in tutta Italia, e che portano il segno dell'ulivo e del suo sapere, DOVETE LEGGERE ASSOLUTAMENTE QUESTO ROMANZO:


Magda Szabò, DITELO A SOFIA, Salani

Parla della maestre-ulivo, parla di voi.

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Ed ecco le due filastrocche promesse.

La prima a proposito dei bambini invisibili e sconosciuti, benché sotto gli occhi di tutti, che "faranno da soli" (il futuro).

97. FILASTROCCA EXTRATERRESTRE

Inedita, scritta per la rivista per i piccoli "G-baby" (Periodici San Paolo) e non pubblicata (fuori fascia d'età)

Io sono un vero extraterrestre!

Vengo da molto molto lontano

Provate a chiedere alle mie maestre

non sono umano!

Dalla galassia di non si sa dove

Sulle onde gelide dei raggi gamma

Sono arrivato con l'astronave

Pancia di Mamma.

Ora ci sono, prima non c'ero

E allora dico: vi siete mai chiesti

Prima di essere qui dove ero

Sciocchi terrestri?

Ero nel prima, ero nel poi

ero in uno smisurato settembre

Ero in un mondo senza di voi

Ero nel sempre

Tu guardi solo ad altezza di adulti

Tu non ci pensi, tu non ci credi

E invece gli extraterresti son molti

E tu non li vedi!

Guarda più in basso, siamo vicini

Non ti diciamo né dove né quando

Grande, preparati, siamo i bambini

Stiamo arrivando!

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La seconda perché le maestre-ulivo, proprio perché sanno fare le cose serie e sacre degli ulivi, sanno fare anche le cose buffe e pazze dei Ghiribizzi, che sono attorti ed avvinghiati come loro.

NOTA: Il ghiribizzo è quella creatura o principio o spirito di cui parla il mio omonimo libro appena pubblicato da Motta Junior, questo qui:

http://www.webalice.it/tognolini/ghiribi.html

104. FILASTROCCA DELLA MAESTRA GHIRIBIZZA

Per un'intervista a "Vita Scolastica Online", sito di Giunti Scuola, ottobre 2014

Ogni albero ha un frutto

E il frutto ha dentro un seme

E il seme ha dentro l'albero

Che poi diventerà

Io che sono un bambino

Porto anch'io, come un seme

Nascosto dentro, il grande

Che un giorno arriverà

Ma allora la maestra

Che grande è diventata

Dentro avrà la bambina

Che da piccola era

La ragazzina pazza

Nella donna posata

Maestrina ghiribizza

Che segue la chimera

La mia maestra è donna

Ma è anche un po' fatina

Quando serve capisce

Quando serve indovina

La mia maestra è grande

Ma ha dentro una scolara

Con la grande lei insegna

Con la piccola impara

 

21 novembre 2014

 


Presentazione del libro 2014


Noi maestre siamo così


Date “il pane e le cose” a bambini/e


Alla ricerca della dignità perduta


Il tempo, le parole, i bambini


Semplicemente!


Sul taglio di un anno del percorso scolastico


Fonematico, globale, sillabico, misto…?

 


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